Caso Morris: per due giuristi il Papa ha violato il diritto canonico
Benedetto XVI ha violato il diritto naturale e ha infranto due codici del diritto canonico allorché, nel maggio 2011, rimosse dal suo incarico il vescovo della diocesi australiana di Toowoomba, mons. William Morris, per aver citato il sacerdozio femminile tra le soluzioni possibili alla carenza di preti e per aver consentito ai suoi preti, nel corso degli anni, di fare ricorso all’assoluzione collettiva per il perdono dei peccati (v. Adista nn. 37, 39, 41 e 78/11). Lo affermano due giuristi interpellati sul caso, il giudice della Corte Suprema del Queensland, W. J. Carter, e un noto canonista, p. Ian Waters di Melbourne, secondo quanto si legge sul quotidiano australiano Sydney Morning Herald (2/2). Secondo Carter, a mons. Morris è stato negato un processo equo e il modo in cui è stato trattato «offende» tanto il diritto canonico quanto quello civile. In merito ad una lettera senza firma che Morris ricevette nel 2007 in cui già gli venivano chieste le dimissioni dall’incarico episcopale, «non si può immaginare – ha detto il giudice – un caso più eclatante di violazione della giustizia naturale».…
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