Quando manca la partecipazione

di Tonio Dell’Olio

Non ho visto né ascoltato molti commenti sul dato impressionante dell’astensionismo delle ultime elezioni regionali in Basilicata. Eppure il dato è significativo. Il presidente, la giunta e il consiglio di quella regione sono stati eletti da una minoranza degli elettori. Si fosse trattato di un referendum, sarebbe stato invalidato. Non deve passare inosservato. Non è trascurabile. Dovrebbe impensierire e preoccupare non solo la cosiddetta classe politica ma tutti i cittadini. E non mi importa qui di analizzare il voto dicendo che gli italiani e le italiane sono delusi persino dal voto di protesta e non sanno a quale santo votarsi. A preoccupare molto di più c’è un progressivo allontanamento dalla partecipazione. C’è un clima di sfiducia diffuso. C’è un rinchiudersi nel privato al tempo della crisi. C’è una democrazia asfittica che crede di mettersi la coscienza a posto con una consultazione elettorale comunque vada. Non c’è forza politica oggi che non viva una crisi interna fino alla divisione, alla frattura, alla contrapposizione tra fazioni e correnti che assorbe pressoché tutte le energie e il tempo da dedicare alla riflessione e alla progettazione per le sorti del Paese.…

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Due o tre cose

di Raniero La Valle

martedì.

Nonostante il luogo comune secondo il quale un discorso laicamente corretto non dovrebbe mettere in relazione politica e religione, ci sono due o tre cose che vengono dalla Chiesa che sarebbero assai utili se venissero prese in considerazione anche dalla politica.

Una di queste è il valore salvifico delle dimissioni. Nessuno poteva immaginare che le dimissioni di Benedetto XVI si sarebbero rivelate così benefiche per la Chiesa; esse oltre a dimostrare la sapienza di Ratzinger che ha capito sia quando doveva prendere in mano il governo petrino sia quando doveva lasciarlo, hanno trasformato quello che appariva come un crepuscolo della Chiesa in una nuova promettente aurora.

Anche in politica c’è un tempo in cui un governo deve nascere, e un tempo in cui deve morire. In democrazia la fine di un governo non ha niente di drammatico, è del tutto fisiologico che un governo cada quando non è più utile o è addirittura dannoso; l’istituto della fiducia è una magnifica invenzione della democrazia e, al di là della sua tecnicalità parlamentare, dice che un governo vive di fiducia, e deve avere la fiducia non solo delle nomenclature, spesso del resto insincere, ma dei cittadini.…

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Oggi Luigi Bettazzi compie 90 anni

di Tonio Dell’Olio

Lo spazio di Mosaico dei giorni è troppo piccolo per poter elencare le ragioni che ci portano a dire grazie al vescovo Luigi Bettazzi. Correndo dalle Alpi a Lampedusa per parlare di pace e di Concilio, anche in questi giorni continua a ripetere che quell’evento straordinario per la Chiesa e per il mondo si muove tra il “già e il non ancora”. Una provocazione, un rinnovamento, una sfida… che attendono la propria pienezza e compimento. E ci sembra di rivedere in filigrana gli stessi primi novant’anni di questo vescovo che ha vissuto tanti “già” ma che attende e prepara tantissimi “non ancora”. Per un mondo più giusto, per una Chiesa povera, per una pace nonviolenta, per un laicato adulto, accolto e valorizzato, per un annuncio gioioso del Vangelo. Per un dialogo e un incontro senza frontiere, per un’accoglienza senza carte d’identità, per una profezia della vita. Uomo, cristiano e vescovo senza frontiere. Come Vangelo comanda.

 

(www.mosaciodipace.it , 27 novembre 2013)…

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Criticando Renzi

di Giovanni Bianco

L’8 dicembre si svolgeranno le primarie per l’elezione del nuovo segretario del Pd. C’è un gran discutere. Matteo Renzi sembra essere il candidato più sostenuto, spalleggiato da poteri forti, il meno ricco di contenuti, progettualità ed ideali. Mi è capitato di ascoltarlo, di cogliere una certa abilità comunicativa insieme ad una superficialità palpabile ed evidente, che sembra accompagnarlo in tutte le sue uscite pubbliche, sempre più frequenti. Il suo modo di porsi è quello di un aspirante leader mediatico, che ricorda fasti e stili di un suo anziano avversario politico oggigiorno in declino, che esprime il lato più frequente della politica dei nostri giorni (o almeno di una consistente parte di essa), così sprovvista di discorsi di alto profilo.

Non ho mai pensato che D’Alema sia un leader intoccabile e non criticabile della sinistra italiana, pur se indiscutibimente importante, anche lui ha compiuto i suoi errori, a cominciare dall’intervento militare in Kosovo e dalla sua malcelata ostilità nei confronti di Romano Prodi.…

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Europa, sinistra batti un colpo

di Laura Pennacchi

Paseo de la Castellana, Madrid HDR

Le dure critiche in materia di politica economica che l’amministrazione Obama fa alla Germania della Merkel non sono estemporanee. Non a caso è più forte la denuncia secondo cui le elevate esportazioni tedesche, combinate con gli effetti ultra restrittivi dell’austerità, aggravano le difficoltà nel rilanciare la crescita in tutti i Paesi europei.

Questa denuncia viene fatta da tempo dagli economisti eterodossi rispetto alla linea dominante in Europa. Se mai stupisce che la sinistra europea, e italiana, non faccia proprie a gran voce tali critiche rilanciando la propria immagine «progressista» dell’Europa, con il rischio di lasciare in campo, come dice Andriani, solo due posizioni di destra, l’una per l’appunto votata all’austerità, l’altra coltivante populismo antieuro e nazionalismo (nella quale confluiscono sia gli anatemi alla Berlusconi sia quelli alla Grillo). Eppure, l’associazione imposta dalla Germania tra «austerità» restrittiva e «riforme strutturali» si fonda su una visione mercantilistica che va attentamente soppesata, risalendo alle origini degli squilibri presenti nel continente europeo già agli inizi degli anni 90, quando venne tracciato il percorso che avrebbe dato vita all’euro.…

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Attualità del pensiero di Giuseppe Dossetti

Incontro di studi dell’ Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”, con il patrocinio dell’ Accademia di studi storici “Aldo Moro” e dell’ Archivio storico Flamigni

Attualità del pensiero di Giuseppe Dossetti

Civita Castellana, 23 novembre 2013, h.16.30

Indirizzi di saluto

Dott.Emilio Corteselli (Presidente dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”)

Relazione introduttiva e presidenza

Prof.Giovanni Bianco (Università di Sassari)

Interventi programmati

Prof.Francesco Maria Biscione (Istituto dell’Enciclopedia italiana)

Dott.Luciano D’Andrea (Direttore dell’Accademia di studi storici “Aldo Moro”)

Sen.Sergio Flamigni (Politico e saggista)

Prof.Giovanni Galloni (Università di Roma “Tor Vergata”)

Prof.Nicola Tranfaglia (Università di Torino)

 

L’incontro di studi si terrà presso la sala delle conferenze di P.zzo Montalto Belei, Via di Corte,8, Civita Castellana

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Nello spirito di San Francesco

di Organizzazioni, reti e pastorali sociali

Carissimo fratello Francesco,

noi firmatari, cristiani e appartenenti ad altre religioni, appoggiamo la proposta della V Settimana Sociale Brasiliana, promossa dalla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile (CNBB), inviandole questa lettera pubblica con una richiesta speciale: quella di convocare un’Assemblea Globale per la difesa della vita sulla Terra.

Oggi la vita è devastata dalla fame (ne soffrono 900 milioni di persone al mondo), dalla sete (1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’acqua potabile e 2,4 miliardi di persone non dispongono di una rete fognaria), dalle guerre, dalla distruzione dell’ambiente (dei suoli, dell’acqua, della biodiversità, dell’aria) e, soprattutto, grava sull’umanità e su ogni forma di vita la terribile minaccia dei cambiamenti climatici, provocata anche dall’azione senza scrupoli dei grandi gruppi economici.

Il Documento di Aparecida afferma che viviamo non solo un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento di epoca (cfr Ap 44). Un sistema consumista e predatorio come l’attuale compromette il presente e il futuro dell’umanità e dell’intera comunità di vita che costituisce il Pianeta.…

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E’ finito il ventennio?

di Domenico Gallo*

Nella sua intervista a SkyTg24 il presidente del Consiglio Enrico Letta, soddisfatto per la fiducia incassata dal suo governo il 2 ottobre e per il fallimento dell’agguato di Berlusconi, che si era spinto al punto di ordinare le dimissioni dei “suoi” ministri e di ventilare l’Aventino dei “suoi” parlamentari per provocare la caduta del governo ed un ricorso accelerato alle elezioni, ha interpretato le convulsioni politiche degli ultimi giorni come un evento di grande significato storico: la fine del “ventennio”. Il fenomeno politico Berlusconi sarebbe stato sconfitto, grazie alla ribellione del delfino Alfano che, sfidato da Berlusconi, ha vinto la partita. Quindi secondo Letta saremmo in presenza di una svolta storica. Quando si parla di ventennio è scontato il riferimento ad un altro ventennio della storia d’Italia: quello del fascismo, con il quale il fenomeno politico Berlusconi ha molti punti di contatto. Innanzitutto le figure dei due leader si assomigliano notevolmente e si assomiglia lo strumento politico che essi hanno creato: un partito personale fondato sull’idolatria del capo.…

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Pro e contro Francesco

di Raniero La Valle

Papa rock star

Una Corte ha bisogno di un re. Se il papa non fa il re, la Corte pontificia rischia l’estinzione, e dunque è costretta a combattere per se stessa. Ma non è solo la Corte: ci sono settori della Chiesa e anche del mondo secolare che erano convinti che il Concilio fosse ormai neutralizzato dopo quarant’anni di glaciazione, e sono ora allarmatissimi per l’arrivo di un papa che secondo loro – ed è un’accusa – rassomiglia al cardinale Martini, gesuita come lui. Così, mentre cresce in modo straordinario il consenso intorno a papa Francesco, è partita all’offensiva contro l’inquilino di Santa Marta.

Lefebvriani, atei-devoti, sanfedisti, anticonciliari, leghisti hanno aperto le ostilità. Il sito di Sandro Magister e dell’Espressonline ha dato spazio alle critiche. “Il Foglio” ha fatto dire a due giornalisti provenienti da Radio Maria perché “questo papa non ci piace”, ed ha accusato Francesco di eterodossia, modernismo, infedeltà alla Chiesa e adulterio con il mondo. Intollerabile sembra a Giuliano Ferrara che Bergoglio abbia visto nella Chiesa un“ospedale da campo della misericordia al posto dell’esercito angelico di Wojtyla e della cattedra razionale di Ratzinger”.…

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Ci manca solo il Cavour

di Renato Sacco

Il Cavour è una nave da guerra, lunga 244 metri, larga 39, ha 1210 posti, equipaggio compreso. È costata, dice il ministero della Difesa, 1,39 miliardi di Euro. È il gioiello della Marina militare italiana. Ci manca solo che, con l’operazione Mare Nostrum ce la vediamo spuntare da dietro l’angolo per contribuire ad “un’operazione militare ed umanitaria che prevede il rafforzamento del dispositivo di sorveglianza e soccorso in alto mare per incrementare il livello sicurezza delle vite umane”. Dice il Ministro Mauro che verranno anche usati i droni, gli aerei senza pilota, una nave anfibia e 4 altre navi della Marina: due pattugliatori e due fregate. Anche per il terremoto di Haiti l’Italia ha mandato il Cavour. A dire il vero è andato prima in Brasile per fare vetrina militare, visto che il viaggio era pagato dalle grande industrie militari. Qualcuno dice che forse erano più adatte le motovedette invece delle navi da guerra. In ogni situazione il capofila è sempre il ‘militare’.…

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