La revisione del Pnrr del governo Meloni

di Gianfranco Viesti

Il Pnrr e il programma RePowerEU sono stati ridisegnati dal governo Meloni all’insegna di un forte controllo politico, privilegiando i sussidi alle imprese e i progetti energetici delle aziende pubbliche, e tagliando i progetti per città, ambiente e Mezzogiorno. Analisi di dettaglio della revisione.

Con la proposta di revisione del PNRR e la parallela indicazione dei progetti del nuovo programma europeo RePowerEU presentate il 27 luglio scorso, il governo Meloni sta cercando di dare una propria impronta politica all’insieme degli interventi, anche al fine di accrescere il proprio consenso. L’obiettivo è, in particolare, quello di consolidare il sostegno del tessuto imprenditoriale grazie alla concessione di copiosi incentivi, e di finanziare alcuni grandi progetti in campo energetico delle partecipate di Stato (delle quali ha da poco rinnovato integralmente i vertici con esponenti di propria fiducia). Le risorse vengono però reperite riducendo o posticipando una vasta gamma di interventi pubblici diffusi sul territorio, specie in ambito urbano e nella transizione verde.…

Leggi tutto

Un Paese allo specchio nella bomba alla stazione

di Davide Conti

La strage fascista della stazione di Bologna del 2 agosto 1980 rappresenta, come in un complesso racconto autobiografico del Paese, elementi e fasi storiche diverse che pure hanno drammaticamente caratterizzato la direzione e il senso del decennio ‘70-‘80, ovvero quegli «anni del tritolo» pregni di complicità statali (per questo abrasivi nella memoria pubblica delle istituzioni) che prima precedettero e poi si sovrapposero a quelli «di piombo» (più comodamente raccontati dalla retorica celebrativa ufficiale).

All’interno di quella vicenda ritroviamo in prima fila i fascisti vecchi e nuovi dell’epoca. Tutti provenienti dal Msi ovvero da quel partito che secondo l’attuale Presidente del Consiglio ebbe «un ruolo molto importante nel combattere la violenza politica e il terrorismo» e nel «traghettare verso la democrazia milioni di italiani usciti sconfitti dalla guerra». Quel Msi dalla cui radice origina il partito postfascista al governo che oggi attraversa per la prima volta l’anniversario della strage.

NELLE SEDI MISSINE degli anni Settanta si erano formati i terroristi dei Nuclei Armati Rivoluzionari: Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini (condannati in via definitiva come autori della strage) e Gilberto Cavallini (condannato in primo grado).…

Leggi tutto

Mons. Bettazzi, beato costruttore di pace

di Enrico Peyretti

Oggi abbiamo pianto in molti, ma subito abbiamo sorriso, alla notizia mattutina della morte di Luigi Bettazzi, vescovo costruttore di pace, quindi beato, come dice Gesù in Matteo 5,9. Abbiamo sorriso come certamente ha fatto lui, valicando il colle dalla vita limitata alla vita piena. Sapeva unire ai problemi più gravi, anche drammatici, il sorriso serio, che alleggerisce la paura e sostiene la speranza attiva.

Forse pochi lo conoscono da più tempo di me: dal 1956 o 57, cioè da circa 65 anni, quando era vice-assistente nazionale della Fuci, e io tra i dirigenti centrali, poco più che ventenne. Via via nei decenni, tanti hanno visto fiorire in lui le qualità che allora cominciavamo a riconoscere. Negli ultimi circa 15 anni ha sempre partecipato agli incontri annuali che una dozzina di noi, allora nella Fuci e rimasti collegati in vari impegni, abbiamo realizzato in varie parti d’Italia, da Messina a Torino, Firenze, Roma, ecc. Lo chiamiamo il gruppo “Fuci 60”.…

Leggi tutto

Le mani sul cinema, la conquista del Centro

di Cristina Piccino

Con un «grande augurio» agli allievi – «che sono un’eccellenza del nostro Paese» – Marta Donzelli si è dimessa ieri dalla presidenza del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Con lei si sono dimesse anche le due consigliere d’amministrazione Cristiana Capotondi e Guendalina Ponti – nel Cda c’era anche Andrea Purgatori, da poco scomparso, e ricordato da Donzelli con grande affetto. Le dimissioni sono arrivate all’indomani della conversione in legge del decreto Giubileo che entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore prevede la sostituzione del consiglio di amministrazione e del comitato scientifico della scuola – nonostante il mandato di Donzelli terminasse a marzo 2025.

Nella lettera di commiato Donzelli mette in primo piano la preoccupazione per una progettualità avviata con risultati ottimi, a cominciare dai fondi ottenuti del Pnrr, parte dei quali erano stati destinati al progetto di una sala della Cineteca – con l’acquisto, la ristrutturazione e la prossima riapertura del cinema Fiamma – che avrebbe così anche a Roma creato un sistema di programmazione e divulgazione del patrimonio filmico.…

Leggi tutto

Quella spoliazione delle esistenze

di Teresa Numerico

A proposito di «Terra Bruciata», di Jonathan Crary edito da Meltemi. L’autore del volume insegna «Modern Art and Theory» alla Columbia University di New York. Le risorse naturali del pianeta sono l’obiettivo dell’accumulazione per spossessamento e comprendono anche quelle biologiche, animali e umane. Lo sfruttamento delle tecnologie dell’attenzione per catturare lo sguardo degli utenti dei social media è una delle forme di speculazione sulla fisiologia umana per l’estrazione

La colonizzazione dei corpi e dei sensi è al centro del discorso di Jonathan Crary, interprete delle tecnologie digitali e del capitalismo. Nel 2013 è stato pubblicato in italiano 27/7 Il capitalismo all’assalto del sonno (Einaudi), un volume sulla velocità dei processi produttivi e percettivi che alterano i ritmi sonno/veglia. L’accelerazione ci sta costringendo a una dimensione «cosale», nella quale l’attività avviene senza interruzione, dove il corpo e i sensi sono in funzione senza pause, disgregando il legame con l’armonia circolare della terra. Il sonno non serve solo a riposare, ma anche a sognare e immaginare.…

Leggi tutto

Le regole realizzano e custodiscono i valori

di Francesco Provinciali

Come diceva Georges Bernanos “non siamo noi che custodiamo le regole ma sono le regole che custodiscono noi”.

Dimentichiamo spesso – infatti – che il rispetto delle buone regole non costituisce solo un vincolo, magari fastidioso, a cui non possiamo sottrarci perché prevede obblighi e sanzioni ma anche una preziosa risorsa per essere gratificati da protezioni individuali e certezze sociali.

In un contesto esistenziale dove prevalgono la fragilità interiore e lo sbandamento emotivo ci accorgiamo quanto sia rassicurante poter contare sulla socializzazione dei valori.

Le tradizioni, le consuetudini, le istituzioni in cui la società si riconosce sono involucri che contengono la sedimentazione del pensiero e delle azioni, quello che resta dei vissuti, il deposito delle esperienze, la convenzione condivisa dei comportamenti che ci permette sia di vivere in una rete di relazioni che hanno un significato, in cui possiamo identificarci, sia di scambiarci messaggi reciprocamente comprensibili.

Il frettoloso elogio del cambiamento fine a sé stesso, oggi tante volte ricorrente nelle aspettative sociali e nelle aspirazioni individuali ma spesso imperativo categorico della globalizzazione e metafora perdente della progettualità, non può privarci della ineguagliabile, rassicurante condizione mentale di stabilità che ci deriva dalla certezza di possedere i punti di riferimento che ci siamo dati.…

Leggi tutto