Le malattie del premier

di Tonio Dell’Olio

La gola delle aggettivazioni e delle definizioni è ormai secca. Non riesce ad inventare altro sulle vicende del premier. Pagine fitte fitte dedicate al racconto dei bagordi. Mentre i fogli residui raccontano le fatiche della crisi, le tragedie che si consumano negli angoli remoti del pianeta, la cronaca quotidiana che si consuma nelle nostre strade. Il mondo del premier appare come un castello fortificato e impenetrabile. Ovvero distante dalla vita della gente, dai loro drammi e dalle trepidazioni. Un ponte levatoio che non colma il fossato di una casta poco casta! Allibiti di fronte all’ennesima smargiassata raccontata al cellulare con gli amici, stentiamo a credere che vi possa essere una tale dissociazione tra lo statista e l’uomo “privato”. Quale paratia stagna potrebbe mai arginare l’uomo che si muove a suo agio nei festini, rispetto al rappresentante di un governo che incontra altri capi di Stato, presiede esecutivi, interviene in ambiti internazionali? Il travaso di volgarità è inevitabile. E se per il comportamento nelle stanze da letto proviamo un senso di commiserazione ricordando l’appello accorato di sua moglie, è quest’ultimo versante a preoccuparci da cittadini che non vogliono rassegnarsi.…

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Per una teologia che non consideri solo l’essere umano

Paris: katedra Notre - Dame; XIII w.; portal centralnydi Gianni Tadolini

«… una civetta ancora viva, inchiodata sulla porta di una casa: l’uccello sacro di Atena e di Neith, il simbolo tibetano del discepolo in ritiro spirituale, l’uccello che ha rappresentato ad ogni latitudine la saggezza divina, crocifisso da un contadino cattolico! Nel contemplare la povera creatura insanguinata ed agonizzante, accecata dal sole, divorata dalla sete, come non pensare al Cristo a cui si ispira questo boia? Il gesto criminale ed imbecille di quest’uomo non avrà altro risultato che quello di attirare la disgrazia su quella casa…» (Jean Prieur, 1986).

Ho appena terminato la lettura del libro Gesù, di Klaus Berger, teologo cattolico di fama internazionale: è una vera Summa cristologica in chiave splendidamente attuale. Ciò che rende particolarmente avvincente il testo è la capacità – che l’autore sicuramente possiede – di collocare Gesù di Nazareth di fronte ai problemi dell’uomo di oggi, in tutte le direzioni. Mi ha colpito però che nelle quasi 700 pagine della trattazione non si arrivi ad affrontare il tema della relazione uomo-ambiente ed in particolare quello del rapporto etico tra l’uomo e le altre specie a lui simili: gli animali.…

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Dove nasce l’anomalia italiana

di Paolo Conti

Il contrasto è stridente. L’inferno romano, i feriti, la guerriglia urbana, il terrore dei passanti. E tutti gli altri «Indignati» che nel resto del mondo, e nelle stesse ore, hanno manifestato senza incidenti: in Spagna i ragazzi hanno persino tentato di coinvolgere pacificamente l’erede al trono Felipe. Il discorso di Assange a Londra mentre la folla applaudiva e sorrideva. Tutto tranquillo in Germania, Nuova Zelanda, Australia, Giappone.

Esiste un’«anomalia italiana», una differenza di fondo che contempla il ricorso alla violenza nei conflitti sociali, quasi come un rito? C’è chi ripensa al G8 di Genova. E il parallelo non appare forzato, per esempio, a Sergio Cofferati, oggi parlamentare europeo Pd ma nome storico del sindacalismo italiano, segretario della Cgil dal 1994 al 2002: «Se ripensiamo a Genova bisogna dire che quei giorni vennero conclusi con un atto inqualificabile e inaccettabile delle forze dell’ordine. Però erano cominciati nel segno della violenza di una parte minoritaria dei manifestanti». Dunque, Cofferati, lei crede sia reale la costante di uno «zoccolo duro» di aggressività?…

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I lefebvriani non si spostano di una virgola. E la virgola la sposta il Vaticano

Plaza de San Pedro, Roma.di Ludovica Eugenio

Roma conosce perfettamente le posizioni dei lefebvriani, «ed è con questa conoscenza precisa che il card. Levada ha presentato a mons. Fellay il Preambolo dottrinale». Come dire: non ci sarebbe mai stato proposto qualcosa che non avremo potuto condividere. Non lascia adito a molte interpretazioni l’affermazione – contenuta in un’intervista al settimanale cattolico francese Famille chrétienne (20/9) – del portavoce dei seguaci di mons. Lefebvre, l’abate Alain Lorans, riguardo al recente incontro avvenuto in Vaticano tra la cupola della Fraternità San Pio X e il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (v. Adista n. 67/11). Al termine del quale è stato consegnato un documento – il contenuto è segreto – da sottoscrivere per ottenere la reintegrazione in seno alla Chiesa cattolica: poche pagine di “dottrine non negoziabili” tra le quali però potrebbe persino non figurare nemmeno l’adesione al magistero del Concilio Vaticano II, rigettato integralmente dai tradizionalisti lefebvriani.

L’accordo con Roma, afferma Lorans, sistemerebbe per sempre la situazione canonica della Fraternità, ma la cosa più importante è che si «darebbe alla tradizione, spesso disprezzata o perseguitata da più di quarant’anni, il suo diritto di cittadinanza nella Chiesa»: processo avviato da Benedetto XVI con il Motu Proprio Summorum pontificum sulla messa tridentina.…

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Sulle tracce di Dietrich Bonhoeffer:note di un viaggio

Tracksdi Maurizio Mazzetto

“Beato l’uomo che tu educhi, o Signore, a cui tu insegni la tua legge, per dargli quiete nei giorni di sventura, finché all’empio sia scavata la fossa”.

Pregavo, qualche giorno fa, con il Salmo 94, da cui ho tratto la citazione di apertura. Mi sembra che essa dica bene l’esperienza vissuta dal pastore luterano Dietrich Bonhoeffer, ucciso dai nazisti il 9 aprile 1945, pochi giorni prima della caduta del regime e della fine della Seconda Guerra mondiale. Sulle sue tracce mi sono messo, partecipando, nella seconda settimana di agosto, a un “Viaggio spirituale”, organizzato da una piccola casa editrice piemontese (Effatà). Il titolo della proposta era: “Sulla via di Bonhoeffer. Sulla via della libertà”. Si trattava di andare in Germania, nei luoghi di vita (e di morte) di Bonhoeffer: Tubinga, Berlino, Stettino (che ora è in Polonia), Norimberga (Campo di concentramento di Flossemburg). L’accompagnatore culturale era il prof. Giuseppe Pellegrino, docente di Teologia Morale e autore di un saggio su Bonhoeffer.…

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Democrazia illusoria

di Muharrem Erbey*

Turchia: nonostante le recenti “aperture democratiche”, la minoranza curda continua ad essere discriminataIstanbul Birds in Flight II

Voltaire disse: “Coloro che hanno perso la loro libertà l’hanno persa perché non l’hanno difesa”. La Dichiarazione d’Indipendenza Americana nel 1776, la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino nel 1789, e la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite del 1948, sottolineano tutte la resistenza alla repressione come un dovere e diritto personale. I diritti e le libertà possono essere limitate in ogni società, il problema è se e in che misura e fa pendere da una parte la bilancia della giustizia. I difensori dei diritti umani e tutte le persone di coscienza hanno il dovere di rispondere quando la repressione nella difesa del potere si intensifica e sconvolge queste bilance – sia nelle società autenticamente democratiche sia in quelle in cui l’esercizio dei diritti è un’apparenza, mantenuta attraverso un’illusione. Noi difensori dei diritti umani abbiamo adottato come principio la tutela della dignità umana senza distinzione di razza, lingua, identità etnica, religione, classe o sesso.…

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Da Cossiga a Scalfaro

Incontro di studi dell’ Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira” con il patrocinio dell’ Accademia di studi storici “Aldo Moro” e dell’Archivio storico Flamigni

Presentazione del volume di Giovanni Galloni, “Da Cossiga a Scalfaro.La Vicepresidenza del Consiglio Superiore della Magistratura nel quadriennio 1990-1994” (Ed.Riuniti, 2011)

Civita Castellana, 14 ottobre 2011, h.16.30

Saluti ed introduzione

Dott.Emilio Corteselli (Presidente dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”)

Interverranno

Prof.Giovanni Bianco (Docente di Dottrina dello Stato e di Diritto Pubblico, Università di Sassari) Prof. Francesco Biscione (Istituto dell’Enciclopedia Italiana) Dott. Luciano d’Andrea (Direttore dell’Accademia di studi storici “Aldo Moro”) Sen.Sergio Flamigni (Politico e saggista)

Conclude

Prof.On.Giovanni Galloni (Docente emerito di Diritto Agrario, Università di Roma “Tor Vergata”)

L’incontro di studi si terrà presso la Sala delle Conferenze di Palazzo Montalto Belei, in Civita Castellana, in Via di Corte,8

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Il nuovo protagonismo dei cattolici serve all’Italia

Un abbraccio per i fedelidi Walter Veltroni

1. Cosa è diventato il discorso pubblico nel nostro tempo? A quali altezze ci conducono oggi le parole di chi viene ascoltato, perché considerato degno di esserlo? Con Martin Luther King abbiamo scalato montagne che apparivano impervie, con Franklin Delano Roosevelt siamo stati capaci di sconfiggere la bestia della paura e della disperazione collettiva, con Giovanni XXIII abbiamo capito che non è la guerra, ma la pace, la dimensione in cui far esprimere conflitti e differenze. Ma ora? Ora tutto sembra al filo della terra, parole spaventate , senza forza, senza ispirazione, senza anima. Parole corte, per una società corta. Odio, populismo di quart’ordine, rimozione sistematica e deliberata di quel “senso delle cose” senza il quale ogni avventura umana, compresa la stessa esistenza individuale, sembra uno straccio abbandonato. Così il mondo della comunicazione ovunque, della rete che ci avvolge fino a stritolarci, del successo a portata di mano, dell’Io ipertrofico e tronfio ci riempie di molto per portarci al nulla.…

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Mons.Bettazzi: “La Chiesa si distacchi dai beni materiali”

Il sindaco Giuseppe Dozza e il cardinale Giacomo Lercarodi Luca Kocci

Nel corso del tempo, la Chiesa «si è umanamente adattata ai compromessi umani» e invece dovremmo imparare ad «ascoltare le sollecitazioni che lo Spirito non fa mancare» e «compiere gesti concreti e significativi di distacco dai beni materiali e di testimonianza dello spirito di povertà vissuto e richiesto da Gesù per chi vuol essere suo discepolo». È la riflessione di mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea e già presidente di Pax Christi, intervistato da Adista sulla questione dei patrimoni e dei beni ecclesiastici: dall’otto per mille all’Ici, dagli immobili ai cappellani militari, un colloquio “a tutto campo” in cui Bettazzi invita la Chiesa a riscoprire il sogno del Concilio della «Chiesa dei poveri».

In Italia la Chiesa cattolica è finanziata, direttamente o indirettamente, anche dallo Stato. Non sarebbe più evangelico che siano solo i fedeli a provvedere al suo mantenimento?

L’auspicio che sia la comunità dei fedeli ad occuparsi del mantenimento della propria Chiesa è all’origine del problema.…

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Piazza, bella piazza

martedì.di Claudio Fava

Ricucire l’Italia. Prima che sia troppo tardi, che ci si abitui a un paese sfrangiato, incupito, illividito dai rancori. Ricucire l’Italia sapendo che l’ago, come scrive il fondatore di Libera Luigi Ciotti, siamo noi italiani. E il filo è la Costituzione, le sue parole smarrite, sfasciate, svendute a poco prezzo. A Milano, oggi pomeriggio, con appuntamento alle 14.30 all’Arco della Pace, l’associazione Libertà e Giustizia chiama a raccolta l’Italia che ci crede, che non si è seduta sulla riva del fiume ad aspettare che la corrente si porti via – assieme ai detriti del paese – anche il monarca e i suoi cortigiani.

L’appello arriva con le parole di Gustavo Zagrebelsky che richiamano lo stesso spirito di una nazione liberata e di una civiltà delle cose che stava nelle parole di un vecchio costituente come Calamandrei. E non è un caso che ci siano assonanze tra il presente e quel tempo. Allora si usciva da una guerra mondiale e da una lotta contro il nazifascismo.…

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