In principio era l’attacco alla giustizia. Un diritto contro la persona dei deboli

di Domenico Gallo

“E’ necessaria la sollecita promozione, a tutti i livelli, dalle minime frazioni alle città, di comitati impegnati e organicamente collegati, per una difesa dei valori fondamentali espressi dalla nostra Costituzione: comitati che dovrebbero essere promossi non solo per riconfermare ideali e dottrine, ma anche per un’azione veramente fattiva e inventivamente graduale, che sperimenti tutti i mezzi possibili, non violenti, ma sempre più energici, rispetto allo scopo che l’emergenza attuale pone categoricamente a tutti gli uomini di coscienza”. Giuseppe Dossetti

Questa storia è iniziata diciassette anni fa, quando una anomala formazione politica, un inusitato partito-azienda, ottenne uno straordinario successo alle elezioni del 27/28 marzo 1994 ed un affarista che aveva accumulato una enorme ricchezza divenne Presidente del Consiglio. Giuseppe Dossetti avvertì immediatamente il pericolo ed il 15 aprile 1994, con la famosa lettera al Sindaco di Bologna Vitali, lanciò un allarme invocando una mobilitazione popolare capillare per difendere la Costituzione italiana dal pericolo che si profilava all’orizzonte e che minacciava di travolgerla.…

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Lo statuto della menzogna

ieri a napolidi Giuseppe D’Avanzo

È imprudente credere che l´assassinio politico e mediatico acceso da Silvio Berlusconi – e riprodotto dai corifei, la Moratti per fare un nome – sia soltanto un artificio elettorale, quasi una necessità propagandista che non segnala alcuna eccezionalità o distorsione ma soltanto, e se si vuole tignare, il peculiare carattere animoso del nostro bipolarismo che si nutre di “risse”, “veleni”, “duelli”, “fuochi polemici”. Sostenere lietamente quest´argomento, come capita anche a qualche malaccorto progressista, è un abbaglio. Legittima la filastrocca di Arcore sulla “guerra civile” quando in campo si avvista un solo aggressore, Berlusconi. Quell´argomento più falso che minimalista dimentica che, distrutta la trama della realtà con la menzogna, chi stringe nelle sue mani potere politico, economico e mediatico può ridurre ogni istituzione – come ogni essere umano – a repliche dei suoi slogan ideologici, distruggendo ogni storia e ogni forma personale di vita, non rinunciando ad assassinare caratteri, in caso di ostilità o resistenza. È accaduto, per stare soltanto agli ultimi giorni, alla presidenza della Repubblica, alla Corte costituzionale, alla magistratura tutta, alla procura di Milano in particolare («un cancro»), poi a Ilda Boccassini («una metastasi») e ancora ai leader del centrosinistra («non si lavano») e infine, e per il momento, a Giuliano Pisapia («un ladro»).…

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Quando la sinistra scopre l’ironia

di Curzio Maltese

Esplode un arcobaleno in piazza del Duomo, dopo la tempesta. Scoppia la voglia di ridere di Milano, in fondo a una campagna mai così brutta, sporca e cattiva. Ma poi è stato davvero così? Gli insulti fanno sempre notizia. Ma la vera novità della campagna per il sindaco di Milano, almeno nelle ultime settimane verso il ballottaggio, è stato il ritorno di un´arma fra le meno frequentate dalla politica italiana: l´ironia. Sulle magliette arancioni dei ragazzi in piazza del Duomo. «Sono senza cervello». «Milano libera tutti». Nelle radio, nei capannelli, nei bar, soprattutto sulla rete, a fiumi, come antidoto ai veleni della televisione. È accaduto di colpo, come una liberazione. Il film horror della destra si è rovesciato in uno «Scary movie» da sbellicarsi. Le accuse sempre più gravi e incredibili mosse al mite Giuliano Pisapia si sono ribaltate, attraverso la parodia, nella principale fonte di propaganda a suo favore. Il più riuscito esempio di questa parodia della paura è il video oggi più cliccato su Internet.…

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Ricomincio da quattro

di Raniero La ValleAcqua bene comune

Ci sono quattro referendum per cui andare a votare il 12 e 13 giugno. Due sono per rivendicare la libertà dell’acqua. La libertà dell’acqua consiste nel fatto che essa non sia di proprietà di nessuno; è un dono di Dio, e come tale è celebrata in tutti i modi nella veglia della notte di Pasqua; in ogni caso, anche per coloro che non si fanno emozionare da Dio, essa è una pertinenza della terra, e come tale è un bene comune, il che vuol dire che appartiene di diritto all’intera umanità, e perciò a ciascun uomo e a ciascuna donna, e anzi ad ogni vivente, perché è la condizione della vita. Di conseguenza non si può privatizzare, cioè dare in proprietà a nessuno, e nessuno se la può vendere, per il semplice fatto che non è una merce. I due referendum abrogativi tendono ad eliminare, con la vittoria del “sì”, le norme che col pretesto di regolare la distribuzione dell’acqua (che dalle mani pubbliche si intende sia trasferita a mani private) di fatto attribuiscono l’esclusività della gestione dell’acqua alle imprese private, pur senza attribuirne loro la proprietà; e perciò i privatizzatori, che ci sono in tutti i partiti, anche a sinistra, gridano che la proprietà dell’acqua non è in discussione e che pertanto i referendum sarebbero pretestuosi e andrebbero disertati.…

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Generando alternative

di Eduardo Gudynas

Il Buen Vivir o Vivir Bien ingloba un insieme di idee in via di elaborazione, in risposta e in alternativa ai concetti convenzionali dello sviluppo. (…). Obiettivo del presente articolo (…) è offrire uno sguardo panoramico che mostri chiaramente come il Buen Vivir stia nascendo in questo momento in modi diversi in distinti Paesi e per iniziativa di differenti attori sociali, come un concetto in costruzione che deve necessariamente conformarsi a ogni singola circostanza sociale e ambientale. Malgrado tale pluralità, l’idea che qui si porta avanti è che si può giungere a una piattaforma condivisa sul Buen Vivir a partire dalle diverse tradizioni di pensiero. Pertanto, la priorità è quella di alimentare tali discussioni, favorire una diversificazione ancora maggiore e promuovere iniziative concrete.

PUNTI DI PARTENZA

(…) Alberto Acosta, che, come presidente dell’Assemblea Costituente ecuadoriana è stato uno dei più attivi promotori dell’idea, intende il Buen Vivir come un’«opportunità» e un’opzione da «costruire». A suo giudizio, il Buen Vivir non può essere ridotto al «benessere occidentale» e deve poggiare sulla cosmovisione dei popoli indigeni, nella quale ciò che potrebbe definirsi come miglioramento sociale rappresenta «una categoria in permanente costruzione e riproduzione».…

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Questo referendum s’ha da fare. Il governo tenta la spallata, il popolo dei si resiste

di Giampaolo Petrucci

Non ha tregua la mobilitazione del mondo cattolico per la campagna referendaria promossa in occasione del voto del 12 e 13 giugno prossimi. E con sempre più veemenza, nonostante i recenti tentativi del governo di affossare i quesiti referendari sul nucleare – lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso di voler evitare il parere vincolante dell’elettorato, sempre più avverso al progetto nuclearista – e sulla privatizzazione della gestione delle risorse idriche. L’associazionismo ecclesiale ricorda, inoltre, che dietro il tentativo della maggioranza di far naufragare i tre quesiti su acqua e nucleare – sui quali, al momento in cui si scrive, deve ancora esprimersi la Corte di Cassazione – si cela il reale scopo di disincentivare la partecipazione, così da scongiurare il raggiungimento del quorum sul quesito che intende abrogare il “legittimo impedimento”.

Prima salviamo i referendum…

Un appello «per fermare le manovre del governo che vuole cancellare i referendum. Per cancellare, sul serio, il nucleare, la privatizzazione dell’acqua e il “legittimo impedimento”.…

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Il vento nuovo di Milano

di Luciano Fasano Roberto Vecchioni  - Chiamami Ancora Milano! per Giuliano Pisapia @ Piazza del Duomo, Milano - 13 maggio 2011

Milano imprevedibilmente gioiosa per il centrosinistra! Pisapia stacca al primo turno la Moratti di ben sette punti percentuali e si prepara al ballottaggio da una posizione di forza. Una situazione che soltanto qualche giorno fa sarebbe stata del tutto imprevedibile. Nella versione italiana della legge di Petty, Milano anticipa le tendenze nazionali. E ora parlare di Milano laboratorio politico del paese sarebbe fin troppo facile. Diciamo piuttosto che la battuta di arresto del Sindaco uscente, Letizia Moratti, segna un importante passo falso del PdL, della Lega e del centrodestra, un passo che potrebbe fra quindici giorni (dato l’importante distacco fra i due contendenti alla carica di Sindaco) essere confermato da un voto che, dopo venti anni, potrebbe riportare il centrosinistra al governo della città più importante d’Italia, insieme a Roma.

Usiamo il condizionale per la prudenza che è dovuta in casi del genere. Ma anche perché dobbiamo essere consapevoli di come l’avanzata del centrosinistra milanese (accompagnato da un sostanziale pareggio fra Pd e Pdl come partiti più votati in città) sia strettamente correlata alla difficile situazione in cui si trova Berlusconi e la sua coalizione.…

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Tregua e “uscita dignitosa” per Gheddafi. Intervista al Vescovo di Tripoli

Tripoli, Libyadi Eletta Cucuzza

È venuta dalla Lega, con la sua mozione sulla Libia, infine accettata quasi integralmente dal Pdl, pena la dissoluzione della maggioranza governativa, la sollecitazione ad «una forte azione politica» per la soluzione della guerra in atto. Nella prospettiva pacifista, è questo – e solo questo, in quanto riattivazione del ricorso ad una via diplomatica – un punto a favore del partito di Bossi. La Lega ha ceduto però su un’altra richiesta cruciale della sua mozione: una data certa per la fine dei bombardamenti italiani, ottenendo solo l’accettazione di un «termine temporale» da concordarsi con gli altri “volenterosi” della Nato. Che infatti ci ha messo il tempo di un amen per rispondere che «la missione durerà il tempo necessario». E il sì alla missione comprende ormai l’uso – come si legge in una nota della Presidenza del Consiglio del 24 aprile – dei velivoli italiani «con azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico, nell’intento di contribuire a proteggere la popolazione civile libica».…

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L’assassinio di un criminale

Osama Alarmdi Tonio Dell’Olio

Non riesco ad esultare per la morte di Bin Laden. È sempre sbagliato esultare per la morte di una persona. Specie quando si tratta di un’uccisione. È sbagliato anche quando la persona uccisa si chiama Osama Bin Laden. La misura di una civiltà giuridica sta nel non riuscire nemmeno lontanamente a correre il rischio di confondere la giustizia con la vendetta. Bin Laden è stato un pericoloso criminale, una sciagura dell’umanità. Solo è molto più grande di lui chi ha consapevolezza che la morte non è mai la soluzione. La violenza troppo spesso è destinata a riproporsi come vendetta da parte di chi, di volta in volta, sente di essere stato ferito o offeso. Per queste ragioni Bin Laden andava arrestato, processato e condannato. Noi crediamo più nel martello del giudice che nel grilletto che infligge la morte.

(www.mosaicodipace.it , rubrica “Mosaico dei giorni”, 2 maggio 2011) …

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Un Maestro oltre il suo tempo. Attualità del pensiero di Giuseppe Capograssi

Incontro di studi dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”, con il patrocinio dell’Accademia di studi storici Aldo Moro, dell’Archivio storico Flamigni. e del Comune di Civita Castellana, 21 maggio 2011, h.16.30

Interverranno

Prof.Giovanni Bianco (Università di Sassari) Prof.Francesco Biscione (Istituto dell’Enciclpedia Italiana) Prof.Antonio Delogu (Università di Sassari) Prof.Giovanni Galloni (Università di Roma “Tor Vergata”) Prof.Aurelio Rizzacasa (Università di Perugia)

L’incontro di studi si terrà presso la Sala Conferenze della Curia Arcivescovile di Civita Castellana, P.zza Matteotti.…

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