L’Italia e gli italiani: dilemmi antichi di un Paese debole
di Dino Messina
Il 17 marzo 2011 avvenne il miracolo dello Stellone, tutti uniti a celebrare i centocinquant’ anni dell’ Unità d’ Italia: laici, cattolici, di destra, di sinistra, governo, regioni, province, comuni. Ci fu una corsa impensata alla solidarietà: i Volontari dell’ integrazione, organizzati dalla Lega Nord, donarono agli immigrati clandestini permessi di soggiorno gratuiti a tempo indeterminato… Smessi per un momento i panni dello storico, Emilio Gentile, uno dei nostri maggiori studiosi del fascismo, immagina più o meno così il lieto fine delle prossime controverse celebrazioni unitarie, descritto da uno storico del 3011, nelle pagine conclusive del suo nuovo pamphlet, Né stato né nazione, edito da Laterza (pagine 116, 9). Poche righe di beneaugurante fantastoria e una forte dose di ironia a conclusione di una puntuale e brillante carrellata che si inizia con la famosa citazione di Massimo D’ Azeglio. Però la citazione giusta, perché lo scrittore e marchese di Torino mai scrisse «fatta l’ Italia bisogna fare gli italiani», ma qualcosa di molto somigliante: «Pensano a riformare l’ Italia, e nessuno s’ accorge che per riuscirvi, bisogna prima che si riformino loro».…
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