Palestina:la tregua? E poi?

di Marisa Conte

Per capire cosa succede, perché e come uscirne, basterebbe leggere la lettera che Nurit Peled, Israeliana che ha perso una figlia in un attentato kamikaze, Premio Sakharov dell’Unione Europea, ha mandato agli Italiani. Dice Nurit:”Noi cittadini di Israele e popolazione senza Stato della Palestina, non possiamo da soli ottenere la fine dell’occupazione o fermare da soli il bagno di sangue.Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta la Comunità internazionale e della Comunità Europea in particolare. Abbiamo bisogno che voi mettiate sotto accusa il governo e l’esercito israeliani, abbiamo bisogno che boicottiate l’economia e la cultura israeliana, abbiamo bisogno che facciate pressione sul vostro governo perché cessi di trarre profitto dall’occupazione. E abbiamo bisogno che facciate un appello perché ad Israele sia imposto un embargo sulle armi e sia tolto l’assedio a Gaza. Israele è la più grande e pericolosa organizzazione terroristica esistente al giorno d’oggi. Tutte le sue munizioni vengono usate per uccidere civili innocenti, donne e bambini. Questo non è niente di meno di un genocidio.”…

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Le acque di Israele

di Tonio Dell’Olio

Dal sito bocchescucite.org leggo una dichiarazione di Giuseppe Sala, Commissario unico di Expo 2015: “Per lanciare nel mondo Expo 2015, tra tutti i luoghi del mondo abbiamo scelto Israele e l’Italia ne è profondamente onorata. Israele, pur essendo un paese arido, non baciato dalla fortuna di un ambiente ricco di acqua, ha saputo sfruttare al meglio tutte le risorse idriche di questa terra, dirottandole nelle sue più moderne strutture. L’onore di essere stati ricevuti dal Premier Netanyahu rappresenta la migliore inaugurazione di questo evento mondiale”. Peccato che Sala dimentica che molto spesso quelle acque sono state “dirottate” dai territori palestinesi, sono gestite come una minaccia da parte delle autorità israeliane contro i palestinesi, che nel corso delle rappresaglie israeliane spesso vengono chiuse proprio le reti idriche di approvvigionamento per i palestinesi e che la Striscia di Gaza, che è l’area del mondo più densamente abitata, è destinata a restare senz’acqua entro il 2020. Se invece che ascoltare soltanto Netanyahu, Sala avesse dato un’occhiata anche agli studi dell’Ufficio per la Coordinazione degli Affari Umanitari (O.C.H.A.)…

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Misteriosa trattativa

di Gianluca Di Feo

L’inchiesta su un patto tra clan e Stato riapre il dibattito sull’antimafia. Al centro del nuovo libro di Travaglio. Che ha una tesi forte. È il tema che continua a dominare il dibattito sul rapporto tra Cosa nostra e istituzioni, una discussione che da due anni è uscita dai palazzi di giustizia per diventare centrale nella riflessione sul concetto stesso di antimafia. Cosa è successo dietro le quinte della stagione di sangue che tra il 1992 e il 1993 ha cambiato la storia del Paese? Chi ha cercato o raggiunto un accordo con i padrini delle stragi, con quali promesse e tramite quali canali? E quali devono essere gli strumenti nella ricerca della verità?

Marco Travaglio, vicedirettore de “il Fatto” e opinionista de “l’Espresso”, è stato uno dei protagonisti di questo dibattito, che è arrivato a toccare perfino il Quirinale. Lo ha portato anche in cinquanta città, con un allestimento di teatro civile basato sugli atti d’indagine.…

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Che cosa produciamo?

di Mario Pianta

Rispetto al 2008, l’Italia ha perso un quarto della produzione. Spagna, Grecia e Portogallo sono cadute ancora più in basso. Quale può essere l’interesse di un paese a «restare in Europa» quando le politiche europee cancellano un quarto delle fabbriche e dei posti di lavoro? La retorica dei governi insiste sulla ripresa. Ma la realtà dell’Europa è la stagnazione dei paesi «forti» e la depressione nella «periferia». Germania a parte, la crescita del Pil nel 2014 sarà sotto l’1% nei maggiori paesi dell’eurozona, l’Italia retrocessa allo 0,5%, la Grecia sempre sottozero. Il senso di quello che sta succedendo ce lo dà l’industria: rispetto al 2008, l’Italia ha perso un quarto della produzione; Spagna, Grecia e Portogallo sono cadute ancora più in basso; gravi perdite si contano in Francia, Olanda, Finlandia e Irlanda. Questa distruzione di capacità produttiva in mezza Europa – il risvolto del successo tedesco – mette in discussione le fondamenta dell’integrazione europea più della crisi del debito o del salvataggio di qualche banca.…

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Il Novecento della Bur e dei Gettoni

di Alberto Asor Rosa

Quale aspetto assume la storia letteraria del secolo scorso se vista attraverso le collane editoriali. Un saggio di Gian Carlo Ferretti e Giulia Iannuzzi

Eccelente l’idea di ricostruire la storia letteraria d’Italia nel Novecento (e oltre) passando attraverso schede sintetiche ma generalmente esaurienti di quelle che sono state nel merito le principali “collane” editoriali dell’epoca. È accaduto a Gian Carlo Ferretti e Giulia Iannuzzi con Storie di uomini e libri, ossia, come forse più esaurientemente precisa il sottotitolo: L’editoria letteraria italiana attraverso le sue collane ( minimum fax).

Per “collana” si intende uno spazio riservato nella produzione libraria di un editore e dotato di caratteristiche sostanzialmente omogenee: poesia, narrativa, antropologia, critica letteraria, storia, ecc. Gli autori di questo libro hanno concentrato, come già si diceva, le loro attenzioni alle collane di carattere fondamentalmente letterario, senza peraltro escludere del tutto interessi tangenziali e collaterali.

Se ne produce, e se ne ricava, una sostanziale omogeneità dei discorsi d’impostazione e delle schede relative, sicché, sia che lo si legga per esteso, titolo dopo titolo, oppure saggiando qua e là la consistenza delle singole informazioni, il quadro che ne risulta è di grande precisione e per giunta esposto in modo piacevole e spesso affascinante (del resto, non ci si poteva aspettare di meno da uno studioso come Gian Carlo Ferretti, che è uno dei nostri più competenti conoscitori delle vicende editoriali – e la più giovane e meno nota Giulia Iannuzzi lo segue senza difficoltà su questo terreno).…

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Droni e non solo

Sleepless in Gaza. Droni nei cieli. Sotto la lente di ingrandimento i danni e i pericoli che causano, esposti in un rapporto del prof. Atef Abu Saif dell’Università di Gaza. Norberto Julini (Educatore)

Insonnia a Gaza. La guerra dei droni nella striscia di Gaza. Un gruppo di giovani ragazze e ragazzi nella piazza di al-Kattiba,nella parte ovest della città di Gaza,con pezzi di legno, hanno composto la parola “andateneve”, perchè i droni dal cielo la potessero leggere. Uno dei ragazzi ha detto che sarebbe stato un sogno poter vivere senza la “zanzara”per poter dormire la notte senza il ronzio dei droni. I palestinesi chiamano i droni israeliani “aerei della morte”. Questi veicoli, aerei senza pilota, sono diventati parte della vita quotidiana a Gaza: gli abitanti si svegliano ascoltando quel rumore ed è lo stesso con cui si addormentano. Alcuni, scherzando sulla triste situazione, li chiamano col titolo di film: Droni in nero (Man in Black), Un drone da ricordarsi, (A day to remember) Via con i droni (Gone with the wind), Caro ho fatto saltare Gaza,(Darling I blow up the kids).…

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Renzi e La Pira.Quale bene comune?

di Massimo De Giuseppe

Il 25 febbraio scorso, commentando l’intervento alla Camera del neopremier Matteo Renzi, l’editorialista de «Il Giornale», Ivan Francese, scriveva: «non si ferma più: dopo il Senato, anche ai deputati viene riproposto un fiume di citazioni e gag ad effetto e nello specifico il banchetto prosegue con omaggi al sindaco di Firenze degli anni ’50 Giorgio La Pira, terziario domenicano e Servo di Dio per la Chiesa cattolica …. Su Twitter intanto spopola l’hashtag #secondomatteo, che forse più che al bicameralismo fa riferimento al Vangelo». Al di là della facile ironia del giornalista del quotidiano berlusconiano, da una rapida lettura dei commenti ai due interventi alle Camere del segretario del Pd, all’indomani del suo insediamento alla guida dell’esecutivo, emerge un senso di generale disorientamento; lo stesso che ha serpeggiato dentro allo stesso Pd, ancora segnato dall’accelerazione forzata della crisi del governo Letta e dalle ferite non rimarginate della mancata elezione presidenziale. Un approccio interpretato da molti come eccessivamente «light», specie in relazione ad alcuni nodi tradizionalmente «heavy» (il tema delle riforme costituzionali in primis).…

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La modernità del “cogito”

di Francesca Bolino

La tranquillità e il riposo sono “beni che neppure i più potenti re della terra possono dare a coloro che non li sanno conquistare da sé”. Cosi scriveva René Descartes al visconte di Brégy, ambasciatore di Francia, annunciandogli la sua partenza per la Svezia. Era l’aprile del 1648, nemmeno un anno dopo il filosofo sarebbe morto in esilio. Ritorna un classico della storiografia filosofica, Vita e opere di Cartesio, di Eugenio Garin. Biografia e insieme manuale che restituisce il pensiero del grande francese che ha rinnovato la filosofia con la razionalità della matematica, “scienza dell’ordine”. Un percorso complesso ma inevitabile perchè “la storia della filosofia moderna è la storia dello sviluppo del cartesianesimo”.

(“La Repubblica”, 29 giugno 2014)…

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Amori, vizi e fortuna.La verità sulla signora delle Camelie.

di Corrado Augias

Chi era nella realtà la donna che ispirò Dumas e Verdi? Un libro ne svela il profilo nascosto

Charles Dickens scriveva da Parigi nel 1847: «Da diversi giorni i quotidiani hanno trascurato le questioni politiche, artistiche ed economiche. Ogni argomento impallidisce al cospetto di un incidente assai più importante: la morte romantica di una gloria del demi- monde, la bella e famosa Marie Duplessis». La notizia sembra inverosimile; come può una donna del demi-monde, vale a dire una cortigiana, una prostituta d’alto bordo, attirare su di sé l’attenzione di un’intera città? Nel 1847?

La risposta è che quella giovane donna, era riuscita a fare un mito non solo della sua vita ma, almeno in parte, anche della sua professione. Marie Duplessis era nata con un nome più banale, Alphonsine Plessis, in un povero villaggio della Normandia. Suo padre era un venditore ambulante alcolizzato che non aveva esitato a sfruttare sessualmente la figlia. A 12 anni Alphonsine ha già imparato a guadagnarsi da vivere nel solo modo in cui una quasi analfabeta può farlo; si vende a chi capita, contadini e negozianti fino a quando, consapevole della sua acerba bellezza, non scappa a Parigi.…

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Riforme, Rodotà: “Avremo un governo padrone del sistema costituzionale”

di Silvia Truzzi

“Mentre al Senato comincia il dibattito sulle controriforme, Stefano Rodotà, già professorone e firmatario della petizione del Fatto Quotidiano contro il ‘Parlamento dei nominati’, risponde così al telefono: “Il mio stato d’animo è terribilmente malinconico. Poteva finire in modo molto migliore di come si avvia a concludersi”.

Siamo un Paese alla rovescia: chi insinua dubbi sulla legittimazione degli oppositori o è membro di un’alleanza di governo che nessun cittadino ha votato o di un Parlamento fortemente sospettato di legittimità dalla sentenza della Consulta sul Porcellum.

È una vecchia tecnica: invece di discutere le tesi dell’interlocutore, lo si delegittima. Mi spiace perché la famosa lettera dei professoroni aveva messo in modo un meccanismo virtuoso, di iniziative parlamentari che andavano verso un processo riformatore, che non era in contrasto con la democrazia. Invece chi sostiene un’idea di riforma non brutale e semplificata, viene apostrofato come gufo o rosicone. Alla peggio lo si accusa di voler salvare lo stipendio.

Al Corriere della Sera, domenica il premier ha anche dichiarato: “Mi piacerebbe discutere sulle grandi questioni del disegno di legge costituzionale”.

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