Fukushima
Una delle novità portate dalla nuova cultura della nuova destra della nuova Repubblica è di avere derubricato l’osceno. Esso non deve più essere nascosto, ma entrare “in scena”; difatti ha preso dimora nelle ville e nei palazzi del potere, è salito al governo, è entrato nel processo di formazione di un Consiglio regionale, trabocca nelle barzellette e nelle bestemmie del presidente del Consiglio. Tuttavia l’osceno maggiore è stato mostrato dalla Camera dei Deputati inchiodata per giorni e notti ai pulsanti del voto per decidere, sostituendosi ai giudici di Milano, di archiviare un processo di corruzione in atti giudiziari a carico del capo del governo. L’aula parlamentare al posto di un’aula di giustizia: non si potrebbe immaginare un conflitto di attribuzioni più evidente e ostentato di questo. Allo spettacolo hanno concorso ministri che nelle stesse ore avrebbero dovuto affrontare la tragedia degli sbarchi a Lampedusa e dei naufragi a Pantelleria, ricucire lo strappo con l’Europa prodotto dalla politica xenofoba della Lega, gestire una inconsulta guerra con la Libia, trovare qualche rimedio alla caduta del reddito e dell’occupazione, mettere un freno all’impoverimento generale del Paese; invece di governare, ecco i ministri a presidiare il fortino di Montecitorio, per resistere ai Tartari che però non arrivano mai.…
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