Raccontare la guerra

di Nello Scavo

Dagli altoparlanti che una volta diffondevano melodie classiche ora risuonano le sirene antiaeree. Ma avvicinandosi alle trincee che cingono il Teatro del Balletto, Odessa appare come il set di un kolossal dedicato alla Seconda guerra mondiale. Nessuno può credere che tanta bellezza possa essere sfregiata da un solo colpo di artiglieria. Invece, i colpi sparati dalle fregate russe e dalle basi in Crimea passano sulle cupole d’oro e le acrobazie architettoniche, in cerca di obiettivi militari.

Ma come sempre accade dal 24 febbraio, le cannonate sfondano abitazioni civili e infrastrutture. “Il nemico non è ancora alle porte”, dicono gli abitanti della città che le forze moscovite potrebbero voler conquistare anche solo per consegnare un trofeo di guerra a Putin, lo zar senza impero costretto a ripiegare dalle intenzioni conquistatrici della prima ora. I russi non sono ancora alle porte, ma bussano scaricando ordigni che hanno l’effetto di spingere i civili verso le uniche due opzioni: fuggire per mettersi al sicuro o restare per resistere.…

Leggi tutto

Eugenio Scalfari. L’Espresso e quello scoop sul golpe de Lorenzo

 di Massimo Riva

Quella di Eugenio Scalfari alla guida de l’Espresso è molto di più di una storia di felici innovazioni editoriali e di brillanti intuizioni giornalistiche che getteranno poi il seme fecondo da cui è nata Repubblica. È la storia di una vocazione professionale che, settimana dopo settimana, si trasforma in impegno civile e politico a difesa dei valori costitutivi di una moderna società democratica. Per cogliere il senso e la portata del contributo che quell’Espresso diede al processo di evoluzione della vita nazionale si potrebbe elencare un numero straordinario di articoli e di fulminanti copertine. Ma c’è, sopra ogni altra, una vicenda in grado di illuminare peso e ruolo che l’azione di Scalfari, attraverso l’Espresso, seppe esercitare nell’Italia degli anni cinquanta e sessanta: lo smascheramento del tentativo di colpo di Stato tramato dal generale de Lorenzo sotto l’ala protettrice dell’allora Presidente della Repubblica, Antonio Segni.

Ai non pochi che magari traggono dal marasma populista di oggi motivo per rimpiangere i buoni costumi di un tempo occorre ricordare meglio quale fosse l’Italia di oltre mezzo secolo fa: un Paese fortemente diviso.…

Leggi tutto

Ucraina: la pace possibile

di Giulio Marcon

Il prossimo 23 luglio il cartello di associazioni e reti della società civile Europe for peace ha lanciato una mobilitazione in tutte le città d’Italia per il cessate il fuoco in Ucraina e per la ripresa dei negoziati, tra l’Ucraina e la Russia. L’orizzonte non può che essere quello di una conferenza internazionale di pace per ricostruire le condizioni di una sicurezza comune e condivisa in Europa.

Europe for peace raggruppa centinaia di organizzazioni laiche e cattoliche impegnate per la pace in Ucraina, per la solidarietà con le vittime del conflitto e a sostegno dei pacifisti russi che cercano di fermare la follia bellicista di Putin. L’orizzonte per un’azione di pace non può che essere quello europeo: solo dall’azione congiunta dei governi e delle società civili dei paesi europei (dell’Ovest e dell’Est) può giungere la spinta nella direzione di una pace possibile.

Contro chi – sulla pelle delle popolazioni civili – vuole la guerra ad oltranza e pensa sia possibile “vincere” la guerra, è necessario archiviare il delirio bellicista e rimettere al centro la ragione di un’azione possibile per far tacere le armi e far ripartire il negoziato.…

Leggi tutto

Il nuovo partito di Di Maio alla prova dei territori

di  Giuliano Santoro

«Sono grato a Luigi Di Maio per essere un uomo di integrità» gli auguri al ministro degli esteri per la sua nuova avventura politica arrivano anche dal suo omologo ucraino Dmytro Kuleba. Di Maio ha cercato in tutti i modi di infiocchettare la sua scissione con i galloni delle relazioni diplomatiche e degli equilibri internazionali ma già da subito è cominciato il lavoro del pallottoliere.

A COMINCIARE dal parlamento. L’uomo-macchina della nuova struttura è il presidente della commissione Ue Sergio Battelli. Ieri, prima delle comunicazioni di Draghi a Montecitorio, Roberto Fico ha annunciato la nascita del gruppo: conta 51 deputati, molti di più di quanti erano stati messi in conto dai 5 Stelle rimasti con Giuseppe Conte e dovrebbe essere presieduto da Vincenzo Spadafora. Cioè colui il quale già da tempo, da prima che Di Maio venisse allo scoperto, cannoneggiava la leadership e sottolineava gli inciampi del nuovo corso. Al Senato fino a ieri mattina si contavano 11 adesioni.…

Leggi tutto