Don Puglisi, ucciso dalla mafia e da «mandanti inconsapevoli». Un libro a 30 anni dall’omicidio

di Luca Kocci

«Sono passati trent’anni dalla sera del 15 settembre 1993, quando il caro don Pino Puglisi, sacerdote buono e testimone misericordioso del Padre, concluse tragicamente la sua esistenza terrena proprio in quel luogo dove aveva deciso di essere “operatore di pace”, spargendo il seme della Parola che salva, che annuncia amore e perdono in un territorio per molti “arido e sassoso”, eppure lì il Signore ha fatto crescere assieme il “grano buono e la zizzania”». Comincia con queste parole la lettera che papa Francesco – in cui, in maniera piuttosto sorprendente, non vengono mai usate le parole «mafia» o «Cosa nostra» – ha inviato a mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, in occasione del trentesimo anniversario dell’omicidio di don Pino Puglisi, il parroco palermitano che annunciava il Vangelo dal pulpito della sua chiesa e per le strade del suo quartiere, lavorando perché Brancaccio diventasse più vivibile – le lotte insieme ai cittadini per la scuola, i servizi sociosanitari, le fognature – e i suoi abitanti potessero liberarsi dal dominio mafioso.…

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Quella spoliazione delle esistenze

di Teresa Numerico

A proposito di «Terra Bruciata», di Jonathan Crary edito da Meltemi. L’autore del volume insegna «Modern Art and Theory» alla Columbia University di New York. Le risorse naturali del pianeta sono l’obiettivo dell’accumulazione per spossessamento e comprendono anche quelle biologiche, animali e umane. Lo sfruttamento delle tecnologie dell’attenzione per catturare lo sguardo degli utenti dei social media è una delle forme di speculazione sulla fisiologia umana per l’estrazione

La colonizzazione dei corpi e dei sensi è al centro del discorso di Jonathan Crary, interprete delle tecnologie digitali e del capitalismo. Nel 2013 è stato pubblicato in italiano 27/7 Il capitalismo all’assalto del sonno (Einaudi), un volume sulla velocità dei processi produttivi e percettivi che alterano i ritmi sonno/veglia. L’accelerazione ci sta costringendo a una dimensione «cosale», nella quale l’attività avviene senza interruzione, dove il corpo e i sensi sono in funzione senza pause, disgregando il legame con l’armonia circolare della terra. Il sonno non serve solo a riposare, ma anche a sognare e immaginare.…

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Una storia “contropelo”: la spiritualità della gente semplice e le colpe della religione ufficiale

di Claudia Fanti

Un omaggio alla «religiosità intima, radicata, profondamente vera» racchiusa nelle preghiere del popolo semplice: è questo il senso del libro di Carmela Dacchille La spiritualità dei nostri avi nelle orazioni popolari dialettali, pubblicato dalla casa editrice Gelsorosso con il sostegno del Consiglio Regionale della Puglia. Ma, accanto alla salvaguardia di un importante patrimonio culturale e spirituale, il volume offre, nel lungo saggio di analisi e commento di Dino Tarantino, una preziosa occasione per riflettere sulla spiritualità di ieri e di oggi, sul senso della preghiera e sul pensiero magico che spesso l’accompagna, oggi non meno che in passato.

Con una precisazione importante: è vero che le preghiere dei semplici riportate nel volume «contengono anche sedimenti magici ed esprimono atteggiamenti superstiziosi, ma non di più di chi prega Dio di “fermare la pandemia”, di chi lo invoca di “liberarci dal maligno”, di chi bacia il piede del crocifisso miracoloso, di chi si reca in pellegrinaggio presso il santuario mariano», come pure «di chi carica la liturgia eucaristica di una dimensione sacrificale e di un valore indebito, di chi recita l’esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli, di chi ritiene imprescindibili e risolutivi i riti liturgici, celebrati magari secondo il canone tridentino».…

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La Shoah e il paradigma vittimario del Novecento

di Claudio Vercelli

Si fa un grande parlare delle vittime dei grandi percorsi storici, ossia di quanti hanno pagato a essi un tributo che, molto spesso, è stato quello della propria vita. Con uno sgradevole neologismo, si potrebbe dire che la «vittimologia», dagli anni Ottanta in poi, ha occupato una parte importante delle riflessioni portate avanti dalle scienze sociali e da quelle storiche. Come capita un po’ per ogni stagione culturale, destinata come tale a riflettersi da subito sui diversi livelli di attenzione e, quindi, di analisi critica prevalenti, anche in questo caso si sono registrati aspetti positivi e limiti di sostanza. Gli elementi di interesse sono costituti dall’attenzione che si è andata manifestando verso quei gruppi sociali, e quindi quelle persone che, travolte da eventi soverchianti, ne sono risultati annientati. Un’indagine sui traumi che da ciò derivano, a partire dai sopravvissuti, così come dal vuoto che l’assenza delle vittime ingenera nelle collettività di cui erano parte, non può più essere esclusa dall’orizzonte analitico dello studioso.…

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Finte notizie dalla prigionia

di Giulio Busi

I detenuti erano costretti a scrivere ai parenti in tedesco narrando solo fatti positivi: le lettere servivano ai nazisti per scovare tra i destinatari altri ebrei. Oggi si sono rivelate utili per ricostruire profili e storie

Una donna ancora giovane, coi capelli folti, che si sforza di sorridere nell’obiettivo della macchina fotografica. Sulla copertina delle Lettere da Auschwitz , il bel volto mi fa dimenticare per un attimo il titolo. È mai possibile che qualcuna delle vittime abbia potuto scrivere da Auschwitz? E anche se lo ha fatto, cosa avrà detto, e a chi?

Ho subito cercato, sfogliando il volume, la foto. E mi sono fissato in mente la data: “1946”. I numeri possono essere più eloquenti di tante frasi. Vuol dire che Berthe Falk, questo il nome della sconosciuta, ce l’ha fatta, è uscita viva. Che a un anno dalla fine della guerra non riesca ancora veramente a sorridere è più che comprensibile. L’importante è che ci guardi dall’al di qua, che non si sia per sempre perduta oltre la barriera della morte.…

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Il romanzo distopico scritto al Cremlino

di Guido Caldiron

Un percorso di letture sull’ideologia dell’«era Putin» alla prova della guerra. Il nuovo nazionalismo, la denuncia della decadenza delle democrazie, la repressione dell’opposizione. Le radici del presente nelle recenti opere dello scrittore Mikhail Shishkin (21lettere), di Giuliano da Empoli (Mondadori) e di Andrea Graziosi (Laterza) e Orietta Moscatelli (Salerno). «I nostri ragazzi non hanno conosciuto il caos degli anni Novanta, dovevamo ricordargli che lo Zar incarna la stabilità e la grandezza della madrepatria», spiega Vadim Baranov, consigliere del Presidente nel romanzo «Il mago del Cremlino»

«Questa guerra non si combatte nella realtà, si combatte nella testa delle persone. L’importanza delle vostre azioni sul campo non si misura dalle città che prendete, si misura dai cervelli che conquistate. I nostri ragazzi non hanno conosciuto il caos degli anni Novanta, qualcuno doveva ricordargli che Putin incarna la stabilità e la grandezza della madrepatria». È solo nelle ultime pagine de Il mago del Cremlino (Mondadori, pp. 234, euro 19) – uno dei testi che svelano al meglio i meccanismi di funzionamento del potere moscovita – che il fantasma della guerra in Ucraina, in questo caso la sua fase iniziale in Donbass nel 2014, prende forma concreta.…

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Bergoglio, una sfida alla democrazia? Un libro di un giovane studioso

di Giampiero Forcesi

La concezione del popolo di Bergoglio, oltre ad essere alla base della sua denuncia delle disuguaglianze sociali, è essa stessa la più grande sfida alla democrazia rappresentativa di oggi. Questa la tesi centrale di un piccolo, interessante, libro di Dante Monda che ricostruisce per sommi capire il retroterra culturale di papa Bergoglio e le caratteristiche della sua concezione di popolo, per poi cercare di dimostrare quanto questa concezione sia una sfida alla crisi attuale della democrazia e, forse, l’indicazione di una sua possibile rigenerazione

Un giovane ricercatore, Dante Monda, ha compiuto un interessante itinerario di ricerca su un aspetto centrale della visione politica e religiosa di papa Bergoglio: la sua concezione di “popolo”. Ne è uscito un piccolo libro (120 pagine), edito dalla Morcelliana lo scorso maggio, con una prefazione di padre Antonio Spadaro e una post-fazione di Andrea Riccardi. Entrambi sono rimasti positivamente colpiti dall’analisi del giovane Monda. Titolo del libro: Papa Francesco e il “popolo”. Una sfida per la Chiesa e la democrazia.…

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La necessità della politica

di Federico Casella

Il volume di Carlo Galli, dedicato a uno dei dialoghi centrali di Platone, la Repubblica, non vuole essere, per esplicita dichiarazione dell’autore, un manuale didattico o un’opera di esegesi specialistica, ma una lettura concettuale volta a far emergere alcuni dei significati e delle esigenze fondamentali che animarono Platone durante la stesura di questo dialogo. Il primo capitolo è dedicato a una breve ricognizione delle principali letture della Repubblica e della filosofia platonica che sono state proposte nel corso della storia del pensiero occidentale: dal tentativo di Hegel di superare l’inevitabile dualismo platonico, alla critica di Nietzsche contro gli esiti – dal suo punto di vista – più deleteri di questo dualismo (e cioè la fede metafisica in un Dio-verità), fino alle interpretazioni di Heidegger, Arendt, Voegelin, Gadamer, passando per lo sforzo di appropriazione della Repubblica da parte del nazionalismo tedesco e del nazismo, le note critiche in senso antitotalitario di Popper, e la particolare tesi di Leo Strauss, che ritiene la Repubblica uno scritto volto a sottolineare l’impossibilità, se non l’insensatezza, di costruire e attuare un modello di città assolutamente perfetto.…

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Il senso della storia. Il confronto tra Karl Lowith e Reinhold Niebuhr

di Marco Barbieri

Si scoprono ricerche, alle volte, il cui pregio maggiore (anche se non l’unico) risiede meno nel modo i singoli contenuti sono sviluppati e più nell’impostazione che contraddistingue il lavoro complessivo, a partire dalla scelta del tema e dell’ottica di indagine. Tale è probabilmente il caso del volume di Luisa Borghesi, dedicato alla ricostruzione dell’incontro e del dialogo – esplicito e implicito – tra Karl Löwith e Reinhold Niebuhr e impreziosito nelle sue appendici da materiali pressoché inediti al pubblico italiano, quali il breve carteggio rimasto e la recensione di ciascun interlocutore nei confronti dell’opera speculare dell’altro. Poiché come evidenzia l’autrice sin dall’introduzione, una ben poco casuale coincidenza motiva il confronto proposto: ci si riferisce alla pubblicazione nello stesso anno, il 1949, e nella stessa area geografica, gli Stati Uniti, di due testi «che condividono il medesimo oggetto di indagine: la filosofia della storia moderna e il processo di secolarizzazione» (p. 7). I due lavori in questione, Faith and History del teologo Niebuhr e Meaning in History del filosofo Löwith, appartengono perciò a un unico e tuttavia non monolitico clima culturale, rispecchiandone in modo decisamente autonomo alcuni degli ordini di problemi più rilevanti.…

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Le eretiche e le altre donne d’opposizione

di Marilù Oliva

«La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo»

Eretiche. Donne che riflettono, osano, resistono di Adriana Valerio, già docente di Storia del cristianesimo presso l’Università Federico II di Napoli, è un saggio edito dal Mulino. Racconta di donne controcorrente, intelligenti, audaci, coraggiose che osarono porre in discussione i dogmi o sconquassare gli equilibri, considerate avverse all’ortodossia e quindi marchiate, perseguitate, calunniate, castigate come eretiche, talvolta bruciate.

Questo agile libro di circa 150 pagine è un excursus diacronico che parte dai primordi del cristianesimo e ne attraversa la storia fino alle dissidenti di oggi, in particolare cattoliche decise a esercitare il ministero, come la francese Anne Soupa, candidatasi vescova nella vacante diocesi di Lione. Oltre a lei ce ne furono innumerevoli altre a spezzare il pensiero comune – Margherita Boninsegna da Trento, Guglielma di Milano, Antonietta Giacomelli, per fare qualche nome – talvolta bollate come “femminette” e “donnicciole”.…

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