Per una legislatura di ricostruzione e dialogo. Per un voto libero ed eguale.Una proposta alla società e alle forze politiche italiane.

di Raniero La Valle e Luigi Ferrajoli

La battaglia parlamentare del 13-14 dicembre ha dimostrato che il premio di maggioranza introdotto dalla legge Calderoli, nella misura in cui non può impedire che la politica scompaia di cinque anni in cinque anni nemmeno nelle aule legislative, non solo non garantisce la stabilità ma porta alle ultime conseguenze la logica dello scontro e fa dipendere dagli umori o dagli interessi anche di un singolo deputato l’intero corso politico.

Prendere atto del nuovo pluralismo politico. La riproposizione di questo premio anche nelle prossime elezioni, vicine o lontane che siano, altererebbe poi in maniera gravissima, prima ancora che il risultato del voto, la dialettica politica tra i partiti e la stessa identità di ogni forza politica. È del tutto evidente infatti che dalle ultime vicende sono emersi diversi soggetti politici, ciascuno con la propria visione e il proprio progetto per il Paese, che non sono per ora riconducibili in alcun modo alla logica di uno schema bipolare.…

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Perchè Karl Marx parla anche di noi.

di Lucio Villari

Nicolao Merker, Karl Marx - Vita e opere (Laterza , 2010)

«La cosa più triste in questo momento», scriveva Marx alla figlia Jenny nel 1881, «è essere vecchio. Il vecchio può soltanto prevedere anziché vedere». E l´anno dopo, pochi mesi prima di morire, a un amico che gli proponeva una edizione completa delle sue opere, Marx rispondeva di doverle «ancora scrivere». Queste riflessioni, stanche e amare, hanno un senso. Marx può infatti essere anche riletto, come si fa con i classici della letteratura o della poesia, anzitutto perché la sua opera maggiore, il Libro primo de Il Capitale (il secondo e il terzo sono stati messi a punto ed editati da Friedrich Engels), è stata scritta sono parole sue secondo un progetto fondato su «considerazioni artistiche», e poi perché quest´opera è stata, per oltre un secolo, un punto di riferimento per milioni di persone; anche se è stata letta da una minoranza. Già quando il libro apparve nel 1867 era stato accolto dal silenzio. Poi tutto cambierà e Marx diventò marxismo.…

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Nel vortice Wikileaks

di Giorgio Ruffolo

Qualche breve considerazione sul caso WikiLeaks. Anzitutto sulla reazione dei governi, di quello americano e, in particolare di quello italiano, alla falla informatica di WikiLeaks. È unanime il coro delle esecrazioni contro quello che viene definito un proditorio attacco terroristico alla stabilità mondiale. E si invoca la pronta punizione dei colpevoli. Che i fatti denunciati che traboccano dalla falla siano veri o no e quale giudizio se ne debba trarre, neppure se ne parla. E soprattutto non vengono affrontate due questioni fondamentali che emergono da questo scandalo: l´ormai evidente insufficienza dei normali codici di riservatezza rispetto alla dilagante potenza dell´informazione; e soprattutto, i limiti della riservatezza quando essa diventa copertura intollerabile di interessi, privilegi, macchinazioni private. Riguardo alla prima mi pare ingenuo addebitare a pura malvagità l´inevitabile violazione di segreti ormai insostenibili di fronte alla pressione raggiunta dall´informazione mediatica. La saggezza convenzionale ci ammonisce spesso sull´inutilità di opporre divieti politici e burocratici alla forza del mercato. La stessa saggezza dovrebbe essere applicata al controllo dell´informazione.…

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Se Bagnasco fa politica

di Paolo Flores d’Arcais

Moralmente parlando, siamo al governo Berlusconi-Scilipoti. Politicamente, siamo al governo dei tre B: Berlusconi, Bossi e Bagnasco. Sua Eminenza, infatti, qualche istante dopo il voto-mercimonio con cui a Montecitorio Berlusconi aveva evitato la sfiducia, già avvertiva l’impellente stimolo di incensarlo così: “Ripetutamente gli italiani si sono espressi con un desiderio di governabilità. Questa volontà, questo desiderio espresso in modo chiaro e democratico, deve essere da tutti rispettato e da tutti perseguito con buona volontà ed onestà”. Il più lurido mercato delle vacche cui sia stato dato assistere nel Parlamento italiano viene così santificato dal presidente della Conferenza episcopale, che parla evidentemente a nome di tutti i vescovi italiani. Cosa c’entrino “buona volontà e onestà” con lo sfacciato acquisto “un tanto al chilo”, prolungato urbi et orbi lungo tutto un mese, di uomini e donne che dovrebbero rappresentare la nazione, lo sa solo Iddio. Con questo ultimo “endorsement” al caro amico di Putin e Gheddafi, la Chiesa gerarchica ha toccato lo zenit nel suo pellegrinaggio di ritorno al costantinismo, calpestando tutte le aperture di laicità del Concilio Vaticano II e del “Papa buono” Giovanni XXIII.…

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Una legislatura di tregua

di Raniero La Valle

I dolori non finiscono mai, così Berlusconi è ancora lì col suo governo, dopo la “due giorni” parlamentare giunta talmente in ritardo, dopo un mese dalla presentazione della mozione di sfiducia, e di favori fatti al presidente del Consiglio, da ribaltare il previsto risultato del voto. Quello che è avvenuto tra il 13 e il 14 dicembre in Parlamento dimostra che ormai il problema della salvezza della nostra Repubblica non è riducibile al superamento di Berlusconi, ma è legato al superamento del berlusconismo; la corruzione delle persone e delle idee infatti è scesa per i rami, e dai vertici del potere attraversando il Parlamento si diffonde nel Paese penetrando, in cerca di legittimazione, nel senso comune. Lo sfondo è uno sfondo di violenza, che a Roma è venuta alla superficie nella guerriglia urbana provocata dai black bloc in coincidenza con il voto parlamentare. Ma almeno due volte gli attori principali della scena politica hanno sprigionato una violenza non meno pericolosa di quella dei black bloc.…

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Urla di donne nella Bibbia

di Lidia Maggi

Tamar era da poco uscita dall’infanzia. Passava le giornate tra le mura domestiche, in una grande casa che la faceva sentire protetta dai pericoli esterni. La sua famiglia non le aveva fatto mancare nulla e lei si preparava a crescere, cullata dai suoi sogni di ragazza e distratta dalle piccole responsabilità che via via andava assumendo. Tamar non pensava che il pericolo maggiore per la sua esistenza non risiedeva fuori dalla sua abitazione, ma all’interno delle mura domestiche. Il suo fratellastro, molto più grande di lei, iniziò a gettarle occhiate invasive. Un disagio la coglieva in sua presenza, disagio che tuttavia non sapeva nominare. Davanti a lui si sentiva imbarazzata. La casa, dove la famiglia risiedeva, era tuttavia abbastanza ampia per evitare di incontrarlo troppo di sovente e lui era spesso fuori. Poi suo fratello si ammalò. Non era chiaro quale fosse la fonte della sua malattia. Rimaneva a letto rifiutando il cibo per lunghi giorni. In una di quelle occasioni il padre le ordinò di prendersi cura di lui.…

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La partita comincia ora

di Ezio Mauro

CON tre voti di maggioranza, strappati in extremis ai finiani nell’ultima compravendita notturna, Berlusconi rimane a Palazzo Chigi. Ma per fare che cosa? Quel margine precario, appeso a mille promesse impossibili, nel giorno per giorno non consentirà al Premier di far approvare più nulla. Ma a Berlusconi i voti non servono per governare: gli servono per comandare. Ieri li ha avuti, e tanto gli basta. La politica può aspettare, il Paese anche. Per il Cavaliere era più importante la prova di forza con Fini, sulla fiducia. L’ha vinta e, letteralmente, questa vittoria per lui non ha prezzo. Ma da oggi, l’opposizione conta un partito in più, e comperando i pontieri il Premier ha divorato anche l’ultimo ponte coi finiani. L’unico modo per sopravvivere davvero alla vittoria di ieri, è allargare la maggioranza all’Udc. Ma Casini non ha alcuna convenienza a cambiare una linea costruita negli anni, e dirà di no. La Lega aspetta di intascare il federalismo, e dà i 30 giorni a Berlusconi.…

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Dalla creazione al diluvio: la responsabilità per il creato

di Daniele Garrone

(…) Genesi 1 da una parte e Genesi 2 e 3 dall’altra sono due racconti più o meno contemporanei, entrambi di epoca persiana, e in una certa tensione dialettica tra di loro. (…). In base alla lettura tradizionale, quello di cui parla Genesi 1 sarebbe andato perduto con la caduta, tanto che i commentatori protestanti rinunciano persino a spiegare cosa sia l’imago Dei, perché tanto l’umanità l’avrebbe persa con il peccato originale, che avrebbe corrotto tutto (diversamente da quanto sostengono i cattolici, per i quali ha solo offuscato le facoltà umane). Quanto a Genesi 2 e 3, non si tratta del racconto di una caduta – di un salto genetico, si potrebbe dire – ma, piuttosto, di una sorta di romanzo di formazione, che spiega cosa succede quando si diventa adulti, quando, cioè, si è molto più liberi e molto più forti ma si hanno anche molti più guai.

L’umanità come statua vivente di Dio

Veniamo alla nozione di imago Dei.…

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Il potere digitale

di Stefano Rodotà

QUAL è il destino degli arcana imperii al tempo di WikiLeaks? Questa domanda rimbalza da un punto all’ altro del mondo. La via per trovare la risposta è indicata da un titolo del Guardian: “La rivoluzione è cominciata e sarà digitale”. Una rivoluzione annunciata, che non sarà fermata dall’ arresto di Julian Assange, per altro legato a ragioni che nulla hanno a che fare con WikiLeaks. Troppe reazioni di questi giorni palesano arretratezza culturale, ritardi politici, contraddizioni clamorose, incomprensione di che cosa sia la Rete, quali le sue dinamiche e i suoi effetti. E allora bisogna partire da una analisi della sua vera natura, dall’ intreccio tra rottura e continuità che in essa si manifesta, dal nuovo contesto politico e sociale, dalla incessante ridefinizione di che cosa sia trasparenza. In sintesi: a quale redistribuzione del potere siamo di fronte? Fughe di notizie riservate, rivelazioni di documenti segreti non sono una novità. Quel che cambia è la scala, la dimensione del fenomeno: la circolazione planetaria di masse ingenti di dati ha fatto divenire assai agevole il “cercare, ricevere, diffondere” informazioni.…

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Tu chiamale se vuoi elezioni. Al voto Haiti devastata dal terremoto, dall’urugano e dal colera

di Claudia Fanti

Secondo i dati preliminari diffusi dagli osservatori Onu, il primo turno delle elezioni haitiane “al tempo del colera”, il 28 novembre scorso, avrebbe riservato una grossa sorpresa (per conoscere i risultati ufficiali bisognerà attendere ancora diversi giorni): la rabbia degli haitiani contro il governo avrebbe avuto la meglio sui brogli denunciati da ogni parte, escludendo dal ballottaggio del prossimo 16 gennaio il candidato scelto dal presidente uscente René Prevàl, il 48enne Jude Célestin, fermo ad appena il 12% dei voti, malgrado il controllo da lui esercitato su tutta la macchina elettorale. Al ballottaggio andranno, a quanto pare, il cantante di kompa (un tipico ritmo haitiano) e idolo dei giovani Michel Martelly, noto come “Sweet Mickey”, primo con circa il 39% dei voti, e Mirlande Manigat, 70 anni, moglie del primo presidente del dopo-Duvalier, Leslie Manigat (poi rovesciato da un colpo di Stato), seconda con il 31%. Assenti dalla competizione elettorale per non oscuri “vizi di forma” il partito di Jean Bertand Aristide (l’ancora popolarissimo ex presidente in esilio in Sudafrica) e il rapper Wycleff Jean, dato dai sondaggi come uno dei grandi favoriti.…

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