Gruppo di famiglia in un interno senza la tata
Uno scrittore è più di quel che scrive. Oltre il testo, c’è il contesto contro il quale prende corpo la speciale fisionomia del suo atto. Nel caso di Paolo Giordano, fin dalla sua fortunata opera prima,La solitudine dei numeri primi, a definirlo sono servite la giovane età, e la formazione scientifica. Comprensibilmente colpisce la fantasia del lettore comune il fatto che uno scienziato applichi la sua immaginazione alle parole, e già nel titolo fortunatissimo di quel romanzo molti hanno letto il segno che dava sostanza alla suggestiva allusione di un contatto tra la scienza delle parole e la scienza dei numeri. E semmai ce ne fosse bisogno in questa terza prova del sempre giovane autore si conferma come nella struttura profonda egli senta il bisogno di ricorrere a formule precise, a chiare regole, a una scienza dunque della scrittura.
Non è nel contenuto, mai, la chiave di lettura di un romanzo. Ma la trama ha sempre il suo peso.…
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