Le regole di Marchionne e l’etica di Berlinguer
di Eugenio Scalfari
Il Marchionne intervenuto a Rimini al meeting di Comunione e liberazione non ha detto grandi novità rispetto al Marchionne di Pomigliano. Del resto da allora non è accaduto nulla di rilevante che non fossa già stato previsto: il mercato automobilistico mondiale continua a perder colpi in Occidente (e a guadagnarne nei grandi mercati dei paesi emergenti): la Fiat è una delle imprese più penalizzate sia sul mercato italiano sia su quello europeo; la stessa Fiat tuttavia vende in Italia circa il 40 per cento del suo prodotto e quindi ci deve restare, che lo voglia o no, ed anche le più massicce de-localizzazioni non possono cancellare con un tratto di penna tutti gli stabilimenti italiani e la manodopera che ci lavora.
Questa situazione è nota da un pezzo, fin da quando due anni fa Marchionne lanciò l’operazione Chrysler con l’accordo dei suoi azionisti, del Presidente americano Barack Obama e dei sindacati di Detroit. Non tutti i commentatori capirono che non era la Fiat a conquistare la Chrysler, anche’ essa in stato pre-agonico, per fare di due debolezze una forza.…
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