In una parola/Competere

di Alberto Leiss

Un po’ di giorni fa mi sono imbattuto su facebook non nella solita rissa a colpi di insulti tra chi sostiene tesi opposte senza aver alcun interesse a comprendere almeno qualcosa dei pensieri altrui, ma in una semplice definizione tratta da un vocabolario. Si trattava della parola competere: derivando dal latino cum (con, insieme) e petere (andare verso), il significato suggerito era andare insieme, convergere in un medesimo punto. E quindi, verrebbe da pensare, anche collaborare per raggiungere un obiettivo comune. Un significato dunque completamente opposto a quello più diffuso: la competizione è bensì una gara verso una meta comune, ma sottintende sempre più spesso – soprattutto se parliamo di economia e lavoro – un conflitto per primeggiare, eliminare avversari e concorrenti, non esclusi colpi bassi. E pratiche abbastanza odiose nei confronti di chi deve accertare chi sia davvero il più bravo. Qualcuno che nei luoghi di lavoro ha il potere di valutare i comportamenti e la qualità dei servizi o dei prodotti realizzati.…

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I Quaderni neri di Martin Heidegger. Un antisemitismo metafisico.

di Cristiana Dobner

Martin Heidegger ha attraversato la storia del secolo scorso e il pensiero che si è articolato nei tempi bui del nazismo e della Shoah. Molto si è già scritto ma molto di più si scriverà sulla scia della sorpresa suscitata in Germania quando i Quaderni neri, pubblicati nella primavera del 2014, saranno dati tutti alle stampe e consentiranno un confronto serrato, cronologico e ideologico, relativo all’arco di tempo che coprono. Ancora inediti in Italia, si compongono di 1.200 pagine, stese dal 1931 al 1941, mentre i volumi successivi giungeranno fino al 1969. La ricerca di Emmanuel Faye del 2005, Heidegger, l’introduzione del nazismo nella filosofia, aveva imposto una virata nella concezione costruita intorno al ben noto “caso Heidegger”, il Terzo Reich e sull’interrogativo relativo al suo pensiero che ritiene gli ebrei immondi. Il dibattito fra i filosofi di tutto il mondo è molto vivace, anche per la nuova prospettiva che i Quaderni neri aprono sul pensiero heideggeriano. Donatella Di Cesare, vicepresidente della Martin Heidegger Gesellschaft, allieva di Hans-Georg Gadamer e docente di filosofia alla Sapienza di Roma, ha intrapreso un lavoro ciclopico (per l’enorme massa di documenti e libri consultati) e decisamente a tutto tondo sul filosofo tedesco di Messkirch: Heidegger e gli Ebrei.…

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Note dalla doppia vita di Canetti

di Pietro Citati

Elias Canetti conobbe Marie-Louise von Motesiczky nel 1939 o nel 1940. Lei discendeva da un’illustre famiglia di ebrei viennesi assimilati: veniva considerata una grande bellezza; un veliero che scivolava sull’oceano del mondo. Lui era un ebreo di recente immigrazione dall’Europa orientale: era brutto, tozzo, goffo; e ne soffriva. Divennero amanti: la loro amicizia durò oltre mezzo secolo, e finì soltanto con la morte dello scrittore. Egli le dedicò dei bellissimi aforismi nel settembre e nell’ottobre 1942 (Aforismi per Marie-Louise, Adelphi, nella traduzione di Ada Vigliani): i quali ricordano da vicino quelli contenuti nel suo capolavoro, La provincia dell’uomo (Adelphi, traduzione di Furio Jesi). I due si conobbero a Londra, al tempo dei bombardamenti tedeschi; e la lasciarono per trasferirsi ad Amersham, un grazioso sobborgo della grande città. Canetti teneva i suoi libri a casa della Motesiczky, dove leggeva e scriveva. Non lasciò mai la moglie Vera: il rifiuto di Canetti di scegliere Marie-Louise fece soffrire e logorò l’amica, che lo attese invano per anni.…

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