Perchè il crollo non ci trascini
di Giorgio Tonini
Le parole più sagge le ha pronunciate Bersani: «Non mi permetto di commentare la prolusione di Bagnasco». L’ho letta, chiunque può farsene un’opinione». Forse per un riflesso di antica scuola, il segretario del Pd ha saputo così evitarsi di prendere parte al coro di alleluia per la chiara e netta presa di distanza, da parte del presidente della Cei, rispetto alla squallida conclusione della parabola politica di Berlusconi. Non si tratta solo di una questione di stile, per la quale sono sempre da evitarsi gli eccessi di zelo: del resto, nulla rattrista di più, quanti hanno responsabilità pastorali, del sentirsi strattonati di qua o di là nella lotta politica. In questo caso si tratta di molto di più: in gioco c’è un passaggio che non è improprio definire storico, per il nostro paese, alle prese allo stesso tempo con la più grave crisi economica dal dopoguerra ad oggi e con una non meno vasta crisi politica. Questa è la luna che ha indicato il cardinale e solo gli sciocchi possono aver capito che parlava del dito: la miserabile fine del berlusconismo, nelle parole del presidente dei vescovi italiani, è certo importante in sé, ma lo è soprattutto per la profondità della crisi che disvela e insieme per lo spazio di opportunità che apre.…
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