Il vaccino della memoria
di Tonio Dell’Olio
“Così la memoria sfida il pregiudizio” titola Avvenire questa mattina per presentare alcune pubblicazioni recenti sul tema della Shoah. Condizionato dal tempo che viviamo, penso alla memoria come a un vaccino contro la stupidità, la negazione e l’ignoranza. La memoria come sapere e nutrimento della mente ma anche dell’anima. Sì, la memoria come anima segreta della storia di un luogo, di una famiglia o di una nazione, di un gruppo sociale o anche di persone legate tra loro da un filo di dolore che – invisibile – tutte le tiene insieme. Forse siamo troppo ripiegati a rincorrere i frammenti della memoria personale e non ci rendiamo conto della memoria-cicatrice dei popoli, della memoria che ci abita più del ricordo e ci attraversa inconsapevoli e distratti. Per questo, ancora di più oggi, dobbiamo riconoscere alla memoria un valore terapeutico e preventivo. Si potesse ricevere come un vaccino che ci mette al riparo dall’influenza della banalità e del pregiudizio, dal contagio diffuso della distorsione della storia piegata a fil di ferro secondo le miopie di qualcuno e non secondo il dolore di ciascuno, dalla pandemia del sentito dire su pagine che meritano rispetto e tutta la tenerezza del mondo.
(mosaicodipace.it , 20 gennaio 2021)