Delenda Carthago

di Raniero La Valle*

A Gaza non si sta svolgendo una tragedia locale, come tante che hanno devastato la vita di molti popoli, ma un evento di carattere epocale, che si apre a significati e forse a conseguenze di portata universale.

Intanto si deve dire che la guerra in corso non è una guerra, perché chiamarla così sarebbe una diffamazione perfino della guerra. Quei neonati allineati come fagottini fuori delle incubatrici per finire tra i detriti, gli ospedali e le chiese distrutte, 11.470 persone, tra cui 4.707 bambini, 3.155 donne e 668 anziani uccisi finora, l’intera Striscia ridotta a macerie e percossa per giorni e giorni, con premeditazione, non sono una guerra, ma una vendetta, come nemmeno nelle tragedie, una tremenda vendetta. Né questa guerra è come di norma è una guerra, il cui fine non è di uccidere: l’uccidere è il costo della guerra, il suo inevitabile strumento, non il suo fine che è invece la ragione per cui si fa la guerra, l’oggetto per cui si combatte, anche al costo della vita, tanto è vero che i morti non combattenti sono considerati “danni collaterali”, non voluti.…

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I massacri impeccabili dell’intelligenza artificiale

di Tonio Dell’Olio

Oggi Avvenire ospita un articolo interessantissimo dell’estroso artista italo-argentino Raul Gabriel sull’intelligenza artificiale applicata alla guerra. “La guerra – scrive Gabriel – è un beneficiario d’elezione per la narrativa epica che accompagna l’avvento delle intelligenze artificiali come un alone magico. Imaging ad altissima risoluzione, droni più umani degli umani che li guidano, bombardamenti talmente precisi che potresti tranquillamente fare colazione mentre viene raso al suolo l’ospedale di fronte al bar, cyberselezione mirata dei colpevoli, licenza di uccidere via software, che suona bene, molto più pulita”. È sulla precisione che Raul Gabriel punta maggiormente l’attenzione dal momento che secondo la credenza comune negli ambienti militari, l’intelligenza artificiale è in grado di ricentrare il “bias”, ovvero quella curva, quella tendenza a deviare che finora era considerata inevitabile nel centrare un obiettivo. Apparentemente – ma solo apparentemente – questa precisione ad altissima capacità tecnologica, rende eticamente accettabile l’applicazione dell’IA alla guerra. Insomma la nuova intelligenza garantisce guerre impeccabili, senza errori, effetti collaterali, sbavature tragiche.…

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Meloni tra cesarismo e florivivaismo

di Guglielmo Regozzino

Il consiglio dei ministri del 3 novembre – alla vigilia cioè dello scherzo telefonico dei due comici russi Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Lexus (Alexey Stolyarov) – in una sola ora ha varato tre provvedimenti: il disegno di legge costituzionale per l’elezione diretta del presidente o della presidente del consiglio, la governance del “Piano Mattei” e […]

“Ha detto ‘Brondo Melona, gome stai?’ Non potevo non crederci”. Sulla prima pagina della Repubblica di oggi, 4 novembre 2023, compare una caricatura di Giorgia Meloni che rievoca le parole del sorprendente  dialogo tra lei stessa, numero uno del governo italiano e il suo curioso interlocutore africano, messe in scena – parole inventate e premier che le ripete – dall’autore della vignetta e della presa in giro, Francesco Tullio Altan. Su questo si dirà, forse, più tardi. C’è ben altro.

  1. Il 3 novembre 2023, ore 11,42, alla vigilia dunque della Repubblica di Altan, Giorgia Meloni, coinvolgendo il suo governo, espone un documento che prevede una forte riforma costituzionale.
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