Le guardie armate dell’apartheid europeo

di Raniero La Valle

La cosa più brutta è stato il decreto con cui si sono rifinanziate tutte le missioni militari italiane di “difesa avanzata” e si è dato il viatico all’esercito che torna in Africa in assetto di guerra, da colono. Poiché la bugia fa coppia fissa non con la politica, ma con la governabilità, cioè con la pretesa del potere di governare senza regole e senza Costituzione, il capo del governo ha detto che è una missione “no combat”, non per combattere; sarebbe con le buone che si respingerebbero le carovane dei profughi nel deserto verso i loro inferni, per non far loro passare i confini d’Europa, avanzati anche quelli fino al Sahel. Ma appunto è un bugia; ha avuto la lucidità di darne notizia la Repubblica, nonostante essa sia oggi accusata di essere in stato confusionale dal suo capitalista fondatore, l’ing. De Benedetti (quello che “indovina chi viene a cena” ed è sempre un Grande della terra). Ha scritto la Repubblica che nei colloqui con il governo Gentiloni i francesi non hanno usato mezzi termini: “nel Sahara siete i benvenuti, ma ricordatevi: noi lì facciamo la guerra”.…

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Ritorni il pensiero

Al termine della campagna elettorale la cultura rivolge un appello ai candidati, alle candidate e all’elettorato del 4 marzo, per un ritorno al pensiero nella politica e la messa in campo di quattro grandi opzioni volte a cambiare il nostro destino. Esse riguardano la creazione di lavoro per mano pubblica nonostante il regime europeo, la riconduzione del capitale alla regola del bene comune, la pace come responsabilità e compito del Consiglio di sicurezza dell’ONU e l’adozione dello ius migrandi come diritto umano universale. Questo il testo dell’appello: Alle candidate e ai candidati alle elezioni del 4 marzo Alle elettrici e agli elettori del 4 marzo

Roma, 16 febbraio 2018 L’appassionato confronto sui valori e i dettati della Costituzione in occasione del referendum del 4 dicembre 2016 – al quale abbiamo contribuito sostenendo il No – ha visto partecipare un imponente numero di elettrici e di elettori, pur con scelte difformi, a riprova che le grandi opzioni della politica sono percepite come proprie dai cittadini quando sono messi in grado di scegliere.…

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Il fascismo torna di moda in Italia? Un’inchiesta e un appello

di Giampaolo Petrucci

«Questo mostro stava, una volta, per governare il mondo! I popoli lo spensero, ma ora non cantiamo vittoria troppo presto: il grembo da cui nacque è ancor fecondo»: il monito di Bertolt Brecht, scritto nel 1941 quando il drammaturgo e poeta tedesco era in fuga dal nazismo, è quantomai attuale e bene racconta l’allarme che serpeggia in questo periodo nella società civile, preoccupata dal rinvigorimento della retorica fascista tra gruppi e movimenti dell’estrema destra che, in vista delle prossime elezioni del 4 marzo, tentano di conquistare qualche seggio in Parlamento, nell’indifferenza del mondo politico e istituzionale.

Come brace sotto la cenere

Un’interessante inchiesta è stata pubblicata sul numero di febbraio del mensile dei paolini Jesus. Il tema è quello del razzismo, sdoganato nelle parole d’ordine delle destre politiche e sempre più dirompente nei fatti della cronaca nazionale (blitz nei centri d’accoglienza, manifestazioni di piazza, aggressioni fisiche a cittadini immigrati, ecc.), che vedono protagonisti gruppi e movimenti di ispirazione fascista contro le minoranze straniere e contro la società civile attiva nell’accoglienza e nell’integrazione.…

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Come un aquilone nella pozzanghera

di Vitaliano Della Sala

«Non è vero che i comunisti mangiano i bambini; si sbranano tra loro!», amava ripetere, con rassegnazione, don Andrea Gallo, quando il discorso cadeva sull’ennesima, antica e sempre nuova, crisi della sinistra in Italia. Ormai il prete di strada genovese è morto da qualche anno, ma la sua amara costatazione sulla “maledizione” della sinistra, condannata a dividersi all’infinito, è drammaticamente attuale. Le incomprensioni, le lacerazioni, sfociano spesso nello sbranarsi con accuse e attacchi, derisione o denigrazione dell’attuale avversario, una volta compagno.

C’era una volta un aquilone che volteggiava nel cielo azzurro, tracciando disegni sempre nuovi, a volte sembrava cadere, ma subito si risollevava. Tutto questo era la gioia del bambino che teneva ben saldo il filo. Ma un brutto giorno l’aquilone precipitò e cadde in una pozzanghera. Non aveva più la forza di librarsi nel vento, le sue ali erano rotte e appesantite dal fango. La sinistra in Italia ha fatto la fine dell’aquilone, che è precipitato in una pozzanghera e nessuno sa o vuole aggiustarlo.…

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I gesuiti stroncano M5S, Lega e Fdl. E votano per le larghe intese

di Luca Kocci

I gesuiti di Civiltà Cattolica votano per le larghe intese, magari con un Gentiloni bis che possa proseguire il lavoro svolto dal suo governo. La preferenza – esplicita per una grande coalizione dei moderati Pd-Forza Italia, implicita per Gentiloni premier – emerge da un articolo di padre Francesco Occhetta sul fascicolo, in uscita domani, del quindicinale dei gesuiti diretto da padre Antonio Spadaro (ascoltatissimo consigliere di papa Francesco), le cui bozze, prima di andare in stampa, vengono lette e talvolta corrette dalla Segreteria di Stato vaticana.

Se la scelta per le larghe intese è chiara, altrettanto chiaro è chi i gesuiti di Civiltà Cattolica invitano a non votare il Movimento 5 Stelle e le destre di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, alla luce dei principi e dei valori della Costituzione («il faro nelle notti della Repubblica»).

Il parlamentare eletto, scrive il notista politico di Civiltà Cattolica, deve essere libero di agire «senza vincolo di mandato», come del resto prevede la Costituzione all’articolo 67.…

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