Consiglio Supremo di Difesa:un comunicato incostituzionale
“Tale facoltà del Parlamento non può tradursi in un diritto di veto su decisioni operative e provvedimenti tecnici che, per loro natura, rientrano tra le responsabilità costituzionali dell’Esecutivo” Questa è la frase incriminata del comunicato del Quirinale con cui si dà atto delle discussioni avvenute all’interno del Consiglio Supremo di Difesa lo scorso 3 luglio. La facoltà del Parlamento cui fa riferimento il comunicato in parola riguarda la possibilità conoscitive e di eventuale sindacato spettanti alle commissioni parlamentari competenti in materia di difesa.
Ora, va senz’altro riconosciuto che la frase citata può suonare sibillina e di difficile interpretazione. Non a caso essa è stata redatta in tal modo. Alcuni costituzionalisti, tipo Ceccanti sull’Huffington Post, l’hanno considerata di non particolare gravità (con un’analisi però un poco superficiale). Chi scrive ritiene, invece, che essa sia inaccettabile perché non tiene conto, al contrario di quanto il comunicato stesso asserisce, del modo in cui la Costituzione tratta un simile ordine di problemi, sia dal punto di vista dell’organizzazione sistematica dei rapporti tra i poteri dello Stato disegnata dalla Costituzione sia dal punto di vista più particolare della materia della difesa.…
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