Della guerra e della pace

di Guglielmo Ragozzino

Dal ‘Guerra è pace’ di Arundhati Roy alle guerre economiche e a quelle per difendersi. Fino all’ultima guerra, quella di Libia, dove si è andati alla ricerca di petrolio e si sono trovate invece persone. Una riflessione in 18 punti sulle guerre e sulle ragioni e conseguenze economiche che spesso ad esse sottendono

Sbilanciamoci e in particolare Mario Pianta, noto cantore di pace, hanno avuto l’incarico di tenere una comunicazione al corso estivo sulla guerra per gli studenti di Villa Nazareth, collegio per universitari romani, a Dobbiaco. L’argomento “guerra” era affrontato variamente; il terzo giorno il corso verteva sulle cause e le conseguenze economiche della guerra. Mario, da pacifista laureato e da economista era perfetto per la bisogna. Solo che “quel giorno lì” 2 agosto 2017 per la cronaca, proprio non poteva. Pochi sapevano che le patate bollenti rimbalzassero come le palline da ping pong; nel nostro caso la patata bollente è rimbalzata fino a chi scrive e lì si è fermata.…

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Europa, alla ricerca del sesto scenario

di Claudio Gnesutta

Il documento di Jean-Claude Juncker propone 5 scenari alternativi per l’Unione Europea. Ma ora più che mai è necessario mettere in campo un altro scenario, radicalmente diverso, in cui l’autoriforma delle istituzioni europee sia volta a sostenere lo sviluppo e la stabilità sociale all’interno e tra i paesi membri

Il primo marzo di quest’anno, il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha presentato il “Libro bianco sul futuro dell’Europa: le strade per l’unità nell’UE a 27”. Di fronte a un passaggio incerto dell’istituzione europea dopo la Brexit, ma soprattutto in presenza della crescente ostilità popolare nei confronti delle politiche europee, il documento veniva presentato come la base di discussione delle linee di sviluppo dell’Unione e fissava le possibili alternative cui sarebbero soggetti i paesi nello scegliere il loro percorso verso la futura Europa. È lo sfondo sul quale si regge anche il suo recente discorso sullo Stato dell’Unione 2017.

Il documento prospetta cinque scenari alternativi con i quali i paesi dell’Unione dovranno confrontarsi prossimamente, superate le ormai prossime elezioni tedesche.…

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A pagare la crisi sono i più poveri

di Enzo Valentini, Mauro Gallegati

In Italia, nel 2008, il 10% più ricco della popolazione si accaparrava il 23,8% del reddito, un valore cresciuto fino al 24.4% nel 2014. Al contrario, la quota posseduta dal 20% più povero è passata dal 4.8% al 4.6%

La crisi economica non è finita. È strutturale, e come tale abbisogna di interventi pubblici appropriati per essere superata. Esiste ormai un filone di ricerca che evidenzia come il “blocco” sia costituito dall’espulsione di lavoratori dai settori che negli ultimi decenni hanno visto enormi aumenti di produttività “reale” (cioè, servono sempre meno persone per produrre la stessa quantità di beni). Questi settori possono essere identificati nella manifattura a basso valore aggiunto; i settori che dovrebbero assorbire i lavoratori espulsi sarebbero invece quelli dei servizi ad alto valore aggiunto, che pagano salari più alti e sostengono la domanda aggregata.

Ma c’è qualche dato che conferma che la “crisi non è finita”? In relazione alla nostra interpretazione (fondamentalmente legata all’andamento della domanda aggregata e quindi alla somma di consumi e investimenti), sembrerebbe di sì, almeno per alcuni paesi.…

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Università, cosa chiedono i docenti

di Guglielmo Forges Davanzati

Lo sciopero dei professori universitari programmato per l’autunno non è una rivendicazione corporativa, ma una richiesta al governo di invertire la rotta devastante dell’ultimo decennio sulla formazione

Lo sciopero dei professori universitari programmato per il prossimo autunno – con la sospensione degli esami di profitto nel periodo compreso fra il 28 agosto e il 31 dicembre – sta suscitando numerose polemiche perché interpretato come una rivendicazione corporativa di lavoratori privilegiati, con stipendi elevati. La decisione di scioperare deriva da anni di vertenze con il Ministero per avere riconosciuti gli scatti stipendiali fermi dal 2011: trattative che non hanno portato ad alcun esito, a fronte del fatto che a partire dal 2015, alle altre categorie del comparto pubblico è stato accordato il riconoscimento a fini giuridici degli anni di blocco. E’ necessario poi precisare che un ricercatore universitario con venti anni di anzianità guadagna poco più di 2000 euro netti mensili e che un suo collega di altri Paesi europei guadagna almeno cinque volte tanto.…

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In ricordo di Giovanni Franzoni

di Luigi Bettazzi

Pax Christi Italia e Mosaico di Pace mi chiedono di esprimere la loro partecipazione al lutto della famiglia e della Comunità cristiana di S. Paolo a Roma per la morte di Giovanni Franzoni. Franzoni e Bettazzi

Personalmente lo ricordo, quando era Abate di S. Paolo, alle Assemblee della CEI e agli ultimi due Periodi del Concilio Vaticano II. Penso alla sua attività negli anni caldi dopo il 1968; il suo libro “La terra è di Dio” (cui seguì poi “Anche il cielo è di Dio. Il credito dei poveri”) anticipava i problemi ecologici oggi sul tavolo della politica internazionale. Le sue prese di posizione sulla Chiesa dei poveri e sul dialogo con i comunisti sembrano appartenenti al passato, ma la sua dichiarazione di aver votato comunista lo portò alla “riduzione allo stato laicale”. Il suo temperamento ardente, ma soprattutto il legame con la Comunità di S. Paolo, che aveva fondato e diretto fino ai nostri giorni, lo portarono a prese di posizioni di critica e di contestazione molto forti al di là di ogni compromesso (ad esempio di prendere domicilio nella mia Diocesi, pur restando a Roma), che indussero poi la Chiesa a decisioni drastiche.…

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