L’attuale clima politico e le arbitrarie proposte della maggioranza
di Giovanni Bianco
Il clima oltremisura “buonista” che taluni hanno cercato di diffondere nel Paese dopo il vile attentato al Presidente del Consiglio è durato quel poco che basta, subito dopo chi governa si è riproposto con il solito stile e gli arcinoti metodi, infischiandosene delle critiche e del buon senso.
Non c’è davvero da illudersi, la pervicacia del Cavaliere nel proporre ed imporre un sistema di garanzie arbitrarie, di leggi e leggine irragionevoli, “ad personam”, non ha limiti. Soltanto uno spirito ingenuo o in malafede poteva e può pensare il contrario, magari abbagliato da un cieco ottimismo che prescinde dai fatti. Appunto questi ultimi, e mi riferisco ai più recenti, sono un nuovo monito. Da essi non possiamo prescindere, come già notava il Machiavelli nel noto capitolo decimoquinto del Principe, in cui si contrappone la “verità effettuale della cosa” all’ “immaginazione di essa”, cioè i fatti realmente accaduti a quelli frutto dell’immaginazione o di sogni. Perciò in questo freddo mese di gennaio si registra una ritrovata animosità del Capo e dei suoi accoliti, nuovi e preoccupanti tentativi di aggirare gli “ostacoli” che si presentano sulla strada della perfetta attuazione del “dispotismo indiretto”, per riprendere una locuzione del Condorcet, cioè di un regime formalmente basato sui principi dello Stato di diritto e della democrazia rappresentativa, ma di fatto accentrato nelle mani di una ristretta minoranza dominata da un leader cinico e potente, che si propone di ridimensionare qualsiasi potere dello Stato che osa resistergli, sia esso il Giudice delle Leggi o la magistratura ordinaria, o il Capo dello Stato.…
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