L’Europa nell’urna
di Claudio Gnesutta e Mario Pianta
La politica del prossimo governo italiano sarà fortemente condizionata dal quadro europeo. Pesa la recessione, l’imposizione di politiche di austerità, e un insieme di trattati e norme che ha istituzionalizzato una visione neoliberista dell’integrazione europea – la libertà di movimento dei capitali, delle merci e delle imprese innanzi tutto – e ha reso impossibile prendere le misure economiche necessarie per affrontare la crisi attuale.
L’Italia è stata particolarmente colpita da questo contesto europeo, prima con la debolezza internazionale del governo Berlusconi, poi con l’allineamento alle direttive europee del governo Monti. Si tratta di una rotta sbagliata per l’Europa e disastrosa per l’Italia. “Sbilanciamoci!” ha argomentato queste critiche con la discussione sulla “rotta d’Europa” aperta da Rossana Rossanda nell’estate 2011. Le proposte principali – riassunte nel primo documento della Rete europea degli economisti progressisti – chiedono di rovesciare le politiche di austerità e cancellare le pericolose limitazioni imposte dal fiscal compact; di ridurre le diseguaglianze, tassare la ricchezza e tutelare il lavoro; di fare della Banca centrale europea un prestatore di ultima istanza per il debito pubblico, introducendo una responsabilità comune dell’eurozona; di ridimensionare la finanza, avviare una transizione ecologica ed estendere la democrazia a tutti i livelli in Europa.…
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