I poveri parlano all’Onu

di Raniero La Valle

Terra, casa, lavoro, il “minimo assoluto” che deve essere assicurato a tutti: questa è l’esigenza fondamentale che il papa è andato a piantare il 25 settembre scorso nel cuore dell’assemblea delle Nazioni Unite. Che il mondo, che le Nazioni si misurino su questo, che a ciò si rivolgano diritto, politica ed economia, ha invocato papa Francesco. Ma questa richiesta non è venuta prima di tutto da lui. Era stata già prima formulata dai poveri che avevano scelto terra casa e lavoro come parole d’ordine per l’incontro mondiale dei movimenti popolari che si era tenuto in Vaticano nell’ottobre 2014 nell’aula del Vecchio Sinodo. Papa Francesco li aveva invitati per mostrare alla Chiesa e ai popoli “un grande segno”, e cioè che “i poveri non solo subiscono l’ingiustizia, ma lottano contro di essa”, e per incoraggiarli a continuare questa lotta: “Avete i piedi nel fango e le mani nella carne. Odorate di quartiere, di popolo, di lotta! Vogliamo che si ascolti la vostra voce che in generale si ascolta poco.…

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“Inetto, sanguinario, assassino, cattolico”

di Renato Sacco

“Inetto, sanguinario, assassino e cattolico.” Questa la definizione che qualcuno ha dato di Luigi Cadorna. Si proprio lui, il Generale Capo di stato maggiore della Prima guerra mondiale. Siamo stati alle cinque Torri, in attesa dell’abbraccio di pace, domani, 13 settembre, alle tre cime di Lavaredo, sulle Dolomiti, a ripercorrere i sentieri e le trincee dove migliaia di giovani sono stati mandati al macello in quella “inutile strage”. Un centinaio di persone, tante famiglie, giovani, bambini, adulti, guidate da don Maurizio Mazzetto e don Nandino Capovilla. Per una escursione storico-pacifista. Per non dimenticare la follia della guerra, di ieri e di oggi. Dopo il film di Olmi “Torneranno i prati” sono risuonate parole di pace, in particolare quelle di papa Francesco, una guida sicura e coraggiosa, come le guide di queste montagne,’gli scoiattoli di Cortina’ . Una giornata triste, carica di dolore, ma ancor più di speranza, di sogno per un mondo nuovo di pace, per tutti. Anche per chi arriva, profugo, sulle nostre coste e siamo invitati ad accogliere.…

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Abramo riattacca! Una risposta a Maurizio Ferraris

di Francescomaria Tedesco

Maurizio, non rispondere! In uno degli ultimi numeri di Scenari Maurizio Ferraris pubblica la prefazione al suo recente “Mobilitazione totale” (Laterza, 2015). L’espressione di Jünger viene usata dal filosofo del New Realism per significare l’arrière-ban implacabile e imperituro che promana ormai dai nostri device, e che ci trascina come automi a lavorare a tutte le ore del giorno e della notte, a rispondere a mail di lavoro la domenica sera o semplicemente a rispondere al telefonino mentre ci attanaglia il dilemma “ma chi me lo fa fare?”. Come golem risvegliati dai cicalini dei nostri smartphone, ci tiriamo su dal letto e andiamo a vedere chi ci ha scritto, perché, cosa vuole. Quando va bene. Perché in realtà spesso dormiamo con il telefonino sul comodino, dopo averlo tenuto di fronte alla nostra faccia nel buio della stanza, distesi e con le braccia indolenzite nel tentativo di reggere quel mezzo chilo di telefono che inesorabile ci casca in faccia quando cominciamo ad assopirci.…

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La Grecia e il fallimento europeo. Parte prima: breve storia della crisi greca

di Andrea Zhok

Parte prima: Breve storia della crisi greca

Il recente precipitare degli eventi in Grecia ha messo in luce tanto la fragilità politica delle relazioni interne all’Unione Europea quanto l’ambiguità dei patti che vincolano gli stati membri. Sui media, italiani ma non solo, si sono succedute letture degli eventi marcatamente divergenti, spesso ideologiche, e ancor più spesso penosamente disinformate.

Scopo di questo breve scritto sarà perciò, in una prima parte, di fornire un resoconto il più sobrio possibile, del quadro storico della crisi greca, rinviando ad una seconda parte un commento politico più comprensivo. Nel prosieguo, per ragioni di leggibilità non sono state introdotte note o riferimenti bibliografici, ma tutti i dati riportati sono tratti o da fonti ufficiali (Eurostat, FMI reports, ecc.) oppure, occasionalmente, da resoconti della stampa economica specializzata. Su alcuni dati vi sono piccoli scostamenti a seconda delle fonti, ma esse non toccano la sostanza. Pur sapendo che non è mai possibile separare completamente fatti ed interpretazioni, nella prima parte il mio intento sarà di limitare al massimo i commenti, lasciando innanzitutto al lettore la possibilità di acquisire un quadro sinottico della situazione.…

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Decolonizzare l’Europa: violenza, universalismo, differenza

di Roberto Cavallini

“Il colonialismo non è una macchina pensante, non è un corpo dotato di ragione. È la violenza allo stato di natura e non può piegarsi se non davanti a una violenza ancora maggiore” Frantz Fanon

Perché Fanon? Perché ora? Domande di delicata intensità, quasi supplica vertiginosa, già poste da Stuart Hall quasi vent’anni fa e ancora oggi attuali e necessarie. Perché leggere e pensare con Fanon, confrontarsi con il suo pensiero?

Frantz Fanon, psichiatra, filosofo e scrittore nato nel 1925 in Martinica sotto dominazione francese, muore il 6 dicembre del 1961 a soli 36 anni negli Stati Uniti d’America. Nel 1953, dopo essere stato assegnato a un ospedale in Algeria, inizia la sua pratica ‘rivoluzionaria’, prima all’interno della sua stessa disciplina, studiando le malattie mentali del colonizzato in relazione alle dinamiche disumane dell’alienazione colonialista; in seguito, nel 1956, accusato di relazioni con il Fronte di Liberazione Nazionale d’Algeria, dovrà lasciare il territorio algerino e si rifugerà a Tunisi dove inizierà ad elaborare un modello teorico-politico tenendo corsi all’Università di Tunisi e collaborando con il Governo Provvisorio della Repubblica Algerina.…

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Il Dio con cui sto

di Raniero La Valle

Mi era stato chiesto di raccontare “Il Dio in cui credo, il Dio in cui non credo”. Ma questo voleva dire aprire l’armadio di tutte le definizioni di Dio, di tutte le fantasie su Dio, e scegliere fior da fiore, per ricostruire il Dio che mi piace, ed escludere i connotati del Dio che non mi piace. Ma chi sono io per fare questa cernita? Invece vi parlerò del Dio con cui sto. E’ chiaro che c’è un rapporto tra il Dio in cui si crede e il Dio con cui si sta. Ma non sempre coincidono. Se si crede in un Dio che sulla croce apre le braccia a tutti e poi in nome di Dio si mettono sul rogo gli eretici, è chiaro che non si tratta dello stesso Dio. Il boia sta con un altro Dio. La storia è piena delle macerie provocate dal contrasto tra la fede creduta e le opere compiute in suo nome.…

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Martini, così corre la Parola

di Enzo Bianchi

È a Gerusalemme che ci siamo incontrati di persona la prima volta: padre Carlo Maria Martini era professore al Pontificio Istituto Biblico e teneva il consueto semestre di insegnamento in Terrasanta; io stavo vivendo alcuni mesi sabbatici in cui approfondivo la conoscenza dell’ebraico biblico. All’epoca già ero familiare con i suoi studi esegetici, che sempre mi impressionavano per la rara capacità di mettere in risalto la “lettera” così da andare con maggior penetrazione allo “spirito” dello “sta scritto”.

Ci trovavamo all’Istituto Biblico, in città nuova, per conversare o cenare insieme, anche perché padre Martini era molto interessato al mio Pregare la Parola, il testo che avevo pubblicato sulla pratica della lectio divina. Dagli incontri e dalla frequentazione di quei mesi è nata un’amicizia profonda. Rientrati entrambi in Italia, padre Martini non mancava mai di passare per Bose quando da Roma si recava presso la sua famiglia d’origine a Torino: la preghiera comunitaria, a volte il pasto fraterno, sempre la sollecitudine per la Chiesa di Dio era ciò che amavamo condividere.…

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Eglise catholique et FN, une conviction non négociable

di Guillaume Goubert

Faut-il accepter de parler avec ceux dont on combat les idées ? Telle est, au fond, la question que pose aux catholiques l’invitation de Marion Maréchal-Le Pen à une université d’été du diocèse de Fréjus-Toulon. On peut répondre à cette question par la négative : une telle invitation offre une caution d’Église à un parti dont le discours est, sur des points importants, incompatible avec les convictions chrétiennes. C’est la raison pour laquelle jusqu’à aujourd’hui, les institutions de l’Église catholique ont évité tout contact public avec les responsables du Front national.

Le diocèse de Fréjus-Toulon a décidé de rompre avec cet usage, en invoquant le fait que Marion Maréchal-Le Pen est une élue de la République, que son parti est légal et qu’il a un poids important dans l’électorat, spécialement dans la région Provence-Alpes-Côte d’Azur. Ceux qui ont invité l’élue de la 3e circonscription du Vaucluse ajoutent qu’aucun parti politique n’a un programme tout à fait conforme à ce qu’affirme la doctrine sociale de l’Église.…

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