La lotta di Giacobbe

di George Marius Nicoara

Il volume riflette su un episodio caratteristico dell’Antico Testamento: la lotta di Giacobbe con l’angelo, nella quale l’umanità entra in contatto con le forze del cielo e con esse si misura interiormente. Ed è proprio questo misurarsi la chiave di lettura del libro. Giacobbe esce dalla lotta parzialmente vincitore, perché è in cammino verso la propria realizzazione: quella di essere fratello. Emerge così in questo episodio il tema della fratellanza e della comunione.

La lotta di Giacobbe può essere colta come paradigma della creazione artistica, di quel processo cioè che coinvolge sia la riflessione (biblica, filosofica, teologica, spirituale ecc.) sia la prassi (pittorica, scultorea, pedagogica). Per questo il volume raccoglie più di 30 contributi di ambiti disciplinari diversi. Tra essi segnaliamo, nel secondo capitolo, i saggi di Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, che recupera il tema dello scritto di Romano Guardini Solo chi conosce Dio conosce l’uomo; e di Giorgia Salatiello, che espone il concetto di «ierofania» del filosofo rumeno Mircea Eliade.

Nel quinto capitolo – «Sguardi di spiritualità» – vengono presentate alcune esperienze di santi: in particolare quella di sant’Ignazio di Loyola, attraverso gli scritti di Mark Rotsaert e di Rossano Zas Friz de Col; e quella di Edith Stein, attraverso lo scritto di Christof Betschart.

Il sesto capitolo comprende i contributi di autori che analizzano il valore artistico della lotta di Giacobbe in vari campi, come iconografia e pittura (Angela La Delfa), musica (Giorgio Monari) e cinematografia (Tiziana Maria Di Blasio), con una conclusione di Philipp Gabriel Renczes.

Nell’ottavo capitolo troviamo il saggio di Marek Inglot sul tema dell’orizzonte dell’evangelizzazione, e quello di Jérôme Cottin sull’Istituto Superiore di Teologia delle Arti di Parigi, con alcune testimonianze degli studenti.

Il volume si conclude con una postfazione del card. Gianfranco Ravasi, che presenta una panoramica letterario-teologica sul racconto della lotta di Giacobbe, soffermandosi in particolare su Paul Gauguin; una rilettura mistica sulla preghiera intesa come lotta; e la citazione del commento di Lutero all’episodio dell’incontro di Giacobbe con l’angelo.

Ci piace riportare infine le parole di un personaggio dell’ultima opera teatrale (La grande strada maestra) del drammaturgo svedese Johan August Strindberg (1849-1912), che si riferiscono al congedo dell’angelo da Giacobbe: «O Eterno, non lascio la tua mano, la tua dura mano, prima che tu mi abbia benedetto. Benedici me, tua umanità, che soffre, soffre per il tuo dono di vita! Me per primo che tanto ho sofferto, che tanto ho sofferto per il dolore di non poter essere quello che volevo» (p. 454).

Recensione a  La lotta di Giacobbe, paradigma della creazione artistica, a cura di YVONNE DOHNA SCHLOBITTEN – ALBERT GERHARDS,  Cittadella editore, Assisi, 2020

(www.laciviltacattolica.it , 15 maggio 2021)

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