Raccontare la guerra
di Nello Scavo
Dagli altoparlanti che una volta diffondevano melodie classiche ora risuonano le sirene antiaeree. Ma avvicinandosi alle trincee che cingono il Teatro del Balletto, Odessa appare come il set di un kolossal dedicato alla Seconda guerra mondiale. Nessuno può credere che tanta bellezza possa essere sfregiata da un solo colpo di artiglieria. Invece, i colpi sparati dalle fregate russe e dalle basi in Crimea passano sulle cupole d’oro e le acrobazie architettoniche, in cerca di obiettivi militari.
Ma come sempre accade dal 24 febbraio, le cannonate sfondano abitazioni civili e infrastrutture. “Il nemico non è ancora alle porte”, dicono gli abitanti della città che le forze moscovite potrebbero voler conquistare anche solo per consegnare un trofeo di guerra a Putin, lo zar senza impero costretto a ripiegare dalle intenzioni conquistatrici della prima ora. I russi non sono ancora alle porte, ma bussano scaricando ordigni che hanno l’effetto di spingere i civili verso le uniche due opzioni: fuggire per mettersi al sicuro o restare per resistere.…
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