Una lettera d’amore
C’è delusione per l’ “esortazione postsinodale” del papa a conclusione del Sinodo per l’Amazzonia.Ci si aspettava un’apertura sul ministero sacerdotale di uomini sposati e anche sull’accesso delle donne al sacro ordine del diaconato, che invece non c’è stata nonostante che il documento finale se l’ordinazione di uomini sposati “idonei e riconosciuti dalla comunità” e al n. 102 riconoscesse la “ministerialità che Gesù ha riservato alle donne”.
Sarebbe sbagliato però ridurre l’attenzione a questi due soli punti quando lo scritto del papa“Querida Amazonia”, Cara Amazzonia è di una ricchezza straordinaria ed esprime un’intensità di coinvolgimento e di amore per una terra e per i poveri che la abitano quale nessun papa aveva mai manifestato finora. Si tratta di un testo intriso di poesia, e si sa che la poesia apre spazi che vanno ben oltre le parole, il che è un buon criterio ermeneutico per intendere anche ciò che nel testo non viene detto. Non si era mai visto un papa che in un documento magisteriale facesse propria una poesia così: “Del fiume fà il tuo sangue… Poi piantati, germoglia e cresci, che la tua radice si aggrappi alla terra perpetuamente e alla fine sii canoa, scialuppa, zattera, suolo, giara, stalla e uomo” (da “Llamado” del peruviano Javier Yglesias).…
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