Cinque stelle, la vertigine della comunità
di Ilaria Casillo
Il Movimento Cinque Stelle prefigura una comunità che non è riconducibile alle forme della politica tradizionale. È fondata sulla partecipazione diretta, stretta in una rete che collega, ma anche intrappola Il M5S ci ha messi di fronte a un’inedita geografia elettorale, fatta di rete e di reti, più che di fortini rossi e neri. Esso esprime perfettamente questa riconfigurazione dello spazio politico italiano, non solo per il suo ricorso a Internet come quadro e dispositivo organizzativo, ma perché propone un passaggio da un regime all’altro: dal territorio alla rete, dall’alto al basso, dall’“uno per tutti” all’“uno vale uno”.
Di fronte a tutto questo, la reazione dominante è stata inizialmente quella della sottovalutazione focalizzandosi spesso sull’elemento meno indicativo, come dimostra l’esempio dell’accusa di populismo, l’argomento più frequentemente usato nell’analisi del M5S. Si è parlato di populismo democratico, di populismo di sinistra, ecologico, postmoderno, di web-populism.
E se dietro l’albero di quello che si definisce populismo si nascondesse in realtà una foresta del tutto diversa?…
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