Giovanni XXIII
di Giovanni Emidio Palaia
Questo volume è stato pubblicato dalla Fondazione Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Parafrasando ciò che papa Giovanni dice del suo rapporto con Dio, si può affermare lo stesso riguardo al suo legame con i santi. Il «Papa della bontà», e prima ancora il sacerdote e vescovo Angelo Giuseppe Roncalli, fin dagli anni del seminario viveva quotidianamente in compagnia di Dio e dei santi.
Come viene evidenziato nell’Introduzione da Ezio Bolis, per Giovanni XXIII la devozione ai santi non costituisce una manifestazione secondaria o immatura della fede cristiana, bensì una sua espressione genuina e robusta, radicata nella dottrina cattolica della comunione dei santi. Bolis aggiunge che, secondo Giovanni XXIII, i santi lasciano sempre un segno dove passano. Questo concetto emerge chiaramente negli scritti raccolti nel volume, dove Roncalli, sia nei suoi scritti personali sia nel corso del suo pontificato, ha cercato di cogliere i fili della Provvidenza che si manifestano attraverso i santi, nel loro cammino terreno, nei loro scritti e nella loro intercessione.
Questo libro mostra come la crescita nella fede di colui che il mondo avrebbe conosciuto come «Giovanni XXIII, il Papa del Concilio» sia avvenuta grazie alla scuola dei santi. Questa formazione rappresenta una sorta di istruzione e scienza attraverso figure esemplari. Un principio fondamentale di papa Giovanni, evidenziato nel volume, è il suo impegno a «prendere la sostanza e non gli accidenti» delle virtù dei santi. È un concetto che riecheggia il significativo detto del beato Carlo Acutis: «Tutti nascono come originali e molti muoiono come fotocopie». Roncalli aveva appreso questa lezione da grandi santi, come Basilio e Francesco d’Assisi, che mettevano in guardia dall’imitare i loro difetti.
Il libro presenta diverse figure di santi legate alla vita di Roncalli e alla sua terra natale, come san Giuseppe, san Giovanni Battista, san Giovanni evangelista, sant’Alessandro e san Luigi Maria Palazzolo. Di ogni santo ci sarebbe molto da dire rispetto a quanto scritto nel volume, ma è significativo il rapporto che Giovanni XXIII ha avuto con sant’Ignazio di Loyola. In sintesi, possiamo dire che questo santo viene citato spesso negli scritti di papa Giovanni, soprattutto per gli aspetti di fedeltà agli Esercizi spirituali, di amore al silenzio e alle regole che Roncalli aveva appreso in seminario.
Altri capitoli sono dedicati a grandi fondatori, come san Francesco d’Assisi, san Benedetto e santa Grata: figure che Roncalli incontrò soprattutto durante gli anni della sua formazione. San Francesco d’Assisi è stato amato e venerato da lui in un modo del tutto particolare: basti pensare che, prima di aprire il Concilio Vaticano II, il Papa volle affidare questa grande evento, con un suo pellegrinaggio, alla Madonna di Loreto e a san Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. Nei suoi scritti, egli annota tre punti fondamentali della spiritualità di san Francesco: la perfetta letizia, la pace e la povertà. Tre elementi che sono stati una costante del suo cammino cristiano e sacerdotale.
Il volume presenta anche i santi vescovi che Roncalli prese come modello nella sua vita sacerdotale, episcopale e nel servizio diplomatico, come san Carlo Borromeo, san Gregorio Barbarigo, san Francesco di Sales e san Giovanni Maria Battista Vianney.
L’ultima parte del libro si concentra su Giovanni Bosco, i Padri della Chiesa e Lorenzo Giustiniani, che hanno influenzato Roncalli specialmente dopo il suo servizio diplomatico, quando divenne patriarca di Venezia.
Questo libro, realizzato con grande competenza, rigore scientifico e passione per la figura di Giovanni XXIII, offre ai lettori una preziosa testimonianza dei santi che hanno accompagnato Giovanni XXIII nella sua preghiera, nella sua scrittura e nella sua azione pastorale quotidiana, restituendo così un ritratto vivido di Angelo Giuseppe Roncalli.
Recensione a Giovanni XXIII. Santorale, a cura di E.Bolis e A.A.Persico, Studium, 2023
(laciviltacattolica.it , 22 settembre 2024)