L’attuale clima politico e le arbitrarie proposte della maggioranza
di Giovanni Bianco
Il clima oltremisura “buonista” che taluni hanno cercato di diffondere nel Paese dopo il vile attentato al Presidente del Consiglio è durato quel poco che basta, subito dopo chi governa si è riproposto con il solito stile e gli arcinoti metodi, infischiandosene delle critiche e del buon senso.
Non c’è davvero da illudersi, la pervicacia del Cavaliere nel proporre ed imporre un sistema di garanzie arbitrarie, di leggi e leggine irragionevoli, “ad personam”, non ha limiti.
Soltanto uno spirito ingenuo o in malafede poteva e può pensare il contrario, magari abbagliato da un cieco ottimismo che prescinde dai fatti.
Appunto questi ultimi, e mi riferisco ai più recenti, sono un nuovo monito.
Da essi non possiamo prescindere, come già notava il Machiavelli nel noto capitolo decimoquinto del Principe, in cui si contrappone la “verità effettuale della cosa” all’ “immaginazione di essa”, cioè i fatti realmente accaduti a quelli frutto dell’immaginazione o di sogni.
Perciò in questo freddo mese di gennaio si registra una ritrovata animosità del Capo e dei suoi accoliti, nuovi e preoccupanti tentativi di aggirare gli “ostacoli” che si presentano sulla strada della perfetta attuazione del “dispotismo indiretto”, per riprendere una locuzione del Condorcet, cioè di un regime formalmente basato sui principi dello Stato di diritto e della democrazia rappresentativa, ma di fatto accentrato nelle mani di una ristretta minoranza dominata da un leader cinico e potente, che si propone di ridimensionare qualsiasi potere dello Stato che osa resistergli, sia esso il Giudice delle Leggi o la magistratura ordinaria, o il Capo dello Stato.
Il costituente del ’48, come in passato notato, fu previgente, temeva il tiranno, e dunque il sistema costituzionale di freni e contrappesi è tuttora solido.
Tuttavia, un processo di alterazione di esso e di “normalizzazione” è in corso e senza soste da lungo tempo.
Cosicchè si ritorna a proporre la legge sui processi brevi, che è senza dubbio incostituzionale, dopo aver perso la battaglia sul “lodo Alfano”; si suggeriscono nuove modifiche dell’istituto dell’immunità parlamentare, per proteggere più puntualmente deputati e senatori eventualmente da processare; non si riesce ad avanzare alcuna seria e democratica proposta di riforma istituzionale, e quest’ultimo argomento è sovente brandito come strumento di ricatto o specchietto per le allodole.
Di conseguenza, in un sistema a “Costituzione invariata” si mira a porre in essere tali e consistenti variazioni e modifiche da venir meno l’essenza e lo spirito dello Stato pluralista.
Il tutto, ovviamente si compie anche con sermoni di circostanza e trovate dei tecnici e degli intellettuali di maggioranza, per cui costoro non esitano a richiamare, quali “formule magiche”, la divisione dei poteri ed il principio di legalità.
Ma le finalità che si intendono perseguire sono ben altre, quasi il Cavaliere fosse un “unto del Signore”, sacro e inviolabile, ed i suoi consiglieri e fans degli illuminati intoccabili che operano, bontà loro, per il bene comune.
Sono d’accordo con la tua lucida analisi. E penso inoltre che una fetta maggioritaria della società italiana, rimanga in questa fase storica, avvinghiata in una spirale patologica rappresentativa di una realtà finta. Una sorte quadro magico-fasullo, imbrattato di”superstizione”. In tal senso credo che debba riaffermarsi la “relazione educativa seria e credibile”. Un lavoro paziente e metodico finalizzato a solcare in profondità e plasmare “persone” e capace quindi di attivare un moto di smascheramento della ” danza dell’effimero”. Buon lavoro e Shalom! Carmine