I due Imperi. Benvenuti nel nuovo mondo dove la Cina batte l’America.

di Lucio Caracciolo

Abbiamo voluto credere di vivere una crisi globale. Di fatto, sperimentiamo la crisi dell’Occidente. Destinata ad accelerare lo spostamento del baricentro mondiale verso l’Oriente asiatico. Osservare insieme la ritirata degli Stati Uniti e l’avanzata della Cina è la prospettiva scelta da Federico Rampini, corrispondente di Repubblica da New York e, in precedenza, da San Francisco e da Pechino. Tale somma di esperienze dirette e prolungate consente a Rampini di tracciare nel suo ultimo saggio, “Occidente estremo” (Mondadori, pagg. 324, euro 18), la parabola apparentemente inarrestabile del cambio al vertice del pianeta, che dovrebbe consumarsi entro la metà del secolo.

Un viaggio affascinante nelle dinamiche della storia che si sta compiendo sotto i nostri occhi, a un ritmo troppo accelerato per non generare smarrimento. Questo libro ci aiuta a cogliere l’essenza del cambiamento in corso. Ne ferma i caratteri di fondo, offrendone un’interpretazione spesso sorprendente, chiara ma non semplicistica né consolatoria. Perché Rampini non si ferma a definire il quadro entro cui misurare il declino americano e la rimonta cinese, ne rileva i chiaroscuri che complicano e rendono meno prevedibile il parallelismo fra declino della potenza americana e ascesa dell’impero cinese.…

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Annus horribilis

di Carlo Bersani

Una scrittura senza sorprese fa un libro senza sorprese. E’ questo che viene in mente leggendo l’ultimo lavoro di Giorgio Bocca edito da Feltrinelli (Annus horribilis, 158 pp.). Del resto è un vecchio problema del giornalismo italiano: salvo rarissime eccezioni, non brilla né per rigore analitico, né per spirito della complessità (e visto che la vita è sempre complessa, cioè ricca, chissà che non sia anche per questo che agli Italiani i giornali non piacciono). Non che Annus horribilis sia scritto male, tutt’altro: la pagina scivola bene e velocemente, l’asprezza di chi conosce la condizione del reduce, e forse si sente tale, ha non poco di nobile. L’indignazione è reale: più che condivisibile, contagiosa.

Inoltre, dei temi che Bocca mette sul tappeto non ce n’è uno che non sia fondamentale. Tento un catalogo, necessariamente incompleto: l’inclinazione al trasformismo (ad esempio, di Fini, pp. 6-7); la centralità del fascismo nella storia d’Italia (“perché il fascismo è una tentazione perenne degli italiani, come una traccia di sottofondo …?”,…

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