Il treno che porta al futuro

di Emilio Carnevali

Il Regno Unito abbandona il fallimentare sistema del “franchising”, introdotto con la privatizzazione delle ferrovie negli anni Novanta. Il trasporto pubblico è ora chiamato a immaginare come sarà il mondo dopo la pandemia.

Il primo incarico che ho ricevuto quando ho cominciato a lavorare per il Government Economic Service britannico, nel 2017, riguardava il Personal Independence Payment, un sussidio diretto a persone con disabilità. Per qualificarsi a riceverlo i cittadini si devono sottoporre ad una valutazione delle proprie condizioni di salute. L’esame viene svolto da due società private, naturalmente in regime di monopolio, in due diverse aree del paese. Il loro contratto sarebbe scaduto di lì a poco e alcuni dei lavori preparatori per le trattative di rinnovo erano stati affidati ad un mio collega. Quest’ultimo – un analyst come me, ma fisico di formazione (un brillante astrofisico con laurea e dottorato di ricerca a Cambridge, per la precisione) – era stato incaricato di costruire il modello probabilistico con cui orientarsi nel complicatissimo dedalo di incentivi, penalità, obiettivi di risultato, tabelle di standardizzazione che avrebbe dato forma alle clausole del futuro contratto.…

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L’ossessione per la folla

di Gabriele Bali e Paolo Bory

Pandemia e assembramenti. Se un secolo fa le folle erano pericolose e delinquevano perché mettevano a repentaglio l’ordine e lo status quo sociale, le folle di oggi sono condannate in quanto folle e quindi non per i loro obiettivi espliciti, ma per il loro effetto epidemiologico

La movida sui navigli, lo shopping in via del Corso, i balli nelle discoteche sarde, le feste in casa dei calciatori, i tifosi radunati in piazza Duomo. Nei mesi di pandemia queste scene, che si sono peraltro ripresentate in maniera simile in vari paesi, sono state viste, commentate, condannate o difese con grande frequenza sui giornali e in TV o sui profili social di tutti noi.

Non intendiamo qui prendere posizione in merito ai cosiddetti “assembramenti”: è tema per virologi e, al limite, per politici. Vorremmo invece riflettere sul ritorno d’interesse (se non una vera e propria ossessione) per la folla: un’etichetta in voga nella psicologia sociale tra Otto e Novecento per descrivere quanto gli esseri umani assembrati in gran numero potessero costituire una minaccia all’ordine sociale.…

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Centri e periferie dell’economia

di Claudio Cozza

Regioni del Nord e del Sud, un’Europa sempre più divisa: le dinamiche dell’economia producono squilibri tra centri e periferie, ed è compito della politica affrontarli. Il nuovo libro di Gianfranco Viesti offre una mappa delle asimmetrie di oggi.

L’ultimo libro di Gianfranco Viesti, “Centri e periferie. Europa, Italia, Mezzogiorno dal XX al XXI secolo” (Laterza, 2021) ha un’ampiezza dei contenuti che va molto oltre l’analisi degli squilibri regionali. Viesti fornisce, infatti, una rassegna delle attuali dinamiche economiche a più livelli territoriali, e lo fa da prospettive multiple.

Per spiegare l’odierna polarizzazione fra centri e periferie, nella prima parte del libro l’autore ripercorre la storia del divario fra le regioni italiane nelle sue varie fasi: dagli sbilanciamenti post-unitari, alla mancata convergenza successiva alle due guerre mondiali, fino all’avvento dell’integrazione europea di fine Novecento. Il testo aiuta a capire le radici storiche del divario fra un Nord “centrale” e un Sud periferico, non come automatismo economico ma come effetto di scelte politiche: più rivolte all’attenuazione delle disuguaglianze le politiche dell’Italia liberale di fine Ottocento o quelle improntate al welfare state del Secondo Dopoguerra; acceleratrici del divario, invece, le politiche del fascismo o quelle dell’austerità di fine Novecento.…

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Battiato, il padrone della voce

di Francesco Brusco

Coltissimo e avveniristico, Franco Battiato – morto ieri a 76 anni dopo una lunga malattia – non lo è stato solo sul versante più schiettamente sperimentale, utilizzando forme e media in maniera poliedrica. Il suo universo musicale è un Aleph in cui si ricongiungono «mondi lontanissimi»: con lui, il cantautore si libera dell’obbligatorio equipaggiamento «voce e chitarra» e dei vincoli di sobrietà sonora imposti dal primato della parola. Fender a tracolla, circuiti e watt in abbondanza, un «soffio al cuore di natura elettrica» che impone di interrogarsi sullo stesso significato del termine «cantautore». E di tanti altri.

DAPPRIMA VISSUTA come un’alternanza, quella tra sperimentazione e musica leggera diventa nelle sue mani intersezione, scambio continuo, prassi musicale modernissima. Franco Battiato è colui il quale trascorre la serata con Stockhausen dopo un pomeriggio di arrangiamenti pop su commissione; in anonimato, senza crediti ufficiali — come il giovane Morricone — perché l’élite della ricezione non urli al tradimento. Ciò che la stessa aristocrazia finge di non sapere è che proprio dagli introiti della musica mainstream si finanzia gran parte di quella «colta».…

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