Il valore della Liberazione come condanna della guerra
di Marco Revelli
Nella guerra delle bandiere che si annuncia per le manifestazioni del 25 aprile, vorrei che una, su tutte, colorasse quei cortei, ed è la bandiera multicolore della Pace. Perché quello era il vero valore, e il vero obiettivo, di chi combatté la «guerra di liberazione»: la fine della guerra. La fine di tutte le guerre. La condanna della guerra, come male non riparabile. E la ricerca della pace, come principio di civiltà contrapposto alla barbarie di ogni ideologia della morte.
Di cui il fascismo era (e portava sulle proprie divise) l’emblema. Per questo credo che non ci sia modo peggiore di celebrare il 25 aprile (di tradirne nell’essenza lo spirito) che sull’onda di questo accanimento, reiterato e prolungato oltre ogni limite, nell’aggressione alla principale associazione partigiana italiana, l’Anpi. Una polemica spesso volgare (penso a quell’irridente trasformazione della sua sigla in “Associazione nazionale putiniani d’Italia”), altre volte maligna, condotta contrapponendo anziani resistenti ad altri, e falsificante delle posizioni, quasi che fosse stata espressa un’equidistanza tra aggressori ed aggrediti che non emerge da nessuna presa di posizione ufficiale, anzi.…
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