Manovre di cattolici alla ricerca di un “centro”. E dopo Todi spunta “Iniziativa per l’Italia”

inside otranto cathedral [apulia, italy]di Luca Kocci

Giurano che non è il seguito del seminario di Todi, dove, a metà ottobre, si riunirono le associazioni aderenti al Forum delle persone e delle associazioni cattoliche nel mondo del lavoro insieme al card. Angelo Bagnasco per gettare le basi di un non ben precisato “soggetto cattolico” impegnato in politica (v. Adista n. 78/11). Eppure l’incontro riservato che si è svolto lo scorso 13 dicembre in un istituto religioso a Roma sembra essere proprio il secondo passo dopo Todi, sia per i partecipanti – fra gli altri il segretario della Cisl Raffaele Bonanni, il neo ministro Andrea Riccardi, lo “scontento” del Partito Democratico Giuseppe Fioroni, i centristi ortodossi Casini e Cesa, più i rappresentanti di qualche associazione –, sia per gli obiettivi: l’elaborazione di un manifesto, «Iniziativa per l’Italia», aperto anche alla cultura laica, ma saldamente ispirato dai cattolici. Prossimo appuntamento, stavolta pubblico, a gennaio a Napoli, quando il manifesto verrà lanciato ufficialmente. E poi a Milano, a marzo, segno che l’iniziativa vuole assumere un rilievo nazionale.

«Il nostro è un progetto prepolitico», spiega Bonanni, riprendendo esplicitamente quanto detto dal presidente della Conferenza Episcopale Italiana a Todi («la comunità cristiana deve animare i settori prepolitici nei quali maturano mentalità e si affinano competenze, dove si fa cultura sociale e politica»). E Riccardi spiega al Corriere della Sera (14/12), in un pezzo firmato dal cronista politico Roberto Zuccolini (anche lui, come Riccardi, proveniente dalla Comunità di sant’Egidio), che in Italia, da qualche mese – non a caso dall’inizio dei “movimenti” in ambito cattolico seguiti alla sconfitta del centro-destra alle amministrative dello scorso maggio (v. Adista n. 51/11) – sta emergendo una «grande voglia di fare politica» che «viene dal sociale e dal mondo cattolico. Siamo sollecitati ogni giorno, chiamati continuamente». Il ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione auspica «un’iniziativa per l’Italia», ma «orientata verso l’Europa, in cui il fare politica si saldi con la grande cultura cattolica e laica del nostro Paese». Perché «la cultura cattolica è per sua natura di sintesi, secondo il modello degasperiano».

Si tratterà però di vedere cosa ne pensa il “popolo cattolico”. I dati di un recentissimo sondaggio Acli-Ipsos sui «cattolici nell’attuale scenario politico italiano» non sono univoci: solo il 9 per cento degli intervistati vorrebbe un “partito cattolico”, mentre al 27 per cento piacerebbe un movimento per fare sentire la propria voce al mondo dell’economia e della politica. Tuttavia più della metà dei cattolici è convinta che i vari movimenti e associazioni sono assai diversi tra loro e quindi incapaci di trovare una posizione comune.

(“Adista Notizie”, n.97 del 31 dicembre 2011)

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