Una prima analisi critica dell’attuale travaglio della destra

di Giovanni Bianco

Opinionisti e politologi hanno dedicato, nell’ultimo mese, non poche ed interessanti analisi agli attuali travagli della destra ed al dualismo conflittuale Berlusconi-Fini. Il Cavaliere è stato, dunque, attaccato in pubblico, davanti al “popolo della libertà”, con l’indice puntato e toni concitati, da Fini, l’ex delfino del leader neofascista Almirante, che oggi è sostenitore di un’idea di destra repubblicana e laica, pur se conservatrice. Si è giunti persino a parlare, da parte di Ezio Mauro, di “ferita al corpo mistico del sovrano”. Cosa si nasconde nel fondo della diatriba suaccennata? Ci sono soltanto ideali e nobili intenzioni o, soprattutto, una lotta per il potere di medio e lungo periodo, che riguarderà il “dopo Berlusconi”? Per ora la rissa sfiorata non ha prodotto grossi risultati, se non un gran clamore e la conferma del basso tasso di democraticità del Cavaliere, che in fretta e furia ha fatto approvare, da una maggioranza molto estesa, un documento contro la costituzione di correnti nel suo partito, di cui Fini è cofondatore, così volendo ribadire che il Pdl coincide con la sua persona e con un popolo guidato carismaticamente dal capo illuminato.…

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Berlino tra Kant e la catastrofe

di Ulrich Beck

La regola numero uno di una società mondiale del rischio recita: non lasciare mai che un rischio globale passi senza sfruttarlo, poiché si tratta di un’ occasione di fare qualcosa di grande. Tuttavia, la risposta politica non è necessariamente multilaterale e cosmopolitica.

Può anche essere unilaterale e nazionale. Disponiamo a questo riguardo di un chiaro esempio: la cancelliera federale Angela Merkel ha sfruttato la crisi monetaria europea per reindirizzare la politica finanziaria dell’ eurozona in direzione di un’ Europa tedesca.

Quando il rischio finanziario globale teneva con il fiato sospeso il mondo, venivano celebrati i governi capaci di prendere l’ iniziativa politica per salvare l’ economia mondiale da se stessa. L’ anno scorso il problema erano le banche; quest’ anno lo sono i governi. Ma chi salverà gli Stati dalla bancarotta statale? Il rischio della bancarotta statale non equivale alla bancarotta statale. Rischio significa l’ anticipazione della catastrofe nel presente, che va chiaramente distinta dall’ effettivo avverarsi di un evento futuro.…

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Corrispondenza negata

di Raniero La Valle

Corrispondenza negata (Del Cerro, 2008)

C’è un libro intitolato “Corrispondenza negata” in cui sono pubblicate le lettere che il manicomio di Volterra intercettava e sequestrava, sia che fossero lettere scritte dai ricoverati, sia che fossero lettere a loro dirette. Prima della riforma, quando i manicomi erano quelle istituzioni totali che Basaglia e gli Psichiatri democratici dovevano denunciare e far chiudere, ai pazienti veniva tolto il diritto di comunicare, e la loro corrispondenza era pertanto “negata”. Inutile dire che molto spesso si trattava di lettere bellissime, e che tutti ci avrebbero guadagnato se avessero potuto essere spedite e ricevute.

L’Italia di oggi non è ancora una istituzione totale, ma sotto l’imperio del “centralismo carismatico” di Berlusconi, come lo ha chiamato spietatamente Gianfranco Fini, un manicomio lo è, anche se le persone disturbate sono più nelle stanze della direzione che nei reparti delle vittime; è infatti lì, in direzione, che siede chi vede comunisti dappertutto, sostiene che la mafia sia creata dall’antimafia e si crede un padreterno perseguitato da giudici cattivi.…

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Resistenza, le parole che non diciamo più

di Gustavo Zagrebelsky

Le lettere dei condannati a morte della Resistenza non sono state scritte per venire in mano a noi che le leggiamo. Sono state concepite in un momento della vita che solo a pochi è dato di vivere. Quel momento terribile e solenne della contemplazione attuale della propria morte, quando in lucidità e coscienza si è faccia a faccia con se stessi, spogliati di tutto ciò che non è essenziale. Esse sono indirizzate alla cerchia delle persone più vicine e care, in cui sono riposti gli affetti e da cui nascono e si alimentano le energie vitali che ci conducono ad agire nel mondo. Questi testi sconvolgenti parlano della morte freddamente disposta da esseri umani nei confronti di altri esseri umani e questi ultimi colgono negli ultimi istanti della loro vita, nell’attesa consapevole della fine. Ogni facoltà spirituale deve essere stata provocata fino all’estremo. La psiche non può essere sollecitata più di così, dicono coloro i quali, per un motivo inaspettato, sono scampati alla morte e hanno potuto rendere testimonianza.…

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Leaderismo rusticano

di Michele Prospero

Ora tocca a Bossi prestare i primi soccorsi a un Berlusconi ferito che ha assistito imbufalito al puntiglioso intervento con il quale Fini ha smontato con indubbia tenacia il malconcio partito di plastica. Solo che l’improvvido aiuto leghista non risolleva l’umore nero del Cavaliere perché finisce per aggiungere altra benzina all’incendio che ha devastato l’edificio del potere carismatico che pareva saldo dopo l’ennesimo trionfo elettorale. Minacciando il rompete le righe, con la dissoluzione fulminea della coalizione, Bossi complica le malattie ormai croniche che affliggono la destra. Il suo intervento denso di minacce e intimidazioni, conferma in fondo le ragioni di un dissenso politico radicale come quello avanzato da Fini contro un irresponsabile Cavaliere finito ostaggio della Lega. Dall’affondo di Fini contro un Berlusconi manipolato dalla possente morsa leghista, anche Bossi si sente chiamato in causa e reagisce. La Lega avverte il vacillare delle ampie concessioni contenute in quell’incauta riforma del titolo quinto della costituzione, varata nel 2001 dal governo Amato ormai prossimo alla scadenza della legislatura.…

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Perché la sinistra non riesce a governare

di Michel Rocard

La sinistra italiana e quella francese possono condividere un approccio comune a numerose questioni che oggi riguardano in particolare la mutazione del mondo e la crisi economica, molto diverse mi appaiono invece le situazioni legate ai rapporti col territorio e alla struttura dei partiti.

Il partito socialista francese vive un paradosso: ha perso per tre volte consecutive la battaglia elettorale per le presidenziali, ma ha appena riscosso per la seconda volta consecutiva una formidabile vittoria alle elezioni regionali. La sinistra governa oggi in Francia in oltre il 60 per cento delle città con più di 20mila abitanti, in oltre la metà dei dipartimenti e in 21 regioni sulle 22 che conta il territorio metropolitano. Non abbiamo affatto l’impressione di uno scollamento del partito dal territorio. Questo non significa che non ci sia una crisi: essa viene però sentita come una crisi di identità e progetto nazionale.

Il partito socialista francese attraversa da almeno sette o otto anni una crisi nazionale talmente profonda che le personalità migliori sono ormai tentate di disertare le strutture direttive del partito per dedicarsi esclusivamente ai mandati locali di sindaci, presidenti di Regione o consiglieri generali.…

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Testimone di speranza e di liberazione

di Samuel Ruiz García

Cari fratelli vescovi; care sorelle e cari fratelli ministri, reverendi, sacerdoti, pastore e pastori, religiose e religiosi delle diverse Chiese e congregazioni che ci accompagnano questo pomeriggio; care sorelle e cari fratelli solidali, venuti qui da tutti gli angoli del pianeta; sorelle e fratelli salvadoregni che oggi ci accogliete, è un immeritato privilegio quello di presiedere questa Eucaristia di commemorazione del XXX anniversario della pasqua martiriale di mons. Oscar Arnulfo Romero y Galdámez, il nostro amato Monsignore!

(…) I miei occhi contemplano un avvenimento realmente prodigioso e sorprendente, poiché, pur stando in una cripta, non colgo segni di morte ma di vita; non si rivelano davanti a me gesti di pena né di apatia, ma di un dinamismo che riempie questo luogo di un’energia potente; non vedo volti di dolore e di oscura rassegnazione, ma sguardi pieni di una fede e di una speranza contagiose…

Non è la tomba di un uomo morto – assassinato, più precisamente – quella che da qui osserviamo, ma il faro luminoso che ci ha guidato negli ultimi trent’anni, nella ricerca e nella costruzione del Regno di Dio che Gesù ci è venuto ad annunciare.…

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Un “Po” di Dio. Elezioni regionali: la gerarchia plaude al successo leghista

di Emilio Carnevali

Di certo non si potrebbe rimproverare al card. Angelo Bagnasco di non essere stato assai chiaro nella sua “dichiarazione di voto” alla vigilia delle regionali svoltesi lo scorso 28 e 29 marzo. Con il forte appello per il rispetto dei cosiddetti “valori non negoziabili” – in primo luogo la difesa della vita dal concepimento alla morte naturale (il che implica ovviamente la ferma condanna della pillola abortiva Ru486) – il presidente della Cei ha tirato la volata ai candidati del centrodestra nelle due regioni-chiave di questa delicata tornata elettorale: Lazio e Piemonte (v. Adista n. 28/2010). Ecco perché non stupisce affatto la soddisfazione mostrata dalle gerarchie cattoliche per i risultati delle urne, che hanno decretato, oltre alla vittoria di Cota e della Polverini, il trionfo della Lega e la conseguente, sostanziale tenuta della maggioranza guidata da Silvio Berlusconi.

Il più esplicito, a spoglio ancora in corso, è stato mons. Rino Fisichella: “I cattolici”, ha commentato il presidente della Pontificia Accademia per la Vita, “in queste elezioni hanno una presenza determinante, come nel caso di Formigoni o Cota, e questo vale anche quando non si presentano con gli schieramenti principali: penso ad esempio ai risultati qualificanti di Paola Binetti o di Magdi Cristiano Allam.…

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Una sfida sul destino della democrazia

di Stefano Rodotà

È mai possibile che si accetti senza reagire una politica che si manifesta con la distorsione dei fatti, l’aggressione alle istituzioni, l’esibizione di un potere ispirato da una logica autoritaria?

Questi sono i temi nitidamente posti da Eugenio Scalfari, e conviene seguire la strada da lui indicata tornando su alcune delle cose dette sabato dal presidente del Consiglio ad una platea di imprenditori. E tuttavia, prima di seguire Berlusconi lungo l’abituale suo itinerario di aggressioni e vanterie, bisogna sottolineare la novità rappresentata dai tre fatti gravissimi narrati da Scalfari, rivelatori non tanto di una inammissibile doppiezza, ma di un sistematico mentire al presidente della Repubblica, che configura un caso clamoroso di slealtà costituzionale. Mentre Giorgio Napolitano si adopera per creare un clima propizio per una riforma rispettosa della Costituzione, Silvio Berlusconi tiene comportamenti pubblici e privati che mettono in discussione la funzione esercitata dal presidente e gli lancia una sfida che può sfociare in un gravissimo conflitto al vertice delle istituzioni.…

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Perchè non c’è stato l’effetto Sarkozy

di Marc Lazar

Le elezioni italiane, a meno di una settimana dal secondo turno di quelle francesi, aveva indotto i commentatori a tentare accostamenti tra questi due scrutini regionali. L’ intento era di verificare se in anche Italia – fermo restando il valore relativo di ogni confronto – fossero riscontrabili i tre dati salienti del voto francese: bassa affluenza alle urne, voto nettamente punitivo per il presidente Sarkozy, ampia vittoria della sinistra. I dirigenti del Pd speravano che il vento di sinistra d’ Oltralpe soffiasse anche sulla Penisola; e la stessa cosa temevano i responsabili del centro-destra.

L’ osservazione dei risultati del voto regionale italiano e di quello francese presenta un grande interesse, in quanto pone in evidenza da un lato un punto in comune, e dall’ altro due differenze di rilievo.

La Francia e l’ Italia hanno registrato un forte astensionismo, ancorché modulato dalla storia e dalle tradizioni elettorali dei due Paesi. In Francia la percentuale degli astenuti ha raggiunto il 53% al primo e il 48,7% al secondo turno, mentre in Italia è stata del 35,9%.…

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