Brexit, il mondo è caduto dalle nuvole
Isteria. Indignazione. Catastrofismo. “Lesa maestà”. La scomposta reazione mondiale all’esito del referendum britannico stupisce. Perché le avvisaglie erano molte. Eppure si continua a tuonare contro i populismi, dimenticando che è l’involuzione autoritaria della politica continentale ad aver spinto gli inglesi fuori dall’Unione. L’unico modo per superare la crisi dell’Europa non è criminalizzare la Brexit ma infondervi democrazia, abbandonando il dogma dell’austerità neoliberista.
Ma i cavalli dei cosacchi non si stanno abbeverando a Trafalgar square né la svastica sventola su Buckingam palace. Eppure proprio questo verrebbe da credere stando alla reazione, ai limiti dell’isteria, all’esito del referendum britannico sull’uscita dall’Unione europea. I mitici “mercati” (sempre al plurale, e sempre “razionali”) hanno bruciato in un giorno, dopo il voto, 2.000 miliardi di dollari, più dell’intero prodotto interno lordo annuo dell’Italia.
Ora i britannici hanno sì compiuto una scelta critica, ma in definitiva non hanno fatto che rescindere il contratto di adesione a un’associazione internazionale, già piuttosto malconcia di per sé.…
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