Diritti innaturali

di Tonio dell’Olio

È proprio vero. Non possiamo più chiamarli “disastri naturali”. Di naturale non hanno più niente. Se diciamo che non era mai successo prima, vuol dire che qualcosa è cambiato. E non è cambiata la natura. Siamo cambiati noi. O meglio, siamo noi che abbiamo cambiato la natura. Con effetti fatali sia nel cielo che sulla terra. Ovvero sia per il clima e le cause degli eventi cosiddetti “estremi”, sia per la terra che abbiamo cementificato, catramizzato, asfaltato e resa impermeabile. Una violenza continua e quotidiana. È questa la vera difesa che dovremmo ingaggiare perché il pericolo non è né ipotetico né probabile. È reale, è qui, c’è già. Non è la politica minacciosa di un governo ostile o le dichiarazioni farneticanti del leader di un’organizzazione terroristica, ma la realtà con cui ci troviamo sempre di più a fare i conti. È per questo che quel 2% del Pil (144milioni di euro al giorno) deciso in Parlamento per rinnovare il nostro arsenale, dovremmo dirottarlo (orientarlo meglio) per costruire argini sicuri, rimettere gli alberi al proprio posto, ripensare i trasporti e ridurre drasticamente le emissioni di Co2 nell’aria.…

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La guerra fredda è finita, quale futuro per Nato e Occidente?

di Sergio Romano

In un libro recente ho letto: «Di fronte alle genuflessioni e alle attenzioni servili riservate a Zelensky nei vari Paesi, mi chiedo come sia possibile che nessuno abbia ancora coraggiosamente provato a ricordare che in seguito all’implosione dell’Urss (e non alla vittoria degli Usa nella Guerra Fredda) la Nato prese a svolgere una costosa campagna acquisti di tanti Paesi portandoli tutti a giocare contro la Russia e arrivando al confini del suo territorio. Possibile  che nessuno abbia ancora detto che così facendo si stava favorendo lo scoppio della Terza guerra mondiale?». Sono le parole usate da uno storico, Giovanni Buccianti, in un saggio (Dalla Cortina di ferro alla Cortina delle provocazioni) e non piaceranno forse a parecchi lettori. Ma meritano di essere lette con attenzione.

Quando fu evidente, dopo il fallimento delle riforme di Gorbaciov e la nascita a Mosca di una Comunità degli Stati Indipendenti, che l’Unione Sovietica  non era più in condizione di continuare a combattere la Guerra fredda, molti pensarono che in quel momento sarebbe stato possibile creare utili rapporti (non solo economici, ma anche politici e culturali) fra le democrazie occidentali e Mosca.…

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Nella ricerca del bene comune l’eredità di Moro

di Angelo Picariello

Quarantacinque anni fa veniva ritrovato, rannicchiato in una Renault rossa, il cadavere crivellato di colpi di Aldo Moro. Oggi viene da chiedersi, per provare a spiegarlo a chi non ha fatto in tempo a conoscerlo, come  sia potuto accadere che questo «uomo buono, mite, saggio, innocente ed amico», come lo definì Paolo VI in una cerimonia funebre priva delle sue spoglie mortali, senza una spiccata ambizione personale, senza il sostegno di un gruppo organizzato, si sia trovato a essere un uomo simbolo del potere su cui concentrare l’«attacco al cuore dello Stato» teorizzato dalla furia ideologica dei suoi rapitori che l’avrebbero assassinato. Viene in aiuto il lavoro portato avanti dalla Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro, che «sta portando, come nelle attese, un grande passo avanti nel presentare a tutti gli italiani, e ai giovani in particolare, la sua personalità, per apprezzare cosa il Moro politico, cristiano, professore, uomo, sia effettivamente stato», spiega il coordinatore, lo storico Renato Moro, nipote dello statista.…

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La lezione di Peppino Impastato oltre la retorica e gli slogan

di Enrico Bellavia

Figlio e nipote di mafioso si ribellò alla sua famiglia di sangue. A 45 anni dall’uccisione del militante di Dp la storia di un’esperienza politica esemplare. In un libro il ricordo dei compagni, un ritratto autentico fuori dagli stereotipi

Brutto affare quando la memoria non è che una maglietta. Ristretta dallo stress dei continui lavaggi. La tirano sul davanti esibendo la retorica mentre un refolo di verità gli gela la schiena. Da 45 anni, ormai, nell’ultimo ventennio soprattutto, accade più o meno questo con il ricordo, meglio sarebbe dire i ricordi, di Peppino Impastato, il militante demoproletario, giornalista e consigliere comunale, post mortem, ucciso dalla mafia di Gaetano Badalamenti, sulla ferrovia di Cinisi (Palermo) il 9 maggio del 1978.

Già il giorno esatto del delitto è stato per lungo tempo un favore alla rimozione. Quella, per la grande storia, è la data del ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, lo statista, presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate rosse dopo 55 giorni di prigionia.…

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Lo Stato democratico

di Aldo Moro

“Lo Stato democratico, lo Stato del valore umano, lo Stato fondato sul prestigio di ogni uomo e che garantisce il prestigio di ogni uomo, è uno Stato nel quale ogni azione è sottratta all’arbitrio ed alla prepotenza, in cui ogni sfera di interesse e di potere obbedisce ad una rigida delimitazione di giustizia, ad un criterio obiettivo e per sua natura liberatore; è uno Stato in cui lo stesso potere pubblico ha la forma, la misura e il limite della legge, e la legge, come disposizione generale, è un atto di chiarezza, è un’assunzione di responsabilità, è un impegno generale e uguale…”

(dal discorso pronunciato a Milano il 3 ottobre 1959)…

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Le spese militari non conoscono crisi

di Giulio Marcon

Oltre 2.200 miliardi di dollari. A tanto ammontano, secondo i dati dell’ultimo Rapporto Sipri, le spese militari nel mondo nel 2022. Invece di proseguire sulla strada della guerra e del riarmo, bisogna affrontare le sfide di un’umanità sofferente e di un pianeta vicino al collasso.

I dati dell’ultimo Rapporto Sipri (Stockholm International Peace Research Institute) resi noti lo scorso 24 aprile – e presentati in quell’occasione in un webinar dalla Rete Pace e Disarmo e dalla campagna Sbilanciamoci! – evidenziano un’ulteriore crescita delle spese militari nel mondo. La spesa globale è arrivata nel 2022 alla stratosferica cifra di 2.240 miliardi di dollari, con un aumento di 127 miliardi rispetto al 2021.

Il 39% della spesa militare mondiale appartiene agli Stati Uniti, il 55% ai paesi membri della NATO. L’82% della spesa militare mondiale è concentrata in 15 paesi. Oltre agli Stati Uniti (con il 39%), abbiamo la Cina che si trova al secondo posto della classifica mondiale (con il 13% della spesa militare), la Russia (3,9%), l’India (3,6%, con un aumento del 6% rispetto al 2021), l’Arabia Saudita (3,3%), l’Ucraina (2%).…

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I macigni del nostro tempo che rotolano disgregandosi

di Francesca Provinciali

Riflessioni minime a tre anni dalla scomparsa del filosofo Emanuele Severino

Ai piedi del gigantesco costrutto pluri-ideologico eretto fino alla fine del 900 siede un’umanità stanca e confusa: la globalizzazione ha come avvolto in un limbo polveroso i frantumi dei colossali macigni culturali che lottando tra loro rotolano a valle disgregandosi. A tre anni dalla sua scomparsa possiamo spiegare il presente utilizzando la potente metafora del filosofo Emanuele Severino: cristianesimo, islam, capitalismo, comunismo, democrazia sono i massi giganteschi in perenne conflitto, attirati a scontrarsi come in un cumulo di macerie dalla forza di gravità che ne annulla la forza reciprocamente dirompente. Un gioco di ruolo e di compresenze– si badi bene – deprivato da tassonomie etiche.

Il dominio della tecnica sulla filosofia è in grado di dissolvere tutte le ideologiesecondo Severino la tecnica “è un gigante capace di toccare il cielo con un dito”, mentre i suoi cascami penetrano la dimensione antropologica fino al suo midollo ontologico, l’essere si confonde con l’esistere, l’attendismo del rimando e il nichilismo di una condizione esistenziale svuotata da motivazioni forti ci rendono angosciati e insoddisfatti, sotto il peso di pericoli incombenti, fino al nulla estremo di un indefinibile ‘cupio dissolvi’.…

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Che inganno il presidenzialismo

di Domenico Gallo

C’è un male oscuro che affligge la democrazia italiana da molti anni, ma negli ultimi tempi si è alzata ancora di più la febbre che affligge il corpo politico. Il termometro per misurare questo malessere ce l’ha fornito l’ultimo turno delle elezioni politiche. Alle elezioni politiche del 25 settembre 2023 si è avuto il più basso tasso di partecipazione che si sia mai registrato nella storia della Repubblica italiana: ha votato meno del 64% degli aventi diritto. Il 36% del corpo elettorale si è astenuto dalla partecipazione alle elezioni. In termini assoluti, a fronte di circa 24 milioni di votanti, sono stati più di 16 milioni i cittadini italiani che hanno rinunziato allo strumento che in tutte le società democratiche consente di dare ingresso alle istanze dei cittadini nelle stanze del potere.

Anche coloro che si sono recati alle urne probabilmente non l’hanno fatto con grande entusiasmo poiché il sistema elettorale e la natura ademocratica dei partiti hanno sottratto agli elettori ogni possibilità di scelta delle persone che dovrebbero rappresentarli nelle assemblee elettive.…

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L’Amazzonia è donna

di Tonio Dell’Olio

Non finiremo mai di ripetere che la sofferenza dell’Amazzonia riguarda il mondo intero e che se perdiamo un pezzo di foresta da quelle parti è come smarrire la possibilità di respirare bene dalle nostre. A contribuire a questa deforestazione c’è l’attività estrattiva delle miniere che, secondo lo studio dei dati, tra il 2005 e il 2015 hanno contribuito a distruggere 12mila chilometri quadrati di foreste. Tra gli attivisti premiati dal Goldman environmental prize 2023, in pratica il Nobel degli ambientalisti, c’è una donna che si è messa a capo degli indigeni Pariri in Brasile mandando in frantumi pregiudizi e resistenze culturali ma anche il progetto della Anglo American, una delle più grandi aziende di estrazione minerarie al mondo. La multinazionale aveva pianificato decine e decine di operazioni che la passione di Alessandra Korap Munduruku è riuscita a ridimensionare. La società mineraria ha dovuto ritirare ben 27 progetti grazie alla capacità di questa donna di organizzare i capi indigeni e le loro associazioni, di avviare campagne efficaci e di monitorare i danni arrecati alla foresta, cioè a noi.…

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