Il virus imprevisto, e la fine di un mondo
All’inizio sembrava una cosa da poco, su cui scherzare, sparare il solito carico di razzismo italico, soprattutto, stavolta, contro i Cinesi che per primi ne erano stati infettati. Alla tv avevamo visto la città di Wuhan, della provincia dell’Hubei dove Covit19 si era manifestato con notevole violenza,ed era una città incredibilmente deserta in tutte le strade e i droni dal cielo ingiungevano autoritari ai rari passanti di andare subito a casa. E a molti quel ruolo del drone era sembrata qualcosa di inverosimile oppure, bisogna dire, la conferma del regime autoritario che governa la Cina. Poi all’improvviso tutto è cambiato e, a cominciare dal nord del nostro Paese, da quella parte più ricca, moderna, orgogliosa del proprio operato in ordine all’economia, sulla salute pubblica, a tutto, un’intera generazione ha cominciato ad andarsene in silenzio, giorno dopo giorno, ora dopo ora. Se ne sono andati senza le preghiere dei morti, senza gli addii laici, senza un fiore sulla tomba e senza gli affetti dell’ultima ora.…
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