Costantino Mortati a Macerata. Convegno di studi
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di Francesca Provinciali
Riflessioni minime a tre anni dalla scomparsa del filosofo Emanuele Severino
Ai piedi del gigantesco costrutto pluri-ideologico eretto fino alla fine del 900 siede un’umanità stanca e confusa: la globalizzazione ha come avvolto in un limbo polveroso i frantumi dei colossali macigni culturali che lottando tra loro rotolano a valle disgregandosi. A tre anni dalla sua scomparsa possiamo spiegare il presente utilizzando la potente metafora del filosofo Emanuele Severino: cristianesimo, islam, capitalismo, comunismo, democrazia sono i massi giganteschi in perenne conflitto, attirati a scontrarsi come in un cumulo di macerie dalla forza di gravità che ne annulla la forza reciprocamente dirompente. Un gioco di ruolo e di compresenze– si badi bene – deprivato da tassonomie etiche.
Il dominio della tecnica sulla filosofia è in grado di dissolvere tutte le ideologie: secondo Severino la tecnica “è un gigante capace di toccare il cielo con un dito”, mentre i suoi cascami penetrano la dimensione antropologica fino al suo midollo ontologico, l’essere si confonde con l’esistere, l’attendismo del rimando e il nichilismo di una condizione esistenziale svuotata da motivazioni forti ci rendono angosciati e insoddisfatti, sotto il peso di pericoli incombenti, fino al nulla estremo di un indefinibile ‘cupio dissolvi’.…
Leggi tuttodi Claudio Vercelli
Si fa un grande parlare delle vittime dei grandi percorsi storici, ossia di quanti hanno pagato a essi un tributo che, molto spesso, è stato quello della propria vita. Con uno sgradevole neologismo, si potrebbe dire che la «vittimologia», dagli anni Ottanta in poi, ha occupato una parte importante delle riflessioni portate avanti dalle scienze sociali e da quelle storiche. Come capita un po’ per ogni stagione culturale, destinata come tale a riflettersi da subito sui diversi livelli di attenzione e, quindi, di analisi critica prevalenti, anche in questo caso si sono registrati aspetti positivi e limiti di sostanza. Gli elementi di interesse sono costituti dall’attenzione che si è andata manifestando verso quei gruppi sociali, e quindi quelle persone che, travolte da eventi soverchianti, ne sono risultati annientati. Un’indagine sui traumi che da ciò derivano, a partire dai sopravvissuti, così come dal vuoto che l’assenza delle vittime ingenera nelle collettività di cui erano parte, non può più essere esclusa dall’orizzonte analitico dello studioso.…
di Marco Impagliazzo
In questi giorni si ricorda la liberazione di Auschwitz da parte della 60° Armata dell’Esercito sovietico. «La prima pattuglia russa – scrive Primo Levi ne “La tregua” – giunse in vista del campo verso il mezzogiorno del 27 gennaio 1945. Fummo Charles e io i primi a scorgerla […]. Erano quattro giovani soldati a cavallo, che procedevano guardinghi, coi mitragliatori imbracciati, lungo la strada che limitava il campo. Quando giunsero ai reticolati, sostarono a guardare, scambiandosi parole brevi e timide». Ai pochi sopravvissuti quei quattro soldati a cavallo sembravano «messaggeri di pace» come ricorda lo scrittore.
Il 27 gennaio è la memoria della Shoah, la distruzione dell’ebraismo europeo durante la Seconda guerra mondiale per mano dei nazisti e dei loro alleati: sei milioni di morti, di cui un milione di bambini. Scrive François Mauriac che ci sono momenti nella storia in cui il mistero del male segna «la fine di un’era e l’inizio di un’altra»: il 27 gennaio è uno di questi, anche se la percezione del fondamentale trapasso si è fatta strada gradualmente.…
Leggi tuttodi Giovanni Bianco
1.L’argomento della revisione costituzionale è di certo ricco di suggestioni teoretiche e dommatiche, specie se colto nel prisma dell’ispirazione democratica della Costituzione, formalmente non messa in discussione con riferimento ai principi fondamentali che individuano la forma di Stato, ma sostanzialmente “modellata” a seconda delle maggioranze governanti e delle mai sopite tentazioni “costituenti”.
Se da un lato la Costituzione, rigida e programmatica, indica fini di lungo periodo da perseguire, le ragioni ultime del sistema democratico (piano teleologico), dall’altro è frequente il tentativo di riscrivere la seconda parte del testo costituzionale, quella che attiene all’organizzazione dello Stato repubblicano, anche attraverso soluzioni che finiscono con il ridurre la rappresentatività della forma di Stato democratica e la più completa attuazione del principio politico basilare dell’attuale forma di governo, quella parlamentare.
L’ultimo quarantennio è il lungo periodo nel quale, sul fondamento dell’idea fallace dell’inevitabile riformabilità della forma di governo vigente, prescindendo di frequente dalla volontà dei costituenti e dalle ragioni profonde del parlamentarismo, un persistente “presentismo costituzionale” ha di continuo avanzato soluzioni istituzionali volte a privilegiare la “governabilità” rispetto alla “rappresentatività”, dalle varie “riforme” elettorali ai tentativi di riporre in soffitta i meccanismi di funzionamento del governo parlamentare, sino alla recente ed avventata riduzione del numero dei parlamentari.…
Leggi tuttodi Elena Granaglia
Il governo Meloni ha creato il “Ministero dell’Istruzione e del Merito” mentre Papa Francesco ci spiega che la meritocrazia “sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza”. Ma che cos’è davvero il merito nella nostra società?
Il recente cambiamento del nome del Ministero dell’Istruzione in “Ministero dell’Istruzione e del Merito” ha riportato in primo piano, nel nostro paese, la discussione sul merito. Spiccano, al riguardo, le parole di Papa Francesco che afferma “un altro valore che in realtà è un disvalore è la tanto osannata ‘meritocrazia’. La meritocrazia affascina molto perché usa una parola bella il ‘merito’, ma siccome la strumentalizza e la usa in modo ideologico, la snatura e la perverte. La meritocrazia, al di là della buona fede dei tanti che la invocano, sta diventando una legittimazione etica della disuguaglianza. Il nuovo capitalismo tramite la meritocrazia dà una veste morale alla disuguaglianza, perché interpreta i talenti delle persone non come un dono. Il talento non è un dono secondo questa interpretazione: è un merito, determinando un sistema di vantaggi e svantaggi cumulativi”.…
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Convegno di studi dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”, con il patrocinio della Fondazione “Giorgio La Pira”,
del Centro documentazione Archivio Flamigni e della Provincia di Viterbo
Democrazia e valore della pace Civita Castellana 22 ottobre 2022 h.17
Indirizzi di saluto Dott. Emilio Corteselli (Presidente dell’Associazione culturale nazionale “Giorgio La Pira”)
Relazione introduttiva e coordinamento Prof. Giovanni Bianco (Università di Sassari)
Relazioni Prof.ssa Bruna Bocchini Camaiani (Università di Firenze) Democrazia e valore della pace in Giorgio La Pira Prof.ssa Giovanna Montella (Università di Roma “La Sapienza”) Democrazia, guerra e pace
Interverranno Prof. Carlo Bersani (Università di Cassino) Prof. Matteo Cosulich (Università di Trento) Prof. Aurelio Rizzacasa (Università di Perugia)
L’incontro di studi si terrà presso la Sala delle Conferenze della Curia Vescovile, in P.zza Matteotti 5, Civita Castellana (VT).…
Leggi tuttodi Marilù Oliva
«La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettare legge all’uomo; piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo»
Eretiche. Donne che riflettono, osano, resistono di Adriana Valerio, già docente di Storia del cristianesimo presso l’Università Federico II di Napoli, è un saggio edito dal Mulino. Racconta di donne controcorrente, intelligenti, audaci, coraggiose che osarono porre in discussione i dogmi o sconquassare gli equilibri, considerate avverse all’ortodossia e quindi marchiate, perseguitate, calunniate, castigate come eretiche, talvolta bruciate.
Questo agile libro di circa 150 pagine è un excursus diacronico che parte dai primordi del cristianesimo e ne attraversa la storia fino alle dissidenti di oggi, in particolare cattoliche decise a esercitare il ministero, come la francese Anne Soupa, candidatasi vescova nella vacante diocesi di Lione. Oltre a lei ce ne furono innumerevoli altre a spezzare il pensiero comune – Margherita Boninsegna da Trento, Guglielma di Milano, Antonietta Giacomelli, per fare qualche nome – talvolta bollate come “femminette” e “donnicciole”.…
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“Maggio della Comunicazione”
Università degli Studi di Sassari
Dipartimento di Scienza di storia, scienza dell’uomo e della formazione
Corso di laurea in comunicazione pubblica e professioni dell’informazione
Cattedra di Diritto Costituzionale e dell’organizzazione pubblica
Cattedra di Istituzioni di diritto pubblico
Cattedra di Teoria generale dello Stato
Webinar
Pluralismo, informazione, democrazia tra emergenza e guerra
18 maggio 2022 h.17
Saluti istituzionali Prof.ssa Romina Deriu (Presidente del Corso di laurea in comunicazione pubblica e professioni dell’informazione)
Coordina Avv. Michele Zuddas (Università di Sassari)
Relazione introduttiva Prof. Giovanni Bianco (Università di Sassari)
Intervengono Prof. Carlo Amirante (Università di Napoli “Federico II”) Prof.ssa Giuseppina Carboni (Università di Sassari) Prof.ssa Carolina De Stefano (Università “Luiss Guido Carli”) Prof. Giorgio Grasso (Università Insubria) Prof. Gabriele Magrin (Università di Sassari) Prof. Ilenia Massa Pinto (Università di Torino)
Per collegarsi tramite Zoom: https://bit.ly/3vzSXnP Per collegarsi tramite Facebook: https://bit.ly/3iHQPmv…
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