Massimo Troisi

di Tonio Dell’Olio

Se la recitazione è finzione, quella di Massimo Troisi è stata autentica, autentica finzione. Perché appariva del tutto spontanea, quasi istintiva, disarmata e, perciò, disarmante. L’impaccio, l’incedere incerto del linguaggio, lo sguardo da bambino che ha rubato la marmellata, l’interrogativo solo apparentemente ingenuo, la ribellione a un complesso di inferiorità che non diventava mai liberazione. Si direbbe tutt’altro che una maschera. E invece è stato il grande inventore di una maschera il cui idioma era sconosciuto e misterioso a molti ma che tutti comprendevano sorprendentemente e che tutti confermavano con una risata. Perché in verità c’è sempre un Massimo Troisi nascosto dentro ciascuno di noi. Inconfessato e non identificato del tutto ma assolutamente presente. E quell’attore riusciva a dare vita a un processo di identificazione in cui godevamo delle nostre stesse piccole conquiste, dei nostri sotterfugi celati, delle incertezze grottesche. No, non era un nuovo Totò, come qualcuno ha azzardato. Apparteneva piuttosto a un’altra specie. Quella che aggrotta le sopracciglia o spalanca gli occhi per questioni quotidiane che hanno il peso specifico della vita.…

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L’Italia riabilita la guerra

di Giovanni Russo Spena

Con l’invio di nuove armi più moderne e sofisticate la Nato e l’Unione Europea fanno un ulteriore, decisivo passo nell’escalation bellica. Cresce la tendenza verso la terza guerra mondiale, senza che né i Parlamenti abbiano realmente deciso, né le opinioni pubbliche abbiano ricevuto adeguate informazioni per una consapevolezza critica.

Il problema non è tecnico. Attiene a meno di duecento carri armati forniti al governo ucraino, il cui arrivo viene completato a fine 2023. La “quantità” non è, per l’esito della guerra, militarmente, decisiva. Anche come “qualità”, per quanto abbia capito un obiettore di coscienza inesperto in tecnologia militare come me, parliamo di carri armati di cui si conoscono caratteristiche e potenzialità, non dissimili dagli ultimi modelli russi.

Il tema, allora, è completamente politico. Le armi che vengono fornite al governo ucraino hanno bisogno di preparazione e formazione delle truppe ucraine. Non sovvertiranno, probabilmente, di per sé le sorti del conflitto, ma coinvolgeranno personale di molti Paesi europei e degli Usa.…

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Anna Politkovskaja, un’eredità scomoda

di Guido Caldiron

Nel mondo anglosassone, e ormai non più solo in quello, con il termine whistleblower, derivato dall’espressione «blow the whistle» (soffiare nel fischietto) che indica l’azione di un arbitro in una competizione sportiva che vuole fermare un comportamento irregolare o pericoloso, si identifica un «lanciatore di allerta»: chi, in base alle proprie ricerche o analisi è in grado di individuare la china pericolosa che stanno prendendo determinate vicende, processi tecnologici, scientifici o economici o, per estensione, gli esiti catastrofici verso cui possono condurre le scelte di questo o quel leader. Una categoria che sembra essere stata inventata per descrivere la traiettoria di Anna Politkovskaja, la giornalista russa che di allarmi e ammonimenti ne aveva lanciati molti attraverso il proprio lavoro, senza essere davvero ascoltata né in patria né all’estero, ma tanto da finire ammazzata a 48 anni il 7 ottobre del 2006 a Mosca. Perché, come ricorda Francesca Mannocchi nella prefazione agli scritti di Politkovskaja dedicati alla seconda guerra cecena (1999-2009) e al modo in cui quel conflitto ha plasmato la società russa e il sistema di potere al cui vertice siede Vladimir Putin, che tornano oggi in libreria per Bur, (Un piccolo angolo d’inferno, postfazione di Georgi M.…

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Domande e risposte su un’autonomia che è incostituzionale

di Francesco Pallante

Finalmente, dopo anni di disattenzione, il dibattito pubblico ha iniziato a interessarsi di autonomia regionale differenziata: una questione suscettibile di condizionare il futuro dell’Italia, che merita di essere discussa nelle sue molteplici sfaccettature.

Anzitutto: che cos’è l’autonomia regionale differenziata? È la facoltà attribuita alle regioni ordinarie (non a quelle speciali, per le quali vale una disciplina a parte) di aumentare le proprie competenze normative e gestionali in ambiti oggi disciplinati e amministrati dallo Stato. Tale facoltà non era prevista nella Costituzione del 1948: è stata introdotta dalla riforma costituzionale voluta dall’Ulivo nel 2001, all’art. 116, co. 3, Cost.

In quali materie le regioni possono aumentare le loro competenze? In moltissime materie, tra cui: sanità, istruzione, università, ricerca, lavoro, previdenza, giustizia di pace, beni culturali, paesaggio, ambiente, governo del territorio, infrastrutture, protezione civile, demanio idrico e marittimo, commercio con l’estero, cooperative, energia, sostegno alle imprese, comunicazione digitale, enti locali, rapporti con l’Unione europea. Significa che, in tutte queste materie, lo Stato potrebbe perdere quasi ogni ruolo, demandando ogni potere alle regioni.…

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“E’ la mafia che divorzia dalla Chiesa non viceversa”. Intervista ad Augusto Cavadi

di Luca Kocci

Al di là di qualche facile ironia che pure si è fatta, è passato complessivamente inosservato il fatto che in uno degli appartamenti utilizzati da Matteo Messina Denaro – quello a Campobello di Mazara (Tp) – non siano stati trovati crocefissi e santini, ma pillole per accrescere la potenza sessuale e profilattici. Eppure i “mafiosi devoti” hanno avuto una certa familiarità con l’universo e la simbologia religiosa cattolica: dalle Bibbie e i rosari rinvenuti del covo di Bernardo Provenzano a Montagna dei Cavalli nelle campagne di Patti (Pa), al carmelitano Mario Frittitta che si recava regolarmente a Bagheria (Pa) per celebrare messa nel rifugio del latitante Pietro Aglieri in cui era stata allestita una cappella privata fornita di altare, fino all’assidua presenza dei boss in prima fila nelle processioni delle feste patronali utilizzate come vetrina per ribadire il proprio controllo del territorio con la benedizione ecclesiastica, tanto che molti vescovi meridionali hanno dovuto emanare delle specifiche normative per arginare le infiltrazioni mafiose (v.…

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