Il 25 aprile disobbediente: cortei ovunque

di Luciana Cimino

L’invito alla sobrietà del governo ha avuto l’effetto opposto. Il 25 aprile sarà celebrato in tutta Italia, come di consueto, al netto di qualche sindaco troppo zelante che ha colto l’occasione per esaudire il desiderio malcelato di saltare la ricorrenza.

SUCCEDE A Cinisello Balsamo dove il comune ha deciso di non far intervenire le associazioni partigiane e di vietare le bandiere alla commemorazione ufficiale. «È vergognoso che il sindaco interpreti la sobrietà richiesta nelle giornate del lutto nazionale con la sospensione del comizio dell’Anpi – ha dichiarato Luca Stanzione, segretario generale Cgil Milano -. Poco sobria è la strumentalizzazione con cui si usa la morte del papa per oscurare il ricordo di altre morti, credo sia necessario disobbedire e tenere il comizio già programmato».

A Foligno sono stati annullati l’esibizione della Filarmonica di Belfiore e gli interventi in piazza. Scelta contestata dal M5S perché «rischia di compromettere il doveroso omaggio alla Resistenza, il timore è che venga meno un impegno chiaro nel celebrare un passaggio storico essenziale per la nostra democrazia».…

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La lettera a un partigiano di Don Primo Mazzolari

di Primo Mazzolari

Don Primo Mazzolari sostenne la Resistenza nelle campagne della bassa mantovana e cremonese: dopo il 1945 condannò la violenza e il persistere degli odi e colse la necessità di una pacificazione tra le opposte parti, rifiutando però di mettere sullo stesso piano la Resistenza e il fascismo: come dimostra lo scritto che proponiamo in queste colonne, tratto dal volume di Primo Mazzolari, La Resistenza dei cristiani (a cura di Giorgio Del Vecchio; Edb, pagine 124, euro 15,00).

Quasi non ti riconosco, tanto ti sei fatto amaro e sfiduciato. Dov’è il tuo bel coraggio, e quel tuo vedere ilare e sicuro che ti rendeva amabilissimo nei bivacchi e trascinante nell’azione? Le grandi amarezze nascondono delle grandi delusioni e mettono alla prova i nostri grandi amori; ma se uno vi resiste e si mantiene fedele egualmente alle persone o alle cause che sembrano venirgli meno, egli ama veramente. Hai dato alla Patria due anni d’Africa, diciotto mesi di Russia e altrettanti di montagna dopo esserti miracolosamente salvato dai tedeschi l’8 settembre.…

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Giovanni XXIII e Papa Francesco, due “uomini dei tempi bui”

di Andreas Goncalves Lind

Introduzione

Pubblicato nel 1968, il libro Men in Dark Times[1] ha ancora qualcosa da dire ai nostri giorni. Hannah Arendt lo ha scritto molto tempo fa, è vero, e l’opera consiste in una raccolta di saggi dedicati a personaggi che hanno vissuto la maggior parte della loro vita durante la prima metà del secolo scorso, ad eccezione di Lessing[2].

Eppure, una luce risplende nella vita di queste persone che ci hanno preceduto: il fatto che alcuni di loro non abbiano mai perso la loro integrità nel difficile contesto in cui hanno vissuto. Questo è per noi oggi non solo un promemoria dei pericoli ideologici che ancora ci minacciano, ma anche un lievito di speranza in un’umanità che, sebbene spesso nascosta, ci incoraggia per il futuro.

Infatti, il mondo in cui Arendt ha vissuto con i personaggi la cui vita è per lei un leitmotiv della sua riflessione, si è lasciato avvelenare dalle ideologie totalitarie che hanno segnato il secolo scorso.…

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Agli sfruttati non serve la carità ma la lotta

di Luciana Castellina

In questo momento di grande tristezza per tanti nel mondo, una moltitudine di cui faccio parte anche io, di una cosa almeno sono contenta, anzi fiera: che sia stato il nostro manifesto nel 2016 a pubblicare e a distribuire insieme al quotidiano un libro che contiene uno dei più belli, e più significativi, discorsi di Bergoglio.

E questo in un tempo in cui ancora era possibile che altra pur paludata stampa uscisse con titoli come questi: «Papa Francesco benedice i centri sociali»; «Bergoglio incontra il Leoncavallo»; «Zapatisti, marxisti, Indignados, tutti dal papa». (In seguito capirono che era troppo impopolare ricorrere a questo tono di ironico sprezzo quasi che Papa Francesco fosse un secondario personaggio qualsiasi, sicché si corressero un poco).

Il libro di cui il nostro giornale si fece editore uscì in occasione dell’Incontro mondiale dei movimenti popolari (Emmp) a Roma, presenti fra gli altri un singolare e fino a poco prima presidente dell’Uruguay e prima guerrigliero Tupamaros, Pepe Mujica, la ben nota Vandana Schiva, assente invece l’invitato Bernie Sanders perché impegnato nella campagna elettorale americana.…

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Addio a Francesco, il Papa che ha smosso le mura della Chiesa

di Luca Kocci

L’annuncio è arrivato ieri poco prima delle 10 da parte del cardinale camerlengo Farrell: «Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre. La sua vita tutta intera è stata dedicata al servizio del Signore e della sua chiesa. Ci ha insegnato a vivere i valori del Vangelo con fedeltà, coraggio e amore universale, in modo particolare a favore dei più poveri e emarginati». In serata la comunicazione ufficiale delle cause della morte: ictus celebrale e collasso cardiocircolatorio irreversibile.

UNA NOTIZIA INATTESA, nonostante tutto. Bergoglio negli ultimi mesi è stato molto male – 38 giorni di ricovero al policlinico Gemelli per una polmonite bilaterale -, ha avuto due momenti di grave crisi che avrebbero potuto essere fatali. Poi si è ripreso, il 23 marzo è rientrato in Vaticano, in queste quattro settimane ha incontrato persone, giovedì scorso è uscito per qualche ora per un breve saluto ai detenuti di Regina Coeli.…

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La testimone. “Come un padre nella vita della Chiesa e nella mia”

di Stefania Falasca

Le parole sono diventate tutte inutili quando da Casa Santa Marta, ieri mattina, lunedì di Pasqua, ci hanno annunciato la morte di papa Francesco. È venuto a mancare il padre e siamo diventati orfani nel giorno più importante, centrale della storia della salvezza, il giorno che celebra la «tomba vuota», l’apice del mistero pasquale, il segno del riscatto, della risurrezione.

“Potreste avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il Vangelo” (1 Cor 4,15): è proprio infatti parlando di questa paternità di ordine soprannaturale che san Paolo poteva dire ai Corinti di essere loro padre, e così è per chi chiamiamo “Papa”, che significa “padre”. Un padre che viene a mancare in questo giorno centrale della historia salutis significa molto nell’economia della storia di grazia, non solo per la Chiesa. E al tempo stesso, di colpo, ci porta con altezza lacerante a guardare quali effettivamente siano le esigenze più profonde di questa travagliata cristianità.…

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Italiani d’America

di Enrico Paventi

Pur avendo costituito uno dei fenomeni più rilevanti della nostra storia postunitaria, si tende spesso a trascurare o, ancora peggio, a dimenticare quanto la vicenda dell’emigrazione italiana verso gli Stati Uniti abbia contribuito a plasmare sia l’esistenza di intere generazioni sia l’effettiva realtà di due nazioni. E quanto abbia inciso sulla società, sulla demografia, sulla cultura e sull’economia del nostro Paese, dal momento che, nel corso di poco più di un secolo, dal 1876 al 1988, hanno lasciato l’Italia quasi 27 milioni di persone e vi hanno fatto ritorno tra gli 11 e i 13 milioni, tanto da indurre alcuni studiosi a parlare in proposito di una vera e propria «diaspora».

Avagliano e Palmieri analizzano il fenomeno, la cui ampiezza è stata in qualche periodo davvero notevole, concentrando la propria attenzione sul lasso temporale che va dal 1870 al 1940. Mettono così in rilievo come le partenze dalla Penisola abbiano assunto connotati di massa tra l’ultimo ventennio dell’Ottocento e il Primo conflitto mondiale, quando a emigrare furono quasi 8 milioni di individui, per riprendere in misura minore nel dopoguerra.…

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Fermiamo il riarmo

di Giulio Marcon

Parte la mobilitazione delle reti pacifiste con la campagna “Ferma il riarmo”. Non si può aspettare oltre: l’azione per la pace e contro il riarmo è oggi più che mai impellente. L’Europa o è di pace o non è: non serve una nuova fortezza militare, una nuova alleanza armata fino ai denti, ma una sicurezza […]

L’escalation del riarmo, spinto dalle guerre e dall’assenza di politiche di pace, sta portando molti paesi, e tra questi quelli europei, su una strada pericolosa e piena di incertezze sul nostro futuro. Il riarmo non può che alimentare il rischio di nuove guerre e mette a repentaglio le risorse per quello di cui ci sarebbe bisogno: il lavoro, la transizione ecologica, il welfare, la sanità e l’istruzione.

Il piano Draghi di qualche mese fa (ossia: la spesa per la difesa come uno dei tre asset per rilanciare la competitività europea) ha anticipato l’annuncio della Ursula von der Leyen della mobilitazione “fino a 800 miliardi di euro” in quattro anni per riarmare l’Europa (ReArm Europe).…

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Vi parlo al cuore

di Valentina Cuccia

Mons. Luis Marín de San Martín, curatore di questo libro, ha il merito di aver ricostruito il percorso umano e spirituale di Giovanni XXIII attraverso le sue lettere, gli appunti e i documenti, permettendo così al lettore di conoscere profondamente la vita e la santità di questo papa canonizzato nel 2014. L’opera infatti aiuta a scoprirlo nei suoi pensieri, nella sua storia, nella sua umiltà e anche nella sua disponibilità a divenire strumento dello Spirito Santo.

Dalla biografia si nota come papa Roncalli sia rimasto molto legato al paese natio di Sotto il Monte, dove era vissuto assieme alla sua famiglia, assimilandone i valori e gli insegnamenti religiosi. La Provvidenza poi, come egli stesso ha scritto, gli fece percorrere le vie del mondo, come nunzio apostolico, in Oriente e in Occidente, incontrando gente diversa per religione e ideologia e conservando sempre un equilibrio tra l’apprezzamento dei loro valori e la fermezza dei propri princìpi cattolici.

Le sue parole e la sua testimonianza di vita sono uno stimolo a seguire meglio le orme di Gesù.…

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La forza delle donne nell’opporsi al male della Shoah

di Roberto Righetto

Sono le “Antigoni del Vangelo”, quelle capaci di opporsi a violenze, discriminazioni e dittature. Come Sophie Scholl, che nella Germania di Hitler fondò la Rosa Bianca contro il nazismo

E venne l’ora delle “Antigoni del Vangelo”: donne che nel corso del ‘900 e in questo secolo sono state capaci di esprimere una forza d’animo e una resistenza morale in grado di opporsi a violenze, discriminazioni e dittature. Non tutte solo grazie alla loro fede cristiana. Alcune certamente sì: da Sophie Scholl, che con il fratello Hans creò il movimento Rosa Bianca nella Germania nazista pagando con la vita la sua opposizione, a Dorothy Stang, che ha combattuto contro l’oppressione dei più poveri in Brasile, è stata assassinata nel 2005 e celebrata da papa Francesco nel Sinodo sull’Amazzonia. Altre hanno lottato in nome dei diritti umani, della libertà e della giustizia, come Milena Jesenska, Margarete Buber-Neumann, Nadejda Mandelstam, Stefania Shabatura e la giustamente celebrata Etty Hillesum. Ma tutte a buon diritto fanno parte del volume Les Antigones de l’Evangile di Denis Lensel, pubblicato oltralpe dalle edizioni Artège con la prefazione di Anne-Marie Pelletier.…

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