Diffidenze verso il vaccino

di Giancarlo Caselli

“Il vaccino rappresenta la luce alla fine del tunnel”. Dopo mesi e mesi di imbonimento con conseguente sfinimento psicologico, queste parole di Angela Merkel hanno ridato speranza. La paura e lo scoramento, che stavano prevalendo, cominciano ad arretrare a fronte di concrete prospettive più favorevoli. Sono in fase avanzata, infatti, le ricerche di un virus contro il flagello del Covid-19 da parte di varie ditte farmaceutiche. Pfizer-BionTech e Moderna hanno annunziato la realizzazione di un vaccino con efficacia elevata: nel primo caso del 90% (cresciuto per altro al 95% nel giro di pochi giorni); nel secondo caso del 94%. AstraZeneca, dopo aver presentato un vaccino di efficacia dal 70 al 90%, ha comunicato la necessità di procedere ad ulteriori studi e accertamenti. Altre ditte (Sanofi-GSK;Johson & Johnson; CureVac) sono ancora in fase di sperimentazione. Una posizione defilata occupa lo «Sputnik V» (il primo vaccino registrato), sul quale si avanzano dubbi derivanti pure dal fatto che le notizie assai confortanti (efficacia alta e costi bassi) sono filtrate dagli «apparatciki» autorizzati.…

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Processo intellettuale e forma degli oggetti

di Marcello Barbanera

Saggi di archeologia classica. L’archeologo tedesco Dietrich Boschung analizza le immagini dell’antichità dal punto di vista «morfomatico», come manifestazioni materiali di concetti: Art and Efficacy, Wilhelm Fink Verlag

Nel IV secolo d.C., il retore Imerio descrisse la relazione tra conquiste del pensiero e loro materializzazione attraverso l’esempio di una statua eseguita dal celebre bronzista Lisippo: «Lisippo era ammirato non solo per la sua mano ma anche per il suo intelletto… incluse Kairós tra gli dei e, dandogli forma in una statua, ha spiegato la sua natura con un’immagine». Con queste parole, Imerio voleva illustrare la capacità dello scultore di dare al sapere e alle idee una forma percepibile tramite i sensi, attribuire loro un significato attraverso la figurazione e renderle permanentemente presenti. Questo tema è il cuore di un libro recente dell’archeologo tedesco Dietrich Boschung: Art and Efficacy Case Studies from Classical Archaeology (Wilhelm Fink Verlag, Paderborn, pp. 415, euro 89,00), in cui sono raccolti alcuni saggi scritti negli ultimi anni su argomenti e oggetti che si dispongono sull’ampio spettro del mondo antico, dalla Grecia arcaica all’impero romano, alla ricezione dell’eredità classica in occidente a partire dal XV secolo.…

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Moneta e civiltà mediterranea

di Filippo Cucuccio

La riproposizione di questa pubblicazione – a 20 anni dalla morte di uno dei maggiori storici dell’economia del secolo scorso e a oltre 60 dalla sua prima apparizione – merita di essere segnalata per il valore intrinseco dell’opera e per la sua sorprendente attualità. Infatti, questo libro contiene alcuni saggi che provengono dalle lezioni tenute dall’autore nella prima parte degli anni Cinquanta del secolo scorso all’Università di Cincinnati, negli Stati Uniti, nazione in cui Carlo Cipolla trascorse la maggior parte della sua vita accademica.

Da sottolineare che questa nuova edizione è arricchita dall’Introduzione scritta dal governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nella quale, ricordata la casualità dell’approccio agli studi di storia economica da parte dell’autore, se ne sottolinea l’importanza, come pure l’attualità. Più specificamente il Governatore mette in risalto il richiamo fatto da Cipolla a due caratteristiche che si stanno manifestando in concomitanza con l’emergenza sanitaria della pandemia di Covid-19: i rischi di deflazione e la presenza di innovazioni e cambiamenti tecnologici e istituzionali che caratterizzano la storia della moneta.…

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L’Avvento ci aiuti a capire che bisogna cambiare strada

di Alex Zanotelli

Caro direttore, siamo in pieno Avvento, una stagione in cui costantemente veniamo invitati a svegliarci dal sonno, ad aprire gli occhi, a leggere i segni dei tempi, ma soprattutto a vegliare. Mai come oggi abbiamo bisogno di questa forte spiritualità perché viviamo un momento epocale: è in ballo la vita stessa dell’umanità. E ci sentiamo un po’ tutti confusi, smarriti… Anche noi, come gli ebrei, appena ritornati dall’esilio:«Tastiamo come ciechi la parete, come privi di occhi camminiamo a tastoni; inciampiamo a mezzogiorno come al crepuscolo… Noi tutti urliamo come orsi, andiamo gemendo come colombe; speravamo nel diritto, ma non c’è, e nella salvezza, ma essa è lontana da noi» (Isaia,59, 10-11).

Questa pandemia di Covid-19 ci ha messi a nudo. Pensavamo di essere onnipotenti (l’idolatria!) ed è bastato un virus per metterci in crisi. Abbiamo costruito un sistema economico- finanziario-militarizzato che non permette più al pianeta di respirare. E la natura si ribella tramite questo ‘folletto’ che attacca i nostri polmoni uccidendoci.…

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Nel segno futuro di Atwood

di Sara De Simone

Poesia. «Esercizi di potere», una silloge dell’autrice canadese, tradotta da Silvia Bre, per le edizioni Nottetempo. Al centro, le relazioni d’amore che abitiamo, con desiderio, conflitto, differenza. E la coppia come territorio di guerra

Quasi sessant’anni fa una giovane ragazza canadese decise di autopubblicare la sua prima silloge poetica stampandone a mano 220 copie. Sulla copertina disegnò due steli e due foglie, entrambe munite di occhi, a predire il ruolo vivo e centrale che la natura avrebbe avuto in tutta la sua produzione. Double Persephone (1961), questo il titolo, era un libriccino di 16 pagine in tutto, fu venduto a 50 centesimi a copia, e le valse l’E.J. Pratt Medal, prestigioso premio che ancora oggi l’Università di Toronto assegna ai suoi studenti poeti. Quella ragazza si chiamava Margaret Atwood, e cominciava così, con semplicità e vero talento, il suo lungo viaggio nel mondo della letteratura.

Autrice prolificissima di decine di libri di poesia, romanzi, saggi, storie per bambini, icona del femminismo e dell’ambientalismo, Atwood ci ha abituati, nel tempo, al suo sguardo preciso e insieme surreale, alla sua penna affilata, ironica, potente.…

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E’ morto Nedo Fiano, uno degli ultimi testimoni della Shoah

di Alessia Rastelli

Nato a Firenze, aveva 95 anni. Arrestato nel 1944 in quanto ebreo, fu deportato ad Auschwitz. Fu l’unico della famiglia a sopravvivere. Si è spento il 19 dicembre a Milano

«Ad Auschwitz sono rimasto orfano. Quest’esperienza devastante ha fatto di me un uomo diverso, un testimone per tutta la vita». Lo è stato, Nedo Fiano, un testimone lungo il corso di un’intera esistenza, interrottasi sabato 19 dicembre pomeriggio a Milano, nella casa di cura dove era ricoverato con la moglie Rina Lattes. Nato a Firenze il 22 aprile 1925, aveva 95 anni, di cui tantissimi spesi tra gli studenti a rivivere l’orrore, senza che mai lo abbandonasse il ricordo della madre Nella sulla rampa del lager, i suoi grandi occhi verdi pieni di paura, mentre la separavano da lui e dal marito, mandandola subito alla camera a gas.

Sarebbe tornato da solo Nedo. Ad Auschwitz lavorò schiavo proprio su quella banchina, dove arrivò con la famiglia il 23 maggio 1944.…

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I folli di Dio

di Francesco Pistoia

Il libro di Mario Lancisi, giornalista di lungo corso e autore di numerosi saggi, è un elogio di chi sta con i sofferenti – i fragili, i disoccupati, gli «scartati» – e assume la difesa dei loro diritti e della loro dignità. Un elogio di profeti che hanno anticipato il Concilio Vaticano II.

Pagine semplici, ricche di ricordi, di vita, di fervore. Un invito ad approfondire fermenti di storia della Chiesa e del movimento cattolico nelle loro radici e nel loro dispiegarsi nella contemporaneità. Un invito da cogliere con passione, anche quando dalle pieghe del discorso emergono alcuni spunti polemici sulla Chiesa e sulla Democrazia cristiana, comprensibili solo se colti nello spirito costruttivo da cui certamente sorgono: vi si legge una tensione forte al rinnovamento, alla giustizia, alla carità, alla riscoperta del Vangelo.

Assieme alle tre figure evidenziate nel sottotitolo, l’autore ne richiama altre esemplari, come quelle di Dalla Costa, Facibeni e Gozzini, protagonisti di un antifascismo desideroso di libertà e di dialogo.…

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Tutta la Francia “en marche” ma contro il governo Macron

di Anna Maria Merlo

Francia. Manifestazioni per rispondere alla legge sulla «sicurezza globale» e ai pestaggi di polizia

Le ultime violenze della polizia, a place de la République nello sgombero degli esiliati e il pestaggio del produttore musicale Michel Zecler nel XVII arrondissement, tutti documentati da registrazioni video che la legge sulla «sicurezza globale» vorrebbe con l’articolo 24 fortemente limitare e potenzialmente impedire nella pratica, hanno spinto ieri decine di migliaia di persone a partecipare in Francia alle «marce della libertà».

BORDEAUX, LIONE, LILLE, Tolosa, Reims, Montpellier, Rennes, Marsiglia, Clermont-Ferrand, Strasburgo, Grenoble, un centinaio di manifestazioni hanno avuto luogo ieri non solo nelle grandi città ma anche in comuni più piccoli.

Venerdì sera Nantes e Besançon avevano già anticipato. La protesta varca anche i confini, con manifestazioni contro la nuova legge francese anche in Olanda e a Berlino. A Parigi c’è stata la manifestazione più grande, migliaia di persone di tutte le età (46mila per il ministero), hanno risposto all’appello dei sindacati dei giornalisti, di collettivi di avvocati, delle organizzazioni di difesa dei diritti umani, di associazioni impegnate nella società.…

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Il Che sul braccio, Fidel nel cuore. E il gol del secolo è per le Maldive

di Roberto Zanini

La passione politica. Comunista? Forse. Di sicuro fu castrista, chavista, peronista di sinistra, nazionalista anti-Thatcher. Riceve Estela Carlotto, la prima Madre di Plaza de Mayo, incontra Chavez, caccia Macrì

Giocò, vinse, pisciò, perse. E va bene, questa è di Eduardo Galeano, che a calcio era uno scarpone irredimibile ma capiva di pallone e di persone, di storie e di vite, e quella di Diego Armando Maradona era ingombrante e magnifica e tremenda, con o senza una palla tra i piedi. Ma dirlo meglio non sembra possibile.

Tra giocarla e perderla – la partita, la vita – c’è quel labirinto di contraddizioni chiamato Diego, il genio del campo e il folle fuori, il cacciatore e il cacciato di un’industria mediatica che lo ha adorato e crocifisso a giorni alterni. Forse il solo cardine se lo portava inciso sul braccio destro: Ernesto Che Guevara, il ritratto scattato da Alberto Korda e trafugato da Giangiacomo Feltrinelli.

Certo, è mica l’unico: sant’Ernesto ce l’ha la Bruja Sebastian Veron, ce l’ha Carlitos Tevez, il Pipita Gonzalo Higuain ha preferito «Hasta la victoria siempre» alla base della schiena, per parlare solo di calciatori argentini.…

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L’Italia e il mediterraneo. Note tra geografia e cultura

di Franceco Caddeo

Il rapporto tra l’Italia contemporanea e il Mediterraneo può apparire banale: da un semplice punto di vista geografico, l’Italia è protesa in quel mare condiviso, e lo taglia più o meno a metà tra una parte orientale e una parte occidentale. La maggioranza delle regioni italiane è bagnata da quel mare, adotta spontaneamente una dieta mediterranea, fa del sole e del clima del mare nostrum un elemento caratteristico e naturale.

In realtà, paradossalmente, fatta eccezione per i periodi coloniale e dittatoriale, l’Italia contemporanea ha tendenzialmente trascurato il Mediterraneo. Di conseguenza, al di fuori delle sue sciagurate e vergognose politiche espansionistiche dell’inizio del Novecento e del periodo fascista, l’Italia non ha tessuto legami duraturi e consistenti con un mondo mediterraneo che è rimasto lontano. Si è quindi cercato di rendere il Mediterraneo un mare nostrum solo nei termini di una politica aggressiva di potenza, ma, una volta che questa politica ha mostrato la sua inconsistenza, il Mediterraneo è tornato mare altrui.…

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