La ricostruzione oltre Monti

di Alfredo Reichlin

Chi governerà tra pochi mesi l’Italia? La risposta non è così facile. Essa non sta più tutta dentro i vecchi schemi del gioco politico parlamentare e comporta il disperato bisogno di forze dirigenti nuove, capaci di misurarsi con gli sconvolgimenti che vediamo. Dunque chi governerà, e in nome di quale visione delle cose che ci sovrastano? E quindi con quale proposta politica, intendendo per proposta politica il tipo di problema che si pose Alcide De Gasperi alla cui «proposta politica» (un centro che guarda a sinistra) si richiama oggi un nuovo fermento cattolico moderato. E che si pose in modi diversi Palmiro Togliatti con la sua proposta di «democrazia progressiva». So bene che l’Italia di allora era molto diversa, ma come allora anche oggi la nostra patria sembra sospesa tra la dissoluzione del vecchio Stato e la ricostruzione di una nuova Repubblica. È con questo animo che io ho letto la Carta d’intenti presentata da Pier Luigi Bersani.…

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La verità su De Mauro 40 anni dopo

di Miguel Gotor

Il giornalista Mauro De Mauro fu rapito il 16 settembre 1970, «inghiottito da una notte che non avrebbe avuto fine», come scrisse Vittorio Nisticò, il direttore dell’«Ora» di Palermo, il quotidiano di cui egli era uno degli inviati di punta. Dopo oltre quarant’anni, la Corte d’Assise di Palermo ha stabilito che è stato ucciso perché si apprestava a divulgare quanto aveva scoperto circa la natura dolosa della morte del presidente dell’Eni Enrico Mattei, avvenuta a Bascapè nell’ottobre 1962, a seguito di un incidente aereo. L’unico imputato, il boss Totò Riina, è stato assolto, ma la sentenza ha l’indubbio merito di avere ricostruito un movente credibile per spiegare la scomparsa del giornalista. Inoltre, ha individuato il mandante del suo omicidio nell’ex senatore democristiano Graziano Verzotto, che si sarebbe rivolto ai boss mafiosi Stefano Bontate e Giuseppe Di Cristina, con i quali aveva stretto rapporti ai tempi in cui era il responsabile delle relazioni esterne in Sicilia dell’Eni e poi presidente dell’Ente minerario; quel Verzotto che fu l’ultimo a volare sull’aereo che precipitò con Mattei a bordo, con ogni probabilità a causa dell’esplosione di una bomba.…

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La cenere sulla brace

di Raniero La Valle

Gesuita dal 1944, sacerdote dal 1952, arcivescovo di Milano dal 1979 al 2002, presidente della Conferenza dei vescovi europei dal 1987 al 1993, papabile nel 2005, ma soprattutto “uomo di Dio”, il cardinale Carlo Maria Martini ha lasciato la Chiesa terrena e il mondo il 31 agosto scorso. Lo stesso mese, l’8 agosto, aveva consegnato le sue ultime parole pubbliche a un colloquio con il gesuita Georg Sporschill e la giornalista Federica Radice Fossati Confalonieri. Aveva detto che la Chiesa è indietro di duecento anni (forse trecento, ha poi precisato l’intervistatrice), che le chiese sono grandi e le case religiose sono vuote, l’apparato burocratico lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi, non ci sono più i Romero e i gesuiti martiri del Salvador, le Marie di Magdala e i Paolo di Tarso, non il centurione o il samaritano, “gli eroi a cui ispirarci”. Se ne trovassero almeno dodici per ogni Chiesa! Perché nella Chiesa così com’è oggi la cenere copre la brace dell’amore e della fede.…

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La libertà religiosa dopo le nuove intese con ortodossi, apostolici e mormoni

di Stefano Ceccanti

In data 7 agosto sulla Gazzetta Ufficiale sono state pubblicate 3 leggi che si riferiscono alle Intese con tre Confessioni religiose, ovvero ortodossi, apostolici e mormoni. Sin qui le confessioni diverse dalla cattolica coperte da Intesa, che siamo soliti vedere sul modulo apposito al momento della dichiarazione dei redditi, erano solo sei: valdesi, assemblee di Dio, avventisti, ebrei, battisti e luterani. Analoghi i contenuti delle nuove Intese, eccetto il fatto che i mormoni non hanno richiesto di entrare nell’otto per mille.

Non deve sfuggire a nessuno il grande progresso compiuto. A seguito delle più recenti ondate migratorie gli ortodossi sarebbero ormai più degli islamici e supererebbero il milione di presenze. Rispetto quindi alle Intese storiche, importantissime come apripista, che coprono qualche centinaio di migliaia di persone, soprattutto italiane, e che rappresentano importanti presenze consolidate, qui la base si è ampliata di più di cinque volte e a molti non cittadini italiani. Un risultato importantissimo sia in termini di libertà religiosa sia di integrazione.…

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La sinistra e i moderati

di Michele Prospero

Le prossime elezioni richiedono alle forze politiche una attitudine alla invenzione strategica. Non basta allestire, con la necessaria duttilità tattica, la coalizione vincente. Dopo la rovinosa caduta del berlusconismo, in gioco sono anche questioni di più lunga durata. Oltre alle alleanze dettate dal calcolo e dalle opportunità, occorre anche una proposta dal respiro strategico, la sola che possa chiudere un ciclo storico fallimentare e aprire i cantieri per un’altra fase della Repubblica.

L’alleanza della sinistra con forze moderate può assumere i caratteri di una soluzione strategica alla crisi italiana. Essa però va declinata non già come una semplice formula di governo dettata dai testardi numeri, ma come una via maestra per guidare la transizione nel solco di un nuovo patriottismo costituzionale. Il nucleo forte del realismo politico risiede proprio in questo assillo per abbozzare una risposta della politica al disfacimento dei rapporti di potere. Le transizioni politiche, cioè le fasi dense di incognite che seguono una caduta di regime, vanno anzitutto governate.…

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Carlo Maria Martini

di Giovanni Colombo

Oggi il Cardinal Martini ha terminato la sua corsa terrena. Scompare dai nostri occhi uno dei personaggi principali della vita della chiesa nell’ ultimo trentennio, un (quasi) Papa, molto letto, molto ascoltato dai media (anche se non è mai stato, a differenza di Wojtyla, l’ uomo delle folle e del gesto). Se ne va il Gigante, il principale riferimento religioso, morale, intellettuale della mia giovinezza. L’ ho seguito fin dal suo arrivo in diocesi, ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente e di confidarmi con Lui come fosse mio padre. A lungo mi sono vantato di essere un “martiniano”, poi ho smesso, visto che lui stesso mi ripeteva: di Maestro ce n’è uno solo!

Martini si è speso fino all’osso per farci conoscere la Parola. “In principio la Parola” è il titolo della sua più intensa lettera pastorale e ben sintetizza il cuore del suo magistero. “Leggi la Parola… sottolinea la Parola”, quante volte l’ ha ripetuto. La Parola che parla di Gesù è Gesù stesso, e come lui incessantemente in moto, senza fine nel movimento di dare tutto di se stessa.…

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Il confronto con le religioni

di Carlo Maria Martini

Molte volte ho insistito sulla necessità di giungere a superare le tradizioni religiose quando non sono più autentiche. E ho pure affermato, a proposito della necessità di imparare a convivere tra diversi – la sfida più urgente della nostra civiltà -, che non dobbiamo tanto insistere sulla ortodossia religiosa delle singole parti, auspicando che ciascuno sia religioso al meglio secondo la sua religione. Personalmente, non sono favorevole al dialogo religioso quando considera le religioni come monoliti.

(da “Le tenebre e la luce”, Piemme, 2007)…

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