Dalla Casta al lavoro sociale, (forse) c’è vita per i partiti
Partendo dalla degenerazione attuale, un libro di Fulvio Lorefice ragiona sull’utilità della forma partito che nel Novecento ha rappresentato l’organizzazione più efficace per le lotte popolari. Ed oggi? I partiti si possono salvare soltanto se riscoprono le pratiche di mutualismo e ricostruiscono un tessuto sociale col Paese. La vecchia Syriza e Podemos sono due modelli interessanti da seguire.
Della lotta alla Casta il M5S ci ha fatto una ragion d’essere. Già prima, i radicali di Marco Pannella si sono battuti contro la “partitocrazia italiana”. Un Sistema di potere. Ad oggi, perché mai un giovane dovrebbe iscriversi ad un partito politico? La loro crisi è tangibile, la degenerazione è lampante. Sono passati, col tempo, dall’essere organizzazioni di massa sancite dalla Costituzione (art 49) a ceti di nominati, persino collusi con establishment e poteri forti. Pensiamo all’inchiesta di Mafia Capitale, a Roma, che ha certificato la connivenza dei partiti, in maniera bipartisan, con “il mondo di sotto” per utilizzare il termine dell’ex Nar Massimo Carminati, ora agli arresti.…
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