Il cavaliere alieno

di Massimo Giannini

Colpisce, ma non stupisce, il “processo pubblico” istituito dal partito popolare europeo nei confronti di Berlusconi. Anche se il Cavaliere lo ignora, quella è idealmente la «casa» di Konrad Adenauer e Helmut Kohl. Di Alcide De Gasperi e di Aldo Moro. Non basta definirsi banalmente «moderati» in un salotto televisivo, o proclamarsi genericamente «europeisti» in una conferenza stampa, per essere riconosciuti come inquilini degni di abitarla, nel solco della tradizione del cattolicesimo liberal-democratico e del “canone occidentale” adottato dai padri fondatori. Reduce dalle «comiche finali» alla presentazione del libro di Vespa, il leader in disarmo di una destra italiana allo sbando ha provato a inscenare anche a Bruxelles il suo solito «show folkloristico» (secondo la formula di Die Welt). Ma come aveva mestamente fallito il giorno prima tra le mura amiche, immerso in una confusione totale che non si spiega con l´analisi psicologica ma con la paralisi politica, Berlusconi ha clamorosamente fallito anche nella trasferta belga. Convinto di riconquistare il Ppe con la sua trita «narrazione» populista e anti-comunista, il Cavaliere ha finito per trasferire la sua disperata impotenza dal teatrino italiano al proscenio europeo.…

Leggi tutto

Laicità

di Norberto Bobbio

Oggi occorre ancora sgomberare il terreno poitico della lotta dei valori  assoluti o sedicenti tali; il che è un altro modo di a Cesare quel che è di Cesare, di affermare quello che è esigenza insopprimibile della civiltà moderna, cioè la laicità dello Stato, o se vogliamo usare una formula, ormai diventata quasi incomprensibile dopo gli abusi che se ne sono fatti, vuol dire riaffermare e quindi ridare significato all’autonomia della politica.

I valori sono cosa della coscienza, o, più bruscamente, la metafisica -tanto quella materialistica quanto quella spiritualistica – è un fatto personale. Perciò quando si comincia con mano prodiga a seminare l’assoluto, il valore , l’idea, sul terreno, storicissimo, dei fatti sociali, bisogna aspettarsi di vedere crescere la messe del dispotismo, sotto forma dello Stato teocratico, o, che è lo stesso, dello Stato etico.

(“La Repubblica”, R2 Diario, “Sillabario”, 13 dicembre 2012)…

Leggi tutto

Dove nasce la speranza

di Raniero La Valle 

Curious look

Mi scrive un lettore che a volte i miei articoli, per troppa verità, fanno soffrire; quando analizzano le cose che non vanno, le ingiustizie, le distrette in cui tanti si trovano, suscitano disappunto e indignazione: come sarebbe bello, invece, poter sognare e sperare!

La stessa richiesta di ricercare motivi di speranza, echeggia in molte assemblee dedicate al ricordo del Concilio; la ricorrenza del cinquantesimo anniversario dall’inizio del Vaticano II ha fatto breccia, e sempre più numerose sono le riunioni in cui si fa memoria e si fa un bilancio di quell’evento. E anche in queste occasioni, quando sono evocate tante attese suscitate dal Concilio e andate perdute, o quando si lamenta la mancata riforma della Chiesa nella sua dimensione istituzionale e visibile, si fa pressante la domanda di come si possa tornare a sperare. 

Naturalmente per fare spazio alla speranza sarebbe sbagliato fare uno sconto sul rigore dell’analisi; non è una buona ricetta quella di Pangloss e di Candide, di credere che in fin dei conti le cose non vanno male, anzi siamo nel migliore dei mondi possibili.…

Leggi tutto

Che il Pd dica no alle privatizzazioni e segua Bersani nel Mediterraneo

di Massimo Preziuso

Le privatizzazioni proposte stamattina dal senatore Nicola Rossi di Italia Futura, quale tema fondamentale per lo sviluppo italiano, non c’entrano davvero nulla con il Partito Democratico di Pierluigi Bersani. E ascoltare Rossi che “boccia” (lui) una potenziale alleanza con il PD è offensivo per un simpatizzante democratico. La verità è che privatizzare in un periodo in cui gli asset (mobiliari ed immobiliari) sono a valori di mercato bassissimi e la liquidità in Europa è molto scarsa, vuol dire una sola cosa: fare regali a pochi e continuare ad indebolire il Bel Paese. Così come l’idea liberista di tagliare “tout court” spesa pubblica durante una crisi da dopoguerra, senza fare distinzioni tra spesa produttiva e improduttiva, ammazza l’economia reale. Questa cosa andrebbe detta a chi – nel Partito Democratico – si ostina a proporre alleanze a soggetti come Italia Futura, almeno fino a quando essi si fanno portatori di questi temi e interessi. L’Italia ha bisogno di acquisire spazi culturali e politici, prima ancora che economici, e sicuramente non di svendere patrimonio pubblico, che è ricchezza culturale e bene comune, ancora prima che finanziaria.…

Leggi tutto

Pensieri critici sul nuovo centro ed il montismo

di Giovanni Bianco

Al centro c’è un grande affollamento. Ci sono exneofascisti e banchieri, ex democristiani, il prof.Monti che propina pillole di buonsenso, exdemocratici ed  exsocialisti, cinici uomini d’affari. Stento a capire cosa c’entrano le Acli e la Comunità di S’Egidio con Monti, il neoliberismo ed il principio del pareggio del bilancio, nè mi spiego la “saggia” benedizione fornita da “L’osservatore romano” all’ “agenda Monti”.

Perchè questo tentativo di ricollocare i cattolici al centro? Non si tratta a ben vedere del maldestro sforzo di settori moderati o conservatori del cattolicesimo di rispolverare il mai abbandonato sogno di rifondare la Dc, magari spostata più a destra, esauritasi la spinta propulsiva del disastroso Signor B.? Non è, peraltro, estremamente contradditorio cercare di conciliare spezzoni del miglior cattolicesimo sociale con i poteri forti, i “padroni del vapore”, l’alta borghesia rampante e certe vecchie volpi della politica?

A così discutibili fenomeni necessita fornire una risposta da sinistra (o almeno da centrosinistra) coerente e critica verso il montismo e la dottrina economica che lo sorregge.…

Leggi tutto

Le primarie nel “teatro d’ombre” della rappresentanza

di Letizia Paolozzi

La rappresentanza è in crisi. Tuttavia, le primarie del centro-sinistra si sono tenute “come se” crisi non ci fosse. “Come se” i politici non fossero impotenti a rispondere ai sussulti del capitale finanziario. “Come se” potessero fare qualcosa di diverso dal rispetto del Fiscal Compact. “Come se” il profitto (enorme) di qualcuno non venisse prima dei bisogni di tanti (“Siamo il 99%”). Peraltro, nessuno sa con quale legge elettorale andremo a votare. Eppure sarebbe quasi tempo di raccogliere le firme per le candidature. Da questo punto di vista, le primarie somigliano a uno spettacolo elettorale in un “teatro d’ombre” (definizione del filosofo Alain Badiou).

Ma a queste stesse primarie, visto il successo, si attribuisce il merito di aver sconfitto l’antipolitica. E allontanato il Monti bis dimostrando che forse esiste qualche politico (nonostante la casta e i suoi tentacoli) migliore dei tecnici. Molti e molte si sono appassionati al “teatro d’ombre” come a una gara vera dove il sindaco di Firenze interpretava un sentimento rozzo, semplicistico, volgare finché si vuole, però di insopportabilità per dirigenti troppo antichi, troppo sicuri di sé, troppo arroganti, del genere “Ragazzo, lasciami lavorare”.…

Leggi tutto

Come usare la spesa pubblica per diritti, pace, ambiente

Castanheira - Sunrise

 di Campagna Sbilanciamoci!

IL “CAMBIO DI ROTTA” DI CUI HA BISOGNO L’ITALIA

La Legge di Stabilità del 2013 si colloca dentro il quadro di una crisi i cui dati sono noti: quest’anno il Pil diminuisce del 2%, un terzo dei giovani non ha lavoro, la spesa sociale si è di fatto dimezzata provocando uno smantellamento del welfare, abbiamo oltre 160 crisi industriali in atto con il rischio di perdere altri 300mila posti di lavoro, più di un miliardo di ore di cassa integrazione nel 2012, più di un milione di posti di lavoro persi dall’inizio della crisi, il potere d’acquisto tornato ai valori di dieci anni fa, oltre cinquanta comuni di media grandezza che il prossimo anno rischiano il dissesto finanziario e di non poter pagare più gli stipendi ai propri dipendenti. (…). Noi proponiamo un “cambio di rotta”: basta con il neoliberismo, basta con le politiche di austerity, basta con la subalternità ai mercati finanziari, basta con una politica economica che sta aumentando le sofferenze sociali e accentuando la depressione e la recessione dell’economia reale.…

Leggi tutto