Patria, sovranismo, fascismo e comunismo: in Rete il Moro che non ti aspetti

di Angelo Picariello

Con una cerimonia in diretta dal Quirinale da domani vengono resi disponibili online gli scritti dello statista. Si parte dal periodo giovanile degli studi e dell’Azione cattolica

L’ Aldo Moro che non ti aspetti, icona dell’antifascismo, e che tuttavia invita – nel discorso inedito che pubblichiamo – a tener ben presente la «distinzione tra fascista di tessera e fascista di fede», per non cadere in eccessi manichei di segno opposto. Il Cln aveva appena dettato la linea: abdicazione del Re ed epurazione, e Moro, controcorrente, invita alla prudenza, per tracciare le basi di una nuova convivenza nella riconciliazione e non nella vendetta.

Domani alle 16, con una cerimonia da remoto trasmessa sul canale online della Presidenza della Repubblica, sarà presentata la piattaforma digitale dell’ Edizione nazionale delle Opere di Aldo Moro e verrà pubblicato il primo volume dedicato agli Scritti giovanili (1932-1946). «Vuole essere un modo per farlo conoscere oltre gli stereotipi, a un pubblico più largo possibile, creando un ponte con le giovani generazioni, che forse di Moro hanno conosciuto solo le tristi immagini dalla prigione brigatista», spiega il professor Renato Moro, presidente dell’Edizione nazionale e nipote dello statista.…

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La lotta di Giacobbe

di George Marius Nicoara

Il volume riflette su un episodio caratteristico dell’Antico Testamento: la lotta di Giacobbe con l’angelo, nella quale l’umanità entra in contatto con le forze del cielo e con esse si misura interiormente. Ed è proprio questo misurarsi la chiave di lettura del libro. Giacobbe esce dalla lotta parzialmente vincitore, perché è in cammino verso la propria realizzazione: quella di essere fratello. Emerge così in questo episodio il tema della fratellanza e della comunione.

La lotta di Giacobbe può essere colta come paradigma della creazione artistica, di quel processo cioè che coinvolge sia la riflessione (biblica, filosofica, teologica, spirituale ecc.) sia la prassi (pittorica, scultorea, pedagogica). Per questo il volume raccoglie più di 30 contributi di ambiti disciplinari diversi. Tra essi segnaliamo, nel secondo capitolo, i saggi di Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, che recupera il tema dello scritto di Romano Guardini Solo chi conosce Dio conosce l’uomo; e di Giorgia Salatiello, che espone il concetto di «ierofania» del filosofo rumeno Mircea Eliade.…

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Se Biden sembra bolscevico

di Guglielmo Ragozzino

A questo ritmo di vaccinazione il mondo potrà arrivare all’immunità di gregge solo nel 2023 e con altre centinaia di milioni di malati e di decessi. Poi arriva Joe Biden e sembra esserci una via d’uscita, che invece si richiude subito e in Europa, a Porto. La spiegazione nelle parole del papa.

Di punto in bianco, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden ha dichiarato di voler annullare i brevetti dei farmaci anti Covid 19. Questa scelta suscita un grande sconvolgimento in Europa. Parecchi politici europei, anche italiani, sono disorientati e spesso arrivano a dichiarare la propria contrarietà. C’è per esempio un grande saggio italiano, Sabino Cassese che tra l’altro afferma alla Tv che si tratterebbe di “un provvedimento un po’ sovietico”. Subito il bravo Giannelli, il vignettista del Corriere della sera, lo prende sul serio e disegna Biden nella classica posizione di Lenin che parla in una storica foto dal palco e proclama al suo pubblico: “Proletari di tutto il mondo – vaccinatevi gratis”.…

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Draghi, Giorgietti e i cinesi

di Vincenzo Comito

Il governo Draghi ha bloccato con Golden power due operazioni cinesi: l’acquisto di Iveco e di una società di semiconduttori, la Lpe. Con una visione più elastica avrebbe potuto gestire meglio i due dossier, ora entrambe le imprese sono a rischio.

Il governo contro gli investimenti cinesi in Italia

Serpeggiava un certo interesse di sapere quale sarebbe stata la posizione del nuovo governo in merito ai rapporti economici con la Cina e la risposta non si è fatta attendere a lungo.

Di fronte all’intenzione di due imprese del paese asiatico di acquistare la maggioranza del capitale di due aziende italiane, la Iveco, ben nota produttrice di camion e controllata dagli Agnelli e la milanese Lpe, piccola impresa operante nel settore dei semiconduttori, la risposta del duo Draghi-Giorgetti è stata assolutamente negativa. E’ stato esercitato il cosiddetto golden power, anche se, almeno nel caso della Iveco, il settore in cui opera l’azienda non era compreso in quelli ritenuti strategici.…

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“Diritto alle cure limitato dalla debolezza dello Stato centrale”

di Andrea Fabozzi

Per il presidente della Corte costituzionale il governo aveva il potere per controllare e coordinare i “ribellismi” regionali. E aggiunge che è inevitabile prevedere un fine pena anche per l’ergastolo. E sullo stop all’appello penale il governo stia attento a non squilibrare accusa e difesa.

Il governo avrebbe dovuto, e potuto, garantire «quella unitarietà di azione che la dimensione nazionale delle emergenze imponeva e tutt’ora impone». Se non lo ha fatto non è stato perché le leggi e la Costituzione garantiscono troppo potere alle regioni. Ma perché lo stato centrale si è sottratto a «un esercizio forte del potere di coordinamento e di correzione delle inefficienze regionali». In questo modo non solo ha esposto tutti i cittadini a «rischi di disomogeneità», ma ha consentito una lesione – quanto drammatica lo abbiamo visto – «degli stessi livelli essenziali delle prestazioni». Al centro della relazione annuale del presidente della Corte Costituzionale c’è questa pesante critica al modo in cui l’autorità centrale ha gestito l’emergenza.…

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Dall’assedio alla voragine. Geografia del voto romano

di Giuliano Santoro

Capitale. A cinque anni dalla vittoria di Raggi, le mappe di una città alla ricerca di una trama

Una prima geografia sociale del voto romano del prossimo autunno, non può che partire da cinque anni fa: il centrosinistra prevalse solo nei due municipi del centro storico e il Movimento 5 Stelle conquistò il resto della città. Fu la rappresentazione di un accerchiamento. Parve la vendetta delle periferie sacrificate al cemento senza servizi del Piano regolatore del sindaco Veltroni.

GIUNTI ALLE FASI finali della prima consiliatura pentastellata la rappresentazione si fa più complessa. La pandemia in 15 mesi ha affondato il parco turistico a tema che ha colonizzato la città storica. Ne hanno fatto le spese anche affittacamere e case vacanze, quell’economia che negli anni dello svuotamento del centro dagli abitanti ha fornito sussistenza a chi poteva disporre di piccole rendite immobiliari. Una seconda mappa, quella della distribuzione delle stanze disponibili sulla piattaforma Airbnb, dimostra che questa economia immobiliare molecolare è concentrata soprattutto nel primo cerchio: circa il 60% dei poco meno di 14 mila alloggi disponibili si trova nel primo municipio.…

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La sfida ambientale del PNRR e la qualità delle scelte

di Stefano Lenzi

Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza emergono lacune, criticità e incongruenze su architettura istituzionale, riforme, allocazione delle risorse per i progetti e gli interventi verdi. E con esse il dubbio che il Piano possa rivelarsi un’occasione sprecata per assicurare al Paese una ripresa sostenibile.

È il tempo delle scelte. Quante volte abbiamo sentito usare questa frase, come a dare un senso di urgenza e di ineluttabilità a quanto si deve fare. E il fare comunque prevale spesso, in chi enuncia la frase, sul perché e sul come si fanno le scelte: su quali siano gli scopi che ci prefiggiamo e sulla qualità degli interventi che mettiamo in campo.E se dovessi dire, mai riflessione è più attinente nel periodo certamente e letteralmente straordinario che si apre con l’occasione dell’utilizzo dei 191,5 miliardi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) resi disponibili dall’Europa all’Italia, il paese maggior beneficiario tra quelli dell’Unione. Già, perché siamo tutti consapevoli che con l’invio, la scorsa settimana, del PNRR alla Commissione Europea, che nei prossimi due mesi dovrà esprimersi, la partita è tutt’altro che conclusa, ma è appena all’inizio di un percorso che caratterizzerà il futuro dell’Italia sino al 2026 e che, nelle nostre aspettative, la dovrà profondamente cambiare.Dal…

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Pandemie mediali

di Nicola Zamperini

Cosa ricorderemo, tra qualche anno, della pandemia da Covid-19? Sicuramente l’emergenza sanitaria planetaria, rappresentata da alcune immagini simbolo: il «momento di preghiera straordinario», celebrato da solo da papa Francesco, il 27 marzo 2020, sul sagrato di una piazza San Pietro spettrale; i camion di Bergamo; le strade deserte delle grandi città. Ma ricorderemo anche un’altrettanto rilevante e pervasiva «infodemia» che ha contagiato il discorso pubblico, con rapidità sconcertante. Tutto questo è avvenuto a ogni livello, per ciascun tipo di media e di network, a ogni latitudine e in diversi ecosistemi informativi. Dalla sua comparsa, il virus si comporta come una sorta di reagente che mette alla prova costrutti e abitudini culturali, che vanno poi analizzati alla luce del passaggio pandemico.

Risulta dunque preziosa questa raccolta di saggi, a cura di Vania De Luca e Marica Spalletta, che mette in fila «potenzialità e criticità che la pandemia mediale ha contribuito a far emergere». Il testo prende in esame in maniera analitica molti ambiti e si offre come una cassetta degli attrezzi teorica, e non solo, per affrontare il post-pandemia.…

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Un terremoto politico che ci riguarda

di Massimo Serafini

Spagna.Il messaggio che viene lanciato dalla Ayuso al PP è netto: per seppellire il governo progressista di Sanchez e l’alleanza con Podemos su cui si basa è necessario far cadere ogni ambiguità e cavalcare la crescente rabbia popolare diffusasi in questo anno di confinamento

Ciò che è uscito dalle urne martedì scorso nella regione di Madrid è molto chiaro: ha vinto la destra e ha perso la sinistra. Meno evidente è forse la portata della sconfitta, che va detto con nettezza non riguarda solo il governo della regione, apparso fin dalla convocazione delle elezioni un dettaglio. Il voto della comunità di Madrid è destinato a scuotere tutti gli equilibri politici nazionali e forse avere anche conseguenze imprevedibili su quelli europei. Un po’ di chiarezza la fanno le dimissioni di Iglesias e il conseguente passaggio di consegne a Yolanda Diaz.

A lei è affidato il percorso e la responsabilità di ricostruire lo spazio politico di Unidas Podemos. Non sembra invece farsi largo fra i socialisti spagnoli, la forza che più è stata penalizzata dall’elettorato della comunità di Madrid, la consapevolezza che dalle urne emerge una nuova destra, guidata dal PP di Isabel Ayuso, un partito popolare che abbandona la sua faccia moderata e centrista, fondata sul rapporto con Ciudadanos, per assumere il volto di Vox, la destra neo franchista.…

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L’abisso dei migranti nel paradiso Canarie

di Nello Scavo

È la seconda rotta per numero di decessi. Per non venire riportati indietro, i profughi sfuggiti ai radar sotterrano i documenti d’identità

Ricoperte in fretta con la sabbia, le buche tra le dune e il costone di Morro Jable sono il forziere di chi ce l’ha fatta a sbarcare senza dare nell’occhio. È il cimitero dei passaporti, il capolinea dei diritti. Anche il camposanto degli sventurati è a portata di sguardo. Sopra, il paradiso dei surfisti. Sotto, l’abisso scuro dei disgraziati. Quasi 5mila migranti hanno raggiunto le Canarie quest’anno.

Un centinaio di loro risulta tra i morti e dispersi. Nel 2020 almeno 849 africani hanno perso la vita, a fronte dei 23 mila arrivati a terra. Così tanti non sbarcavano dal 2016. «Il reale bilancio delle vittime – precisa l’agenzia Onu per i migranti (Oim) – si ritiene che sia molto più alto». Per non venire riportati indietro, i migranti sfuggiti ai radar sotterrano i documenti d’identità, avvolti in gusci impermeabili, come le testuggini che vincono la risacca dell’Atlantico e vengono sull’arcipelago per garantire un futuro alla specie.…

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