No, l’emergenza coronavirus non è una “guerra”, anche se alcuni aspetti sono molto simili. Ecco perchè
Da più parti si usa in questi giorni e settimane il termine “guerra” per raccontare e descrivere ciò che sta succedendo nei nostri paesi, città e nazioni a seguito della diffusione mondiale di questo nuovo terribile e sconosciuto virus. Lo fanno in tanti e, devo confessarlo, anche io sono stato tentato di usare il termine più di una volta. Certo, vedere dei mezzi militari transitare nei nostri paesi e città per portar via da ospedali e cimiteri decine e decine di feretri di vittime della malattia Covid-19 è qualcosa che non può non farci pensare a un vero e proprio clima di “guerra”. Ma tutto questo lo è davvero? Non siamo abituati, noi uomini e donne occidentali figli del secondo dopoguerra mondiale, a vederci limitati nella nostra libertà personale. Non lo siamo soprattutto dopo questi ultimi 30 anni in cui, terminata a suon di picconate la Guerra Fredda e la forzata divisione del Mondo in due soli blocchi, ci è stato offerto un modello di vita sociale completamente aperto ai viaggi, agli spostamenti, all’assoluta libertà nel disporre del nostro tempo e dello spazio.…
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