L’Alitalia, l’Ilva e i nuovi governanti
Passa un giorno, passa l’altro e si accumulano gli anni sulle vicende di Alitalia ed Ilva. Non si può certo pronunciare a questo proposito la frase di quel centurione romano citato da Tito Livio, hic manebimus optime.
Il fatto che i due casi si trascinino ormai da tanti anni (l’Ilva da sei, l’Alitalia da ancora più tempo) mostra ancora una volta, tra l’altro, come il nostro sistema politico non sia in grado di affrontare in modo adeguato i problemi complessi che si presentano di volta in volta. Comunque, c’è ora qualche indizio che almeno per una delle due vicende (quella dell’Ilva) si possa essere vicini ad un punto di svolta. Ma forse si tratta di un abbaglio estivo.
Una cosa che appare chiara a proposito dei politici che ora tentano di governarci è quella che le loro competenze in materia di imprese e di strumenti per risolvere i problemi delle stesse appaiono abbastanza scarse. Certo, possiamo a questo proposito ricordare che i Cinque Stelle presentano come loro modello imprenditoriale l’Olivetti, azienda dove il loro ex-ideologo, Gianroberto Casaleggio, aveva lavorato; ma lo aveva fatto quando la visione di Adriano e il suo modello di impresa erano ormai svaniti da molto tempo, mentre sul tutto aleggiava trionfante, invece, il futuro capitano coraggioso Colaninno, che non aveva probabilmente granché da insegnare ai suoi sottoposti.…
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