Emmanuel Lévinas
di Veronica Petito
«Lévinas non solo si è appropriato molto liberamente del metodo eidetico, ma ha aperto dei sentieri davvero nuovi, ai confini della filosofia e al di là» (p. 31). Così Xavier Tilliette presenta il pensiero levinasiano e il modo in cui emerge in esso, con il privilegio incondizionato dell’altro, anche uno stile di filosofare «altro».
Perciò «Altrimenti» è il titolo che apre il discorso su Lévinas. Filosofare altrimenti è possibile però solo a partire da un radicamento nella tradizione, che non può essere disconosciuta o ignorata neppure quando insorgono pause, interruzioni o rotture. Tilliette segue con attenzione l’andamento della riflessione levinasiana, affermando che essa non segna affatto la fine della metafisica, ma intende articolare una razionalità che proceda dalla non-filosofia. Ciò significa che la riflessione resta la forma privilegiata di una filosofia che mostra, al contempo, di andare oltre se stessa.
In questo modo l’autore si sottrae a interpretazioni che invece sembrano imbrigliare il pensiero di Lévinas in una sorta di «decostruzionismo», oppure in una rottura radicale con l’ontologia occidentale.…
Leggi tutto