Lo sguardo sul mondo di Carlo Mazzacurati: alla giusta distanza ma con passione
Non è facile parlare di Carlo Mazzacurati ora che non c’è più. Perché mi era facile fino a poco tempo fa, parlare con Carlo. Una consuetudine facile e gratificante. Un piacere. Fisico, emotivo e intellettuale. Perché ci univano i valori e i riferimenti. A livello sociale, personale, culturale. Era un piacere. Parlare di tante cose. E sentirlo narrare. Suggestivo nel racconto. Con le parole e con le immagini, nei suoi film e nei suoi documentari. Nelle sue storie, dove le persone e i paesaggi si equivalgono. Perché il paesaggio é un personaggio, nelle sue narrazioni svolte con la macchina da presa. Il Nordest, soprattutto. Raccontato senza enfasi. Ne era incapace. Senza indulgenza. Fuori dai luoghi comuni.
A lui piaceva il Nordest nascosto. Lontano dalla retorica. Il Veneto che respira ancora, accanto alle galassie immobiliari e di piccole imprese. I paesi e gli spazi aperti sul delta del Po. Dove ambientare e narrare storie di vita e di morte.…
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