Michael Walzer, note per la rivolta democratica

di Guido Caldiron

«Azione politica. Guida pratica per il cambiamento», pubblicato da Luiss University Press. Tradotto per la prima volta un testo del 1971 dedicato agli attivisti dei movimenti politici. Un libro frutto del decennio di lotte contro la segregazione razziale e la guerra. Secondo l’analisi dell’autore, qualunque ipotesi di trasformazione non è «una faccenda di leader isolati né teorici astratti; bensì di egualitarismo e di attività ad alto tasso di partecipazione sociale»

A decretare l’importanza di un libro, a molti anni dalla sua pubblicazione e anche quando non si tratti di un’opera letteraria, è spesso il fatto che insieme al suo contenuto riesca ad offrire lo spaccato di un’epoca, il ritratto credibile di una fase della storia umana, un frammento illuminante di una qualche biografia collettiva. Da raccolta di analisi le sue pagine sono destinate per questa via a trasformarsi in una sorta di testimonianza, candidata implicitamente a sfidare il tempo e l’opinione delle generazioni a venire. È questo il caso di Azione politica.

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Avanti a sinistra!

di Aldo Antonelli

QV D: era la sigla che, nei vecchi testi scolastici di Geometria sui quali ho studiato, chiudeva la dimostrazione di un teorema: Quanto Volevasi Dimostrare!

È quanto mi sembra poter ripetere, dopo l’Assemblea Generale del PD e all’inizio del “nuovo” cammino che tutti si spera il PD possa intraprendere, stimolato dal nuovo segretario Enrico Letta. Al quale mi lega, detto per inciso, una lunga e personale conoscenza con la sua famiglia di origine, avezzanese: sua nonna Maria, suo padre Giorgio e gli altri suoi sette zii e zie, compreso il Gianni Letta, consigliere personale di Berlusconi. Niente di nuovo sotto il sole, possiamo dire a conclusione dell’Assemblea nazionale che lo ha eletto, quasi all’unanimità nuovo segretario. Niente di nuovo, buone intenzioni comprese, anche se di volitiva radicalità, come si legge sulla stampa di questi giorni.

Enrico Letta arriva in un momento drammatico per il Pd e gli va dato merito per la sua disponibilità “sacrificata”. Marc Lazar, professore alla Sciences Po e alla Luiss che lo aveva chiamato a Parigi lo riconosce: «Certo, restare a Parigi era la scelta più comoda.…

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Engels, inchiesta sociologica sullo sfruttamento

di Donatello Santarone

«La situazione della classe operaia in Inghilterra», edito da Feltrinelli. Pubblicato a Lipsia nell’estate del 1845, ritorna in libreria nella storica traduzione di Raniero Panzieri. Vedere i lavoratori nelle loro case e parlare con loro non sarebbe stato possibile senza la mediazione della sua compagna, l’attivista operaia irlandese Mary Burns e di sua sorella Lizzie. Il volume ha avuto il merito di scoperchiare il manto di ipocrisie e bugie con cui i primi capitani d’industria occultavano le sofferenze patite da milioni di uomini e donne

«Se non volete essere arrostiti nella mia padella, andate pure a passeggiare nel fuoco». Questo è il motto che i capitalisti inglesi nei decenni della rivoluzione industriale rivolgevano agli operai, «liberi» di non accettare i disumani contratti che essi imponevano a quell’umanità tormentata e umiliata che un giovane di ventiquattro anni, Friedrich Engels, descrive nel suo capolavoro di inchiesta sociologica, condotto, come recita il sottotitolo, «in base a osservazioni dirette e fonti autentiche»: La situazione della classe operaia in Inghilterra, oggi ripubblicato da Feltrinelli nella storica traduzione di Raniero Panzieri (pp.…

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Draghi alla prova della transizione ecologica

di Anna Donati

Due le novità in tema ambientale che arrivano con il neonato governo Draghi: il ministro Giovannini ai Trasporti e il dicastero per la Transizione ecologica. Ma prima di esprimere un giudizio compiuto occorre aspettare le azioni e le misure concrete per lo sviluppo sostenibile. Con uno sguardo al PNRR.

Il ministero per la Transizione ecologica proposto dal nuovo Governo Draghi è una buona notizia per l’Italia, perché riconosce che l’Ecologia è la grande “casa”, l’oikos, che contiene anche l’economia. Significa che l’ambiente diviene una visione trasversale che orienta le scelte per il lavoro, l’industria, il turismo, le città, le infrastrutture, la tassazione. E sottolinea che si tratta di una transizione, cioè di un percorso lungo e difficile per arrivare dall’insostenibilità di oggi a una società equa e sostenibile. E che serve accompagnare questa trasformazione con misure per sostenere i soggetti che rischiano di pagare duramente la crisi e le trasformazioni industriali ed energetiche necessarie.

Da tempo altri Paesi in Europa hanno questo ministero: Francia e Austria hanno super ministeri per la transizione ecologica, che hanno accorpato anche trasporti e infrastrutture.…

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La sinfonia di Papa Francesco in Iraq

di Brunetto Salvarani

Nella musica classica, la sinfonia si suddivide, di regola, in quattro movimenti. Il primo è un Allegro, il secondo un Lento, il terzo un Minuetto e l’ultimo una Sonata. È questa l’immagine che mi è nata seguendo il pellegrinaggio di papa Francesco nel martoriato Iraq, dal 5 all’8 marzo. Un viaggio che – da qui la motivazione dell’immagine musicale – non può essere disgiunto da altri due passaggi precedenti, che ne rafforzano il senso e lo rendono, oltre che davvero storico (come i commentatori hanno ripetuto continuamente), fondamentale per cogliere nel profondo il significato e le ragioni del pontificato di Bergoglio. Ma anche da un passo successivo, che ci chiama in causa tutti, facendoci uscire dalla comoda condizione di semplici spettatori di un grande e commovente evento.

Il primo – l’Allegro – è avvenuto il 4 febbraio 2019, nello scenario fiabesco degli Emirati Arabi Uniti, ad Abu Dhabi. Dove Francesco, che giocava, in gergo sportivo, fuori casa, e il grande imam (sunnita) di al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb, hanno firmato insieme un documento sulla Fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, innovativo non solo sul piano del dialogo cristiano- islamico, ma anche nel proporre al pianeta intero la fratellanza fra tutti quale fattivo e praticabile criterio di convivenza.…

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L’estetica consapevole della rivolta che cambiò tutto

di Andrea Colombo

Il ritratto. Addio a Lawrence Ferlinghetti. Poeta, libraio, editore tra i protagonisti della Beat Generation, aveva 101 anni. Nel 1954 fu arrestato con Ginsberg per «diffusione di materiale osceno» per la poesia «Howl!» (Urlo). Saranno assolti. Nell’America perbenista era il segno che i tempi stavano per cambiare

«Non chiamatemi beat. Io non sono mai stato un poeta beat», dichiarava meno di dieci anni fa, già ultranovantenne, Lawrence Ferlinghetti in un documentario sulla sua lunga vita, ed era probabilmente un vezzo. Figurarsi se il poeta che aveva fondato a San Francisco la libreria City Lights, 261 Columbus Avenue, punto di ritrovo di quel gruppo in realtà eterogeneo che fu la beat generation, e poi la City Lights Publishers, destinata a pubblicare molte delle opere beat, poteva davvero pensare di poter scindere il suo nome, anche a oltre mezzo secolo di distanza, da quello degli amici passati con lui alla storia come «la beat generation».

Anche se davvero l’autore di Coney Island in My Mind non faceva parte del nucleo duro del gruppo.…

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Tra ritorni e sguardo al futuro, Cina e Usa sempre più distanti

di Simone Pieranni

Occidente e Oriente. Il multilateralismo che Biden prova a riqualificare come bussola americana ha come collante, almeno nelle sue intenzioni, la volontà di creare un fronte contro Pechino. Il problema per gli Usa però è che -mentre il paese veniva affossato da Trump- il mondo andava avanti

Biden e la nuova amministrazione americana hanno inaugurato la propria stagione politica all’insegna del «ritorno». «Siamo tornati», dicono a Washington, intendendo il tentativo di riposizionarsi come garanti della sicurezza e del benessere mondiale.

Prima di Biden, però, anche Trump aveva proposto un ritorno ai fasti del passato, «Make America great again». «Di nuovo», come accadeva in passato. Perfino le immagini marziane sembrano andare in questa direzione, una riproposizione da 1969, da «guerra fredda»; per quanto affascinante, il lavoro di ricerca su Marte, sembra inserirsi in questa nuova narrativa di Biden: siamo tornati a assicurare pace e prosperità nel mondo, nello spazio, ovunque.

Xi Jinping e Pechino, invece, ripetono di lavorare per un «futuro condiviso» con i paesi che incroceranno l’azione commerciale cinese: sperimentano le auto a guida autonoma, promettono emissioni zero entro il 2060, lanciano la moneta digitale via via verso un utilizzo su scala nazionale.…

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Draghi, Renzi e la dittatura del mercato

di Tomas Montanari

La sensazione è quella di scivolare su un piano inclinato: dal male (un male senza alternative migliori) del governo Conte al peggio del possibile governo Draghi, al pessimo di un governo Salvini-Meloni, che sembra ora ancor più inevitabile.

Matteo Renzi c’è riuscito di nuovo. Prima con Letta, adesso con Conte: attraverso crisi extraparlamentari strozzatesi nelle ovattate stanze del Quirinale, ha ucciso due governi che avrebbe dovuto lealmente sostenere. Nel primo caso per fatto personale (l’ascesa alla presidenza del Consiglio), in questo anche (per riacquistare un qualche credito agli occhi dell’establishment internazionale). E in entrambi con la stessa disinteressata dedizione agli interessi del Paese che è apparsa nel mostruoso episodio saudita (https://volerelaluna.it/rimbalzi/2021/02/01/-matteo-renzi-e-il-rinascimento-saudita/): che da solo sarebbe bastato a porre fine a qualunque carriera politica, in un Paese civile.

Renzi, dunque, trionfa: umiliando tutti (a partire dal Parlamento) e presentandosi a fianco di Mattarella come il salvatore della patria. Un gioco di sponda che, spiace dirlo, ingenera qualche dubbio anche sul ruolo del presidente della Repubblica: specie per il singolare discorso con cui questi ha escluso tassativamente la possibilità di andare ora ad elezioni.…

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Dagli anni di piombo al populismo penale, trent’anni di giustizia

di Eleonora Martini

Giustizia. Dapprima era una rivista, edita dal manifesto a partire dal marzo 1985, bimestrale di critica all’emergenza terrorismo. L’associazione Antigone nasce il 18 febbraio 1991. Detenzione domiciliare, divieto di estradizione verso i Paesi dove vige la pena di morte, lotta alle tossicodipendenze in cella: molte le battaglie vinte

In principio fu una rivista, edita dal manifesto a partire dal marzo 1985: articoli lunghissimi, quasi dei trattati di filosofia politica, perlopiù assolutamente improponibili al giorno d’oggi, scritti da un gruppo di intellettuali, giuristi e politici che decisero di andare controcorrente, combattendo una battaglia garantista proprio mentre la vulgata comune si inchinava alla mano pesante dello Stato nei confronti dei protagonisti dei cosiddetti Anni di piombo. Scelsero l’archetipo della detenuta, Antigone, per dare nome al «Bimestrale di critica dell’emergenza» con il quale Stefano Rodotà, Massimo Cacciari, Mauro Palma, Luigi Ferrajoli, Rossana Rossanda, Luigi Manconi, Luca Zevi, Papi Bronzini e altri intendevano aprire una spazio di riflessione e dibattito anche tra culture molto diverse, facendo tesoro soprattutto del lavoro di monitoraggio del «Centro di documentazione sulla legislazione di emergenza» fondato all’inizio degli anni Ottanta dallo stesso Palma insieme a Rossanda, Bronzini, Ferrajoli, Gianni Palombarini e Luigi Saraceni.…

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Democrazia, fiume per il popolo-messia

di Vitaliano Della Sala

«C’era una volta un villaggio di creature che vivevano nel fondo di un gran fiume di cristallo. La corrente del fiume scorreva silenziosamente su tutte le creature, giovani e vecchie, buone e malvagie, in quanto la corrente seguiva il suo corso, conscia soltanto della propria essenza di cristallo. Ogni creatura si avvinghiava strettamente, come poteva, alle radici e ai sassi del letto del fiume, poiché avvinghiarsi era il loro modo di vivere, e opporre resistenza alla corrente era ciò che ognuna di esse aveva imparato sin dalla nascita. Ma finalmente una delle creature disse: “Sono stanca di avvinghiarmi. Poiché, anche se non posso vederlo con i miei occhi, sono certa che la corrente sappia dove sta andando, lascerò la presa e consentirò che mi conduca dove vorrà. Continuando ad avvinghiarmi morirò di noia”. Le altre creature risero e dissero: “Sciocca! Lasciati andare e la corrente che tu adori ti scaraventerà contro le rocce”. Quella però non dette loro ascolto e, tratto un respiro, si lasciò andare e subito venne fatta rotolare dalla corrente e scaraventata contro le rocce.…

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