Una battaglia per il futuro, il senso profondo del 25 aprile
di Nadia Urbinati
Spesso le feste civili tendono a sbiadire la memoria delle eventi celebrati e diventano occasioni di vacanza. Questo non succede ancora con il 25 aprile. Che ogni anno riapre il capitolo su che cosa si festeggia e chi viene festeggiato.
Così inizia il libro 25 Aprile di Luca Baldissara, uscito in questi giorni per i Tipi del Mulino che, attraverso le celebrazioni di questa festa, ci racconta la storia politica della Repubblica e la difficile accettazione del fatto che fu originata dalla Resistenza.
Ma, nonostante la persistente determinazione revisionista, il 25 aprile non riesce ancora a essere né una semplice occasione di vacanza né una festa neutra, sentita anche dagli sconfitti della lotta partigiana che portò alla liberazione delle città del nord Italia dalle forze di occupazione nazifasciste.
Quella guerra di volontari della libertà restituì l’onore al nostro paese perché dal nord del paese parteciparono direttamente e spesso autonomamente alla liberazione dei villaggi, dei comuni, delle città: italiani/e contro italiani/e, per la libertà civile politica o, al contrario, per la gerarchia e l’autoritarismo.…
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